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 Siria: bambini intrappolati, terrorizzati e uccisi nell’escalation dei combattimenti a Idlib

Siria: bambini intrappolati, terrorizzati e uccisi nell’escalation dei combattimenti a Idlib
Autore: Redazione Esteri
Data: 08/02/2018

Migliaia di bambini siriani sono in gravissimo pericolo a causa dell’escalation dei combattimenti nell’enclave sotto il controllo dell’opposizione a Idlib. Nelle ultime 48 ore i bombardamenti e il lancio di missili si sono intensificati, con numerosi attacchi fatali in aree dove vivono i civili. Più di 30 scuole, sostenute da Save the Children e dai suoi partner locali, sono state temporaneamente chiuse per motivi di sicurezza.  

Ieri, sono stati segnalati bombardamenti su un campo dove molte migliaia di persone in fuga avevano cercato rifugio. Centinaia di famiglie sfollate, e costrette a vivere in tende senza alcun riparo da bombe e missili, si sono trovate sotto il fuoco crescente dei combattimenti senza alcuna via di fuga. 

“Erano le 10 del mattino ed eravamo nelle nostre tende quando abbiamo sentito la prima bomba. Quando siamo usciti ci siamo resi conto che aveva colpito a 70 metri da noi, nel campo di Al Jazeera, mentre la seconda bomba è caduta a ovest, nel campo di Al Bayan, a 100 metri da noi. La terza bomba invece è caduta nella strada di fronte a noi. Quattro persone sono state uccise ad Al Jazeera, mentre 2 persone hanno perso la vita ad Al Bayan”, racconta Samer*, padre di 4 bambini che sei settimane fa è stato costretto a fuggire dalla propria abitazione e ora vive nel campo di Atmeh, a nord di Idlib. Ieri la sua famiglia è rimasta intrappolata sotto i bombardamenti e i suoi figli si sono terrorizzati.

Tra le 6 persone uccise ci sono anche 2 bambini. Erano seduti attorno a una stufa, nel campo, quando improvvisamente una bomba è caduta su di loro. Tra i bambini e gli anziani c’è moltissima paura, sono terrorizzati. Ho preso i miei bambini e li ho portati via dal campo, tutti i bambini hanno lasciato il campo. La situazione è molto difficile, la gente piange e ha molta paura. Siamo in inverno e non abbiamo né stufe né carbone. Se fossimo in estate potremmo sopportare la temperatura, ma ora fa molto freddo e siamo tra le montagne. Se potessimo permettercelo, ci compreremmo delle tende che monteremmo da noi. Non avremmo bisogno né di un campo né di nient’altro, ma purtroppo non abbiamo soldi, non abbiamo nulla”, racconta ancora Samer.

“La situazione già grave a Idlib è peggiorata ulteriormente. C’è un grave aumento degli attacchi che si ritiene abbiano ucciso decine di persone solo negli ultimi giorni. I bambini e le loro famiglie stanno fuggendo nella speranza di trovare sicurezza e aiuto, ma le bombe li seguono anche nei campi e negli ospedali. Non ci sono quasi più vie di fuga per loro. Abbiamo bisogno di un immediato cessate il fuoco a Idlib e in tutta la Siria, per poter raggiungere con gli aiuti umanitari chi ne ha estremo bisogno. Oltre 250.000 persone hanno abbandonato le loro case nelle ultime sei settimane e ogni giorno ve ne sono altre che muoiono o scappano,” ha dichiarato Sonia Khush, Direttrice di Save the Children in Siria.

*nome di fantasia per proteggere la privacy della persona intervistata




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