|
|
|
Un viaggio diverso da tutti gli altri questo intrapreso ieri da Papa Francesco. Più raccolto, intimo, in perfetta corrispondenza di un pellegrinaggio quale appunto è. Un viaggio in due tappe: Bozzolo e Barbiana per ricordare l’operato e rendere omaggio a don Primo Mazzolari e Don Milani, due preti scomodi che ancora oggi hanno tanto da dire e da insegnare. “Sono qui pellegrino sulle orme di due parroci che hanno lasciato una traccia luminosa”, ha esordito il Pontefice al suo arrivo a Bozzolo, piccolo borgo di 4.000 anime del mantovano, che oggi si è vestito a festa per stringere in un caloroso abbraccio il Santo Padre. Un paese disteso lungo la pianura e cinto da antiche mura gonzaghesche dove don Primo supportava, consolava e istruiva i figli dei contadini che abitavano le cascine, ascoltando i loro bisogni, provvedendo a molte delle loro necessità. Un sacerdote che ha portato la luce per il quale, ha annunciato Francesco, a settembre sarà avviato il processo di beatificazione, perché lui, senza timori ma con grande coraggio ha saputo attraversare deserte zone d’ombra. Poi l’incontro coi tanti giovani che sono venuti numerosi, fin dalle prime ore del mattino, e gli immancabili selfie con loro. Francesco poi ha ripreso il volo verso Barbiana per pregare sulla tomba di don Milani e per “riconoscerne” la fedeltà al vangelo e la rettitudine pastorale di quel prete ritenuto troppo a lungo “scomodo”, mentre era semplicemente “trasparente e duro come un diamante”, tanto che, a dispetto dei suoi non pochi detrattori, continua a emanare una luce preziosa, unica. Nel ricordarne la figura il Pontefice ha esortato “Pregate per me, non dimenticate, che anche io prenda l’esempio di questo bravo prete, e anche voi sacerdoti, anche anziani, perché non c’è pensione per i sacerdoti, tutti avanti, e con coraggio”. Da sempre Francesco ama definirsi “prete” per sottolineare il ruolo principe dei sacerdoti che stanno a contatto con le persone, ne conoscono le difficoltà e i bisogni e interagiscono con loro portando una parola di conforto per tutti, per quanti la richiedono e per i tanti che per pudore o altri convincimenti stanno lontano dai luoghi del culto. |
Cosa ne pensi? |
|
Per commentare l'articolo occorre essere loggati e rispettare la netiquette del sito. Se sei registrato effettua il login dal box qui a sinistra. Se ancora non sei registrato fallo cliccando qui |
I commenti: | |||
Commento
1)
|
|||
Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 22:47:40 |
Sei
iscritto su Facebook, Twitter o G+?
Commenta e condividi l'articolo direttamente.
Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz
Entra lentamente, si muove senza intoppi, impassibile, ieratico, come una statua montata su scarpe da ginnastica, con la pelle d'alabastro e questo taglio di capelli come un prato che lo fanno sembrare un console romano. I
“Abusivi? Il mio prossimo è quello in difficoltà, questo è il Vangelo. Critiche? Non mi interessano, se qualcuno ha bisogno di aiuto mi comporto come ogni medico che giura di salvare una persona”.
Monsignor Angelo Comastri, Arciprete della Basilica ha commentato: "L'illuminazione intelligente risponde perfettamente alle esigene di culto, preghiera e celebrazione in particolare quando è presente il Santo Padre. Ma abbiamo raggiunto anche un altro scopo: la possibilità di ammirare la bellezza architettonica della Basilica".
"Il futuro non sarà migliore se ci difenderemo alzando steccati o prendendo impronte, ma se saremo capaci di integrazione e di condivisione. Questo il vero progresso, non quello che ci fa diventare sempre più meschini, chiusi o impauriti".