|
|
|
Sei nella sezione Mondo   -> Categoria:  Cronaca dal Mondo
|
Siria: Save the Children, oltre 110.000 bambini costretti ad abbandonare le proprie case a causa dei combattimenti in corso a Idlib, in un nuovo grave movimento di sfollati interni. Case e ospedali rasi al suolo dalle bombe, oltre 500 scuole obbligate a chiudere nella città 7.000 persone costrette a spostarsi ogni giorno, oltre la metà degli sfollati recenti è rappresentata da bambini. Ripari, cibo, acqua e medicine sono insufficienti a soddisfare i loro bisogni, come denuncia l’Organizzazione.
L’escalation dei combattimenti nella parte meridionale di Idlib ha dato luogo a uno dei più gravi spostamenti di massa ai quali si è assistito in Siria dall’inizio del conflitto. A denunciarlo è Save the Children, l’Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro. Nelle ultime settimane i combattimenti hanno costretto circa 200.000 persone – il 54% delle quali rappresentato da bambini – a fuggire verso nord, mentre i bombardamenti hanno condotto alla chiusura centinaia di scuole e raso al suolo case e ospedali. Molti hanno trovato rifugio all’aperto, dove sono esposti a temperature gelide, o in edifici abbandonati. Con combattimenti su tutti i fronti, tanti sono intrappolati senza alcuna possibilità di fuga.
La situazione è così grave da risultare come uno dei più grandi spostamenti di massa avvenuti nel corso del conflitto, ormai giunto a quasi a sette anni, con oltre 7.000 persone che, in media, si spostano ogni giorno e un numero di persone costrette a spostarsi quattro volte superiore a quello registrato durante le ultime fasi dell’offensiva di Aleppo.
I partner di Save the Children prevedono che ulteriori decine di migliaia di persone siano costrette a fuggire verso nord nelle prossime settimane, coi combattimenti che, verosimilmente, penetreranno più a fondo di Idlib. Le infrastrutture civili continuano a essere sotto attacco, con 7 scuole e 12 strutture sanitarie che risultano essere state recentemente bombardate. Più di 500 scuole – oltre un terzo delle scuole di Idlib – sono state obbligate a chiudere, incluse alcune supportate da Save the Children. Questo movimento di massa sta mettendo sotto enorme sforzo servizi già tirati all’eccesso. Idlib è già il riparo di più di un milione di sfollati che vi hanno cercato un rifugio o si sono trasferiti qui da altre parti della Siria. Molti sono fuggiti a Idlib in seguito ai combattimenti avvenuti a Aleppo o in altri luoghi del paese, mentre altri vi hanno fatto ritorno di recente dopo essere stati nei vicini Libano e Turchia e si trovano ora nuovamente al centro del conflitto. A lungo vista come roccaforte dell’opposizione, Idlib è stata dichiarata zona di “de-escalation” lo scorso maggio con un accordo firmato dal governo siriano, dall’Iran, dalla Turchia e dalla Russia. Tuttavia i combattimenti sono tornati a intensificarsi rapidamente e sono ora ulteriormente peggiorati. “Ciò a cui stiamo assistendo è orribile e indica che il conflitto in Siria è lontano dalla fine. Milioni di persone restano intrappolate in un’area di guerra dove subiscono ciclicamente bombardamenti. Tutte le parti coinvolte nel conflitto continuano a mostrare completo disprezzo per le vite e il benessere dei bambini” dichiara Sonia Khush, Direttrice di Save the Children in Siria. “Non ci sono abbastanza ripari, cibo, acqua e medicine e le infrastrutture sono erose giorno dopo giorno. I nostri partner sul campo riferiscono che regolarmente trovano rifugio in una sola casa più famiglie. Molti altri non hanno un luogo chiuso dove ripararsi, nonostante le temperature siano gelide di notte. Alcune famiglie sono state costrette a spostarsi più volte. La cosa peggiore è che tutte queste persone sono state spinte in un enclave ancora più piccolo e sempre più sovraffollato, senza una reale via d’uscita. È necessario che, con urgenza, sia messa fine ai combattimenti e che sia consentito l’accesso umanitario senza restrizioni, affinché i bambini possano ricevere gli aiuti e le scuole possano riaprire”. Il team di risposta rapida di Save the Children sta lavorando in partenariato con le organizzazioni locali Shafak, Violet e Syria Relief per la distribuzione ai nuovi arrivati di kit d’emergenza che includono teli di plastica per i ripari, coperte, sapone e lampade a energia solare, di razioni di cibo e di denaro contante per supportare l’acquisto di beni essenziali. Ciononostante la portata dei bisogni va molto oltre le risorse attualmente disponibili e sono urgentemente necessari i fondi per poter offrire a migliaia di altre famiglie riparo e cibo. “Le persone arrivano di giorno e di notte, senza sosta”, racconta Najla, insegnante a Idlib. “Non ci sono luoghi, ripari e tende per loro, ma solo condizioni climatiche rigide. Ospito cinque famiglie a casa, sono fuggite e hanno cercato rifugio qui. Le persone fuggono dalle bombe, ma non hanno tende o ripari, lo immaginate? Questa area è piena di sfollati. Le organizzazioni umanitarie non sono in grado di offrire aiuto a tutti e molte persone soffrono. Il clima freddo sta rendendo le cose ancora più difficili”. |
Cosa ne pensi? |
|
Per commentare l'articolo occorre essere loggati e rispettare la netiquette del sito. Se sei registrato effettua il login dal box qui a sinistra. Se ancora non sei registrato fallo cliccando qui |
I commenti: | |||
Commento
1)
|
|||
Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 22:41:29 |
Sei
iscritto su Facebook, Twitter o G+?
Commenta e condividi l'articolo direttamente.
Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz
La rete più articolata, e che riguarda uno degli importi più elevati da record, è stata scoperta dall'Unità di informazione finanziaria (FIU) del Tesoro nel 2014.
I primi momenti della vita di un neonato dovrebbero trascorrere tra le braccia di sua madre, non in un ospedale in fiamme con proiettili e bombe che piovono...
Le organizzazioni criminali stanno ricorrendo ai servizi di consegna di cibo per trasportare la droga e altre sostanze illecite, mentre i Paesi sono in preda al lockdown a causa della pandemia globale di Covid-19.
Il consumo di cannabis in Olanda e’ aumentato durante la crisi causata dall’avvento del coronavirus.