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Inchiesta - Vaccini obbligatori: informazioni scorrette in salsa autoritaria

Inchiesta - Vaccini obbligatori: informazioni scorrette in salsa autoritaria
Autore: Inchiesta del Direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 21/07/2017

 

Se dal Ministero della Sanità avessero deciso una strategia di comunicazione diversa, credo che quasi tutta la popolazione sarebbe stata concorde con un piano vaccinale obbligatorio, rafforzato di altre dosi di vaccino.

Invece…Invece no, è stata decisa la linea durissima, le sconcertanti dichiarazioni-minaccia della Lorenzin contro i genitori che avessero osato dire “NO” al suo prezioso decreto Legge. Ecco, il fallimento, almeno parziale, di questo decreto trova radici nel metodo.

Ma c’è di più. Oggi possiamo molto facilmente andare indietro nel tempo e rileggere i fatti. Sul web, per chiunque sia avvezzo ad approfondire i temi delicati, che toccano tutta la nazione, non è difficile trovare le informazioni che, collegate le une alle altre, possono dare un quadro maggiormente completo di ciò che accade e perché.

Facciamo quindi un piccolo viaggio a ritroso nel tempo, grazie – appunto – al web.

Cominciamo con l’analizzare uno dei temi battenti della Lorenzin e di tutti coloro che hanno abbracciato la causa dell’aumentato numero dei vaccini obbligatori: le epidemie in corso.

Al di là del fatto che i dati in merito, diffusi peraltro dallo stesso Ministero della Sanità, non parlano affatto di “epidemia”, né di morbillo né tantomeno di Meningite. Leggete voi stessi cosa è scritto sul tema del morbillo: “i dati delle ultime settimane sembrano evidenziare un trend decrescente”.

Vediamo anche di fare due conti: nel 2015 – leggete qui i dati Istat – sono nati 485.780 bambini nel nostro paese. Lo scorso aprile, ecco le notizie che diffondono la situazione “epidemica” per ciò che riguarda i casi di morbillo: 1387. La percentuale calcolata meramente sui neonati del 2015 eventualmente attaccati dal virus del morbillo, appare essere quindi pari a circa lo 0,25% sul totale.

Sono cifre da epidemia? In un certo senso. Spiego meglio. Per “Epidemia” si intende una crescita dei casi, ma il dato è rapportato a ciò che si osserva in un determinato periodo e territorio. Se ad esempio, i casi di morbillo registrati a livello nazionale, si erano mantenuti in una certa soglia, basta che questo dato aumenti, anche di poco, per far scattare la denominazione “epidemia”. E’ su questo criterio che si è basata la realizzazione del decreto Lorenzin.

Si è cercato in ogni modo di diffondere dati che facessero pensare a uno stato di epidemia, ma dall’altro, lo stesso ministero non poteva che evidenziare il “trend decrescente dei casi di morbillo”, come avete letto prima.

Il decreto quindi, è immeritatamente “d’urgenza”, dal momento che non ci troviamo in presenza di un considerevole innalzamento del numero di casi di contagio, però dall’altro lato, è evidente come – anche attraverso un utilizzo controllato dei media – si sia deciso di far percepire uno stato epidemico a tutta la popolazione.

Ad ogni modo, ecco che la Lorenzin, con l’allora presidente dell’Aifa Pecorelli – si, Pecorelli, che dovette dimettersi di li a poco per essere oggetto di inchiesta proprio a causa di rapporti poco trasparenti con le case farmaceutiche – si recò negli Stati Uniti nel 2014. Non a fare una vacanza, bensì per far assumere al nostro paese, il titolo di “capofila delle strategie vaccinali a livello mondiale”.

2014. Tre anni fa. Nessuna “epidemia” in corso, come confermano i dati statistici che potete leggere in questo studio, in cui sono i numeri a parlare: i casi di morbillo registrati in Italia nel 2013 erano stati 2247, nel 204 sono calati a 1259..

 Però, con un bel progetto strategico di vaccinazione obbligatoria a livello internazionale da portare avanti, il primo elemento che fu deciso di utilizzare, non fu certo la diffusione dei dati reali…

La Lorenzin torna a casa, poco tempo dopo il presidente dell’Aifa Pecorelli viene coinvolto in più di un’inchiesta, compresa quella che lo vede protagonista in quanto assenteista sul posto di lavoro nel suo incarico di rettore universitario.

È costretto a dimettersi dall’incarico di Presidente dell’Aifa – la stessa cosa che dovette fare Poggiolini, ai tempi del Ministro De Lorenzo – e ancora una volta, ecco andare a gambe all’aria l’indipendenza che un’agenzia come l’Aifa dovrebbe sempre mantenere, per garantire ai cittadini che tutte le pratica relative ai farmaci siano sicure ai massimi livelli.

A partire quindi dal 2014, ecco che pian piano, ma inesorabilmente, avanza il progetto del decreto legge che avrebbe imposto un ben più alto numero di vaccini, da inoculare a bambini e ragazzi dagli 0 ai 16 anni.

Appena un anno prima, era arrivato in commercio in Italia il vaccino contro il meningococco B. A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca, diceva Andreotti. Chi produce questo vaccino? Manco a dirlo: la Glaxo. La stessa che si è macchiata più volte nel corso degli anni di penosi reati contro la sicurezza della salute umana, come quando sversò “per errore umano” ben 45 litri di virus della polio in un fiume belga, la stessa che – durante il governo Renzi – aveva minacciato di buttare per strada i lavoratori di due centri in Italia, posti di lavoro poi “salvati” dall’intervento di Renzi e che, strano ma vero, fanno appassionare tanto i vertici della Glaxo al punto da mettere sul piatto della bilancia di governo, un bel miliardo di euro.

Per gli italiani pro-vax a ogni costo, il fatto che la Glaxo produca l’esavalente, che sia la stessa ad aver pagato mazzette per un totale di 600 milioni di vecchie lire a De Lorenzo per indurlo a rendere obbligatorio il suo vaccino contro l’epatite B – tutt’ora lo stesso vaccino che si ritrova nell’esavalente e con una storia familiare ereditaria, dal momento che lo scorso marzo il nipote di De Lorenzo è stato arrestato con le stesse accuse – e il fatto che recentemente Glaxo abbia investito sull’Italia un miliardo di euro, non significa assolutamente nulla. Nessun dubbio, nessuna capacità critica.

Solo ed esclusivamente un’ovazione nei confronti di chi, con tanta autorità, ha imposto di raddoppiare una vaccinazione che era già illecita, dal momento che fino all’arrivo del decreto Lorenzin, le vaccinazioni obbligatorie erano 4 ma in commercio si trova esclusivamente l’esavalente, firmata Glaxo. Per costoro, già il fatto che i 12 – ora 10 + 4 altamente consigliati – vaccini siano gratuiti, ha fatto scattare l’approvazione senza alcun tipo di remora.

Arriviamo al 2016. Ricorderete certamente la campagna del terrore intitolata: “Stiamo per morire tutti di Meningite” diffusa a bracciate da tutti i media nazionali.

Di epidemia, anche in questo caso, manco l’ombra come ammise lo stesso Centro Nazionale per la Prevenzione delle Malattie e come descrissi in questo mio editoriale: Meningite: il procurato allarme del servizio pubblico va condannato.

Ma nel frattempo, l’entourage della Lorenzin lavorava alacremente per scrivere il decreto legge “d’urgenza” in mancanza d’urgenza.

Se effettivamente si fosse trattato di voler garantire alla popolazione la salute e la vita, gli stessi soldi sprecati in campagne terrorizzanti sulla meningite, e poi sul morbillo, potevano essere usati per informare debitamente, e approfonditamente, la popolazione sulle malattie infettive, su quelle batteriche come la Meningite, sulle misure igienico sanitarie da tenere per evitare eventuali contagi e molto altro.

Invece nulla: d’improvviso, ecco il decretone. Ecco anche le minacce: “Se non vaccinate i vostri figli, potreste perdere la patria genitoriale e trovarvi con un sacco di soldi da pagare”! Peggio del peggior film dell’orrore…

Nel frattempo, prima ancora che il decreto passasse in Senato e tornasse poi alla Camera per le dovute letture ed eventuali emendamenti, ecco file di genitori far già la fila per assicurarsi il ghiotto boccone: ben 12 vaccini in una volta sola, gratis!

Che glielo spiego a fare a certe persone, che i vaccini – essendo considerati “medicina preventiva” non vengono studiati per lungo tempo al fine di verificarne eventuali effetti collaterali? Che glielo spiego a fare che ciò che ho appena scritto è riportato nei bugiardini dei vaccini in questione, come nel caso del recente Bexero della Glaxo, il vaccino contro la meningite B?

Come posso far capire a certe persone, che se un vaccino non viene sottoposto – come qualsiasi altro farmaco – ad attente e lunghe verifiche, di fatto lo studio viene fatto direttamente sugli esseri umani?

Leggete di seguito cosa recita il bugiardino del vaccino Bexero.

A inizio pagina:

Medicinale sottoposto a monitoraggio addizionale. Ciò permetterà la rapida identificazione di nuove informazioni sulla sicurezza. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta. Vedere paragrafo 4.8 per informazioni sulle modalità di segnalazione delle reazioni avverse

Decodificato significa: poiché non sono stati condotti studi approfonditi sugli effetti di questo vaccino, si consiglia il monitoraggio sui soggetti cui verrà somministrato.

E passiamo al punto 4.4:

Non sono disponibili dati sull'uso di Bexsero in soggetti di età superiore ai 50 anni e i dati in pazienti affetti da condizioni mediche croniche sono limitati.

E poi al punto 5.1:

Efficacia clinica L'efficacia di Bexsero non è stata valutata mediante sperimentazioni cliniche. L'efficacia del vaccino è stata dedotta dimostrando l'induzione di risposte anticorpali battericide sieriche verso ciascuno degli antigeni del vaccino (vedere paragrafo Immunogenicità).

Ma passiamo anche al punto 6.2

6.2 Incompatibilità In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri medicinali.

Per chi volesse leggere l’intero bugiardino, eccolo: Bugiardino Bexero Glaxo.

Faccio poi notare un altro elemento non di poco conto: inizialmente, i due vaccini contro la meningite , facevano parte dei 12 obbligatori, e sia la Lorenzin che tutti gli adepti, straparlavano di “epidemia di meningite in corso”. Poi però, attraverso l’approvazione di alcuni emendamenti, ecco che salta l’obbligatorietà proprio per i due vaccini contro la meningite. Ma non c’era una terribile epidemia in corso?

Ora, liberissimi tutti i pro-vax a ogni costo, di credere supinamente a qualsiasi cosa venga dichiarata o dal Ministero della Sanità o da chi lo sostiene fermamente, ma davvero: un piccolo dubbio, fatevelo venire, invece di correre come invasati a ricevere questo “pacchetto gratuito” con tanta insensata “fede” civile.

Se costoro utilizzassero la stessa energia per rendersi partecipi di un progetto civile comune, per abbattere un sistema deteriorato come il nostro sistema politico, oggi l’Italia sarebbe sempre ai primi posti, su scala mondiale, per le condizioni socio economiche e di civiltà migliori al mondo.

Vedete, se stessimo vivendo in un periodo storico diverso, io stessa non avrei nulla da eccepire su una moltitudine di questioni che invece mi ritrovo spesso a dover affrontare criticamente.

Non è il criterio scientifico di vaccinazione ad esser messo sotto la lente d’ingrandimento. Io stessa, nel mio recente libro “Vaccini: se sei informato puoi scegliere” descrivo la storia dei vaccini e la loro importanza nell’aver contribuito alla cancellazione di terribili malattie.

Però, viviamo in un periodo storico in cui il valore maggiore non è la garanzia di benessere degli esseri umani, bensì il maggior vantaggio economico delle industrie e del mondo della politica, che dalle industrie spesso prende ordini, denaro, potere.

Dovrebbe essere il contrario, ma fino a che esisterà una parte di popolazione che a testa bassa opporrà resistenza a qualsiasi dubbio e non utilizzerà lo spirito critico, anche e soprattutto sui metodo utilizzati dalla politica per far accettare supinamente ogni decisione presa sulla vita e la salute di un’intera popolazione, i pensanti saranno sempre in minoranza e dovranno subire – a loro volta supinamente – i guasti di un sistema che ha fatto della corruzione il proprio credo,  e del vantaggio economico la missione primaria.

Tornando sul DL Lorenzin appena approvato in Senato con 177 voti a favore, tra le modifiche al testo originale, troviamo anche i vaccini monodose, quelli che – per tanti anni – non sono stati prodotti, imponendo di fatto l’esavalente.

Questa modifica sarebbe a vantaggio degli adulti, dal momento che il decreto oggi dispone che anche il personale sanitario, para sanitario e scolastico, debba essere obbligatoriamente vaccinato, ma parlando di soggetti adulti, certamente già immunizzati per aver contratto le malattie infantili – che bel termine, caduto ormai in disuso – si era creato un acceso dibattito sul perché mai questi soggetti dovessero farsi inoculare una batteria di vaccini, anche quelli per cui sono naturalmente immunizzati o già vaccinati.

Insomma, vorrei capire: ma come, per anni ci è stato detto che i vaccini monodose non venivano prodotti perché “poco convenienti” alle case farmaceutiche (certo, un conto è produrre un’esavalente, un conto sei o dodici ampolle diverse) e ora invece, ecco che per magia si producono le mono dosi?

Con quali costi per la collettività? E sono già pronti o devono essere prodotti? Lo chiedo proprio perché, qualora si materializzassero finalmente le mono dosi di vaccino, ecco che si compierebbe un ennesimo autogol da parte del sistema politico e sanitario di questo paese. Poiché infatti, le mono dosi appaiono solo ora che l’obbligo viene esteso anche al personale sanitario, para sanitario e scolastico, e ben conoscendo il fatto che proprio queste persone sono tra le meno vaccinate nel nostro paese, sembra essere una sorta di campagna a sostegno della vaccinazione agli adulti, che però potrebbe divenire – come credo da diverso tempo – un piano nazionale obbligatorio per tutta la popolazione.

A mono dosi, ma obbligatorie…

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