Arriva al vaglio della Commissione Sanità del Senato il tanto chiacchierato Decreto Vaccini firmato Lorenzin.

Ecco i tre emendamenti: uno propone la riduzione delle sanzioni amministrative previste, che vanno da un minimo di 500 a un massimo di 7.500 euro per anno scolastico e per figlio, contro i genitori che volessero rifiutare di far vaccinare i figli.

Un secondo emendamento, propone invece una rivisitazione della minaccia di perdere la potestà genitoriale. Infine, si propone anche una verifica periodica - ogni due o tre anni - per ridefinire quali siano le vaccinazioni da somministrare obbligatoriamente e quali facoltative.

Ad annunciare ufficialmente le proposte di modifica,  il deputato - e responsabile Sanità del Pd - Federico Gelli, che ha dichiarato: "Correzioni sono possibili, e noi siamo disponibili: l'importante è che non sia la politica, ma la scienza a decidere quali vaccini servono e quali no".

La Lorenzin, pur ammettendo come coerenti queste misure, rimane fermissima sul criterio di obbligatorietà "Perchè il decreto è basato proprio sull'obbligatorietà" ribadisce.

Questo decreto ha sollevato polemiche da ogni parte, in special modo tra molte famiglie italiane, che giustamente non approvano non tanto il criterio di vaccinazione, quanto i metodi autoritari utilizzati per imporre l'obbligo vaccinale.

Oltretutto, benchè dal Ministero della Salute si continui a dire che c'è in atto un'epidemia di morbillo e di meningite, i dati reali dicono il contrario. E le dichiarazioni della Lorenzin, spesso sono fonte di altre polemiche e di poca trasparenza.