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In Europa sono in aumento i decessi per overdose e si temono nuovi casi di infezione da Hiv dovuti a siringhe infette. L'allarme e' stato lanciato a Milano, in occasione della 16esima European AIDS Conference, alla presenza di oltre 3.000 delegati, arrivati da tutto il mondo per fare il punto sulla situazione europea rispetto alla diffusione dell'Hiv. "L'EMCCDA Report del 2015 ha rilevato nel 2015 un totale di 8441 decessi per overdose, principalmente per eroina e altri oppioidi, con una crescita del 6 per cento rispetto ai 7950 decessi in 30 Paesi nel 2014, e un incremento su tutte le fasce di eta'", ha detto Antonella d'Arminio Monforte, presidente della Conferenza EACS 2017, professore Ordinario e Direttore della Clinica Malattie Infettive e Tropicali del Dipartimento di Scienze della Salute presso la ASST Santi Paolo e Carlo. "Il Regno Unito - ha continuato - rappresenta il 31 per cento di questi decessi, rispetto al 15 per cento della Germania, che si trova al secondo posto. Nonostante secondo le ricerche per alcuni Paesi vi possa essere un'omissione di dati, in Inghilterra e in Galles si e' registrato un aumento del 26 per cento del numero di morti per eroina. Anche gli Usa mostrano questa tendenza, con un aumento del consumo di eroina del 6,2 per cento dal 2002 al 2015. Questi dati ci spingono a suonare un campanello d'allarme sulla potenziale crescita dell'uso di eroina, con conseguenti nuovi casi di infezione HIV dovuti alla siringa la quale, secondo la Dublin Declaration, resta un importante fattore di diffusione del contagio". Durante la conferenza inaugurale si e' parlato anche di PrEP (pre-exposure prophylaxis, profilassi pre-esposizione), il cui accesso e' ancora scarsissimo in Europa. "Purtroppo a oggi la maggior parte dei cittadini europei e' ancora privata della possibilita' di utilizzare questo mezzo efficace di prevenzione dell'infezione da Hiv", ha detto Giulio Maria Corbelli, vicepresidente di Plus onlus, network di persone LGBT sieropositive e membro dello European AIDS Treatment Group. "Se rimane vero che una persona con HIV su 6 non e' in trattamento - ha sottolineato Fiona Mulcahy, presidente di EACS - e' altrettanto vero che 9 su 10 di coloro che accedono alle cure raggiungono di fatto la soppressione virologica. Questo significa che il virus non e' neppure piu' identificabile nel loro sangue, e che quindi non possono contagiare nessuno. Questo da un lato dimostra quanto siano efficaci i nuovi trattamenti, ma dall'altro quanto sia importante, nell'ambito di questa Conferenza, lanciare un appello a favore della diagnosi precoce, per favorire l'accesso rapido ai test per l'Hiv".
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 23:06:56 |
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