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Vi posso assicurare che, da giornalista, vorrei poter parlare d’altro. Possibilmente, di notizie liete, ma quelle sono notizie che non interessano nessuno, men che meno i lettori attuali, ormai alla ricerca spasmodica di veleno, tragedie, storie scottanti. E’ il sistema, bellezze. E’ il sistema che è riuscito a inoculare nella mente delle persone comuni, una bulimia di fatti sempre più negativi. Sta di fatto, che gli articoli più letti non sono certo quelli che parlano di percorsi vacanzieri o di come migliorare il proprio stato di vita. No: sono le informazioni negative ad agganciare il lettore. E più la notizia, l’informazione, svela qualcosa di omesso, di non detto e dichiarato, più il senso di conquista della notizia dona qualche attimo di vertigine, per averla scovata. Come sapete, mi occupo da tempo del tema dei vaccini, fin dai tempi delle cosiddette “pandemie influenzali” che si rivelarono un flop propagandistico, e che misero sotto l’occhio del ciclone anche l’OMS, per aver esagerato i dati relativi ai casi di influenza conclamati. In questo periodo, mi sto occupando molto delle vaccinazioni obbligatorie, frutto del Decreto Lorenzin, che palesemente ha al suo interno parecchie cose poco chiare, come ho avuto modo di spiegare in diversi articoli-inchiesta e nel mio recente libro Vaccini: se sei informato puoi scegliere. Ovviamente, il lavoro di approfondimento – su un tema così sensibile – non finisce praticamente mai. Sono tante le cose da raccontare, scoprire, sollevare. E stavolta, voglio parlarvi di una storia poco conosciuta, che si chiama “Progetto SIGNUM”. Questo progetto, è a tutti gli effetti un’inchiesta relativa alle cause di malattia subite dai militari italiani. Fu grazie a uno studio-commissione del professor Mandelli, noto ematologo, realizzato nel 2000,che sollevò la coltre sui troppi casi di linfomi di Hodgkin tra i militari che erano andati in missione nei Balcani che venne presa la decisione, da parte del Ministero della Difesa, di dare vita al progetto SIGNUM. Inizialmente, si pensò che l’incidenza dei linfomi di Hodgkin fosse relativa all’esposizione all’uranio impoverito, ma andando avanti nella ricerca, si capì che – oltre all’esposizione all’uranio impoverito – tra le cause dell’aumentato numero di casi di linfoma, ci fosse una stretta relazione, oltre che a sostanze cancerogene come cadmio e nichel, anche alle massicce dosi di vaccino inoculate obbligatoriamente ai militari in missione. Grazie allo studio scientifico, condotto su 982 militari di età media 35 anni, si è potuto evincere come, oltre ad aumentati livelli di cadmio e nichel, nei militari risultasse incrementato il danno ossidativo sul DNA dei linfociti. Questi militari avevano ricevuto cinque o più vaccinazioni con vaccini vivi o attenuati e in uno stretto arco di tempo. Purtroppo però, ben 195 campioni di urine dei militari oggetto dello studio scientifico, andarono dispersi e diversi campioni di sangue risultarono inutilizzabili per ulteriori controlli: insomma, come sempre accade quando si parla di temi del genere, accade qualcosa di “bizzarro” come la perdita dei campioni di urina, notevolmente importanti per procedere alle verifiche cliniche del caso anche se, a detta della stessa commissione scientifica del Senato “i risultati dello studio rimangono scientificamente solidi”. Attenzione però: diverse persone, sono ancora convinte che gli effetti dannosi sull’organismo dei militari sia dovuto principalmente al contatto prolungato con l’uranio impoverito. Non è così: nel 2012, emersero alcuni casi di morte di militari, mi riferisco a Francesco Finessi, David Gorriero e Francesco Rinaldelli, i cui genitori non si diedero per vinti dopo la morte prematura dei figli, e combatterono la loro battaglia nelle aule dei tribunali, fino a chiedere la perizia di un dirigente medico della Polizia, che confermò come le morti fossero direttamente collegabili ai troppi vaccini inoculati ai tre militari. Questi fatti, come già accennato, risalgono a diversi anni fa, ma il progetto SIGNUM e gli studi scientifici sugli effetti dannosi da sostanze tossiche o da robusta inoculazione di vaccini, dopo una battuta d’arresto, ha ripreso il suo percorso, anche se le evidenze scientifiche, i dibattiti in Senato e i dati raccolti di anno in anno, vengono taciuti alla popolazione. Ritengo quindi sia doveroso rendere pubblici un paio di documenti originali: sono le evidenze scientifiche relative alle reazioni avverse e agli effetti nocivi dei vaccini e delle sostanze tossiche verificate sui militari della Brigata Folgore. Lo studio è capitanato dal Professor Franco Nobile, specialista in Oncologia, ed è particolarmente interessante leggerne i contenuti, al fine di riflettere in maniera globale su quali siano gli elementi che – oggi come oggi – portano le istituzioni a decidere, dietro raccomandazioni dettate dal governo statunitense, per il varo di decreti legge che obbligano i genitori alla somministrazione, prima di 12 ora di 10 vaccini, nei minori in fascia di età da 0 a 16 anni. Appare quanto meno inverosimile infatti, tutto ciò che viene risposto alla popolazione – fortemente in ansia a causa dell’obbligatorietà e dei termini attraverso la quale è stata presentata – alle mille domande e dubbi che assalgono i genitori. Nella migliore delle ipotesi, alla domanda: “Ma tutti questi vaccini, in un bimbo così piccolo, non saranno pericolose”? la risposta è sempre: “Macché: sono sicurissimi, si fidi”…senza fornire alcun tipo di approfondimento scientifico, dati originali e studi comprovanti la faciloneria della risposta. Oltretutto, si badi bene a una cosa: molti studi sui vaccini, molte sperimentazioni, non vengono diffusi, anzi. Ma ciò non significa che, poiché le risultanze di studi scientifici non vengono fatte circolare allora significa che i vaccini sono come bere un bicchiere d’acqua. Troppo facile. E’ un po' come quelle persone che stanno male ma non vanno dal medico, per convincersi che – poiché non assumono farmaci e non sono quindi malati conclamati – stanno benone. Quando costoro muoiono prematuramente, se il corpo venisse sottoposto a esame autoptico, si scoprirebbero molte delle cause del prematuro decesso, che non erano mai state trattate farmacologicamente. Altro punto su cui battono costantemente le nostre istituzioni e i loro accesi sostenitori relativamente il numero elevato di vaccini: continuano a ripetere come non esistano esami pre vaccinali, e quando glieli elenchi, la risposta è sempre la stessa: “Non servono a nulla”. Serve a molto invece, leggere qualcosa della relazione parlamentare d’inchiesta “Sui casi di morte e gravi malattie che hanno colpito personale italiano impiegato in missioni militari all’Estero. A pagina 22 del documento (che troverete completo a fine articolo) si legge: “Per quanto concerne le modalità di somministrazione dei vaccini, le Linee Guida del 2008 prevedono l’obbligo di una corretta anamnesi pre vaccinale. Il Gen. TOMAO, nella sua audizione del 10 maggio 2017, ha ribadito la corretta applicazione di tali Linee Guida ferma restando la responsabilità dei singoli medici vaccinatori”. A pagina 23 invece, si legge come esista: “…la necessità di svolgere esami pre-vaccinali prima della somministrazione dei vaccini, sia al fine della valutazione di immunità già acquisite, sia al fine dell’accertamento di stati di immunodepressione che sconsiglino di somministrare il vaccino in quello specifico momento. Non è consigliabile effettuare le vaccinazioni pochi giorni prima della partenza delle missioni perché al momento della vaccinazione si crea uno stato fisico di immunodepressione …che paradossalmente, determina un aumento del rischio di contrarre o la stessa malattia per cui è stata fatta la vaccinazione o altra patologia, data la situazione fisica di immunosoppressione. Quindi: se un adulto viene vaccinato, si crea uno stato fisico immunodepresso, tanto da far rischiare di contrarre la stessa malattia per cui ci si è appena vaccinati, ma a livello istituzionale, si continua a dire alla gente, che i bambini che si vaccinano e che poi contraggono la malattia “avevano contratto la malattia PRIMA di vaccinarsi”… Inoltre, si sottolinea la necessità di procedere ad esami post vaccinali, per “verificare l’efficacia del farmaco e conseguente immunizzazione”. Questo discorso è da “imbecilli” per chi sta propagandando l’assoluta innocuità delle vaccinazioni plurime ai bambini. Ma se in questa relazione si parla di adulti e complicanze post vaccinali, come si può dichiarare con così tanta faciloneria, che la somministrazione di 10 o più vaccini, in minori da 0 a 16 anni, non debba in alcun modo preoccupare e che la richiesta di molti genitori, di poter effettuare analisi pre e post vaccinali sia una emerita castroneria? Il documento continua ancora a pagina 24, dove si legge: “La Commissione ha come obiettivo l’abbattimento del rischio, ove possibile, al fine di ridurre la casistica di militari che, durante il servizio o dopo il congedo, si ammalino di malattie neoplastiche o di alterazioni a livello neurologico importanti. A tal fine la Commissione suggerisce… di prevedere una serie di esami pre-vaccinali specifici. Altresì, si ritiene opportuno inserire un set di esami mirati, da sottoporre alla recluta in fase di valutazione di idoneità all’arruolamento. In tal modo un militare che non può essere vaccinato, non verrebbe esposto inutilmente al rischi”. Sempre a pagina 24 si ricorda come: “gli esiti del progetto SIGNUM, nonché le risultanze dello studio effettuato dal Prof. Nobile sui militari della Brigata Folgore, portano ad affermare un significativo incremento della frequenza di alterazioni ossidative del DNA e di cellule micronucleate, a fronte di soggetti sottoposti a vaccinazioni in numero superiore a cinque o con vaccini viventi attenuati o con prevalente attività outdoor. Tale limite numerico, come sottolineato anche dal Gen. TOMAO, deve diventare prescrittivo nella somministrazione dei vaccini e adottato nelle linee guida come specifica prescrizione. In conclusione, la Commissione ritiene che l’utilizzo di farmaci vaccinali forniti in soluzione monovalente e monodose (ovvero un vaccino per singola malattia, fornito in una singola dose), ridurrebbe notevolmente l’esposizione al rischio dovuto alla profilassi vaccinale, in quanto il militare – in età adulta-, potrebbe risultare già immunizzato ad alcuni antigeni contenuti nei vaccini multipli assunti nell’infanzia o immunizzato naturalmente per aver contratto la relativa patologia”. Si, avete letto bene: negli adulti sottoposti a vaccinazione, si verifica un aumento delle alterazioni ossidative del DNA. Qualcuno deve spiegarci quindi, per quale motivo un neonato invece, possa tranquillamente ricevere un “kit” di 10 vaccini e i suoi genitori possano dormire sonni tranquilli. Se si pone questa questione ai sostenitori più accesi dell’obbligatorietà vaccinale, la risposta è quasi aberrante: “ma quando mai, vaccinare i bambini è la cosa più sana al mondo”… Ecco, è questa assoluta convinzione basata sulla poca obiettività e lo scarso approfondimento del maggior numero di documentazioni scientifiche di ogni tipo, relative ai vaccini, che fa paura ed è molto grave. Non si può dare rassicurazioni generiche, portare dati solo tra quelli diffusi dal Ministero della Sanità o dall’AIFA che – nel corso degli anni – si sono macchiati di scandali di ogni sorta. Non si può e basta. Lo scrivo in maniera perentoria, come perentorio e canzonatorio al limite dell’offesa è il tono utilizzato da certi medici, ferventi sostenitori del decreto Lorenzin, che non ammettono alcun tipo di dialogo se non quello fatto a una pletora di cittadini che, invece di ragionare col proprio cervello, affidano le loro vite e quelle dei loro figli alla propaganda istituzionale, piuttosto che a una sana, trasparente e ampia informazione. Di seguito, trovate il link al documento originale da cui ho tratto alcuni paragrafi che avete letto in questo articolo: ognuno tragga le proprie conclusioni. In quest’altro documento, sempre relativo alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle cause di morte e gravi patologie derivanti da fattori chimici, non appaiono ancora sostanziali problematiche legate alle vaccinazioni: è un documento del 2010: significa che, nei cinque anni successivi, gli studi scientifici hanno evidenziato la correlazione tra modificazioni del DNA e vaccinazioni superiori alle cinque dosi. Consiglio anche di seguire il video che trovate in questo articolo. L'Onorevole Zaccagnini - ex 5 Stelle ora Articolo 1 Movimento Democratico e Progressista - pone domande sulla relazione SIGNUM e sulla valutazione dei rischi da vaccini. ©Tutti i diritti riservati. La diffusione è concessa esclusivamente indicando chiaramente il nome dell'autore e il link che riporta a questa pagina
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Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 21/11/2024 07:08:45 |
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