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Un'eclatante vittoria alle elezioni presidenziali quella di Abdel Fattah Al Sisi - il generale che nel 2013 con un colpo di Stato spodestò il presidente del Fratelli musulmani Mohammed Morsi e riportò direttamente al potere i militari - che ha vinto con una percentuale quasi totale, pari al 97%. Peccato che, dati alla mano, gli egiziani che si sono recati alle urne sono stati il 41% degli aventi diritto. Significa che, la maggior parte della popolazione egiziana non si è recata alle urne, forse in segno di protesta contro elezioni che si sapeva già come sarebbero andate a finire, con un "antagonista" - Moussa Moustafa che ha preso una manciata di voti - 656.534 contro i 21.853.387 di Al Sisi - e che, oltre ad essere un politico praticamente sconosciuto sul palcoscenico politico, è addirittura un sostenitore di Al Sisis. Ora, quella parte di cittadini egiziani - e sono tanti - che non apprezzano l'elezione di Al Sisis hanno ragione di temere per il peggio: si pensa infatti, che tra le prime azioni di governo ci sarà una revisione costituzionale, per dare maggiori poteri al presidente. E' la conferma che l'elezione di Al Sisi corrisponde a un regime dittatoriale.
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/12/2024 07:52:35 |
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