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Vaccinopoli: cronache da uno scandalo annunciato

Vaccinopoli: cronache da uno scandalo annunciato
Autore: Inchiesta del Direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 19/06/2017

Quello che sto per raccontarvi, è un fatto accaduto nel 2014, le cui cronache nazionali non hanno dato alcun rilievo.

È un fatto accaduto in Belgio, ma non per questo è qualcosa che ricopra poca importanza nella vita di ognuno di noi, in special modo in questo periodo storico, in cui l’Italia – attraverso il Ministero della Salute – è divenuta “capofila per le strategie di vaccinazione  a livello mondiale”.

Poteva essere un fiore all’occhiello per il nostro paese, invece rischia di divenire – lo è già a tutti gli effetti – un orribile incarico, in considerazione dei metodi utilizzati, delle cose non dette, della confusione generale diffusa, e degli scandali di cui non si fa cenno, per ovvie ragioni di convenienza istituzionale.

Ancora una volta si parla di Glaxo – o GSK GlaxoSmithKline – l’industria farmaceutica leader  a livello mondiale per la realizzazione e distribuzione di vaccini di ogni tipo. La stessa che fornisce all’Italia i vaccini utilizzati per l’esavalente e ora, per la dodecavalente.

Il fatto è di una gravità inaudita, e si aggiunge ai comportamenti non esattamente etici di quest’azienda britannica, che negli anni ha dimostrato un alto livello di spregiudicatezza, e un bassissimo livello di interesse verso la sicurezza della salute umana. Come molti di voi ricorderanno, ho ampiamente raccontato chi sia la GSK in questa recente inchiesta: Vaccinazione obbligatoria e Glaxo: ecco cosa si nasconde dietro il decreto Lorenzin

Premetto una cosa: da giornalista - vi assicuro -  tutto vorrei dover fare, tranne che raccontare perennemente i casi di malasanità, mala gestione della cosa pubblica e – più in generale – tutto ciò che è aderente alla parola e al criterio di “corruzione”. Purtroppo però, viviamo ormai da molti anni in un sistema, a livello mondiale, che si basa esclusivamente sullo sfruttamento delle grandi masse, e a ogni costo.

Torniamo a ciò che accadde nel 2014, e che vede ancora una volta, la GlaxoGlaxoSmithKline - tristemente protagonista anche di una ennesima bruttissima storia.

Il 2 Settembre 2014, a seguito di “un errore umano”, come fu dichiarato dalla stessa GlaxoSmithKline – 45 litri di virus concentrato di Polio vivo, furono sversati in Belgio nel fiume nel Lasne, un affluente del fiume Dyle cheè  a sua volta è affluente del fiume Escaut/Scheldt, nel comune belga di Rixensart, situato nella regione Vallonia.

Provate a pensare: 45 litri di virus concentrato vivo della Polio, sversati in un fiume.

Immediatamente, le autorità belghe, e più precisamente l'alto Consiglio della sanità pubblica del Belgio, dichiararono di aver avviato un’indagine per comprendere l’entità dell’accaduto, e se vi fossero eventuali rischi per la sicurezza della salute pubblica.

Quale pensate sia stato il verdetto istituzionale? Assolutamente garantista. Per la Glaxo.

Fu infatti dichiarato che, pur trattandosi di un virus altamente pericoloso, e effettivamente la quantità sversata nelle acque non fosse di poco conto, la diluizione nell’acqua avrebbe praticamente reso innocua questa vera e propria catastrofe, generata – a quanto sembra – da “errori nei protocolli di sicurezza”.

Ecco però giungere la replica da parte dell’European Centre for Disease  Prevention and Control – il – Centro europeo di prevenzione e controllo della malattie – che dichiarò come, il rilascio nelle acque di una così imponente quantità di virus attivo della Polio, non potesse non rappresentare un serio rischio per la salute pubblica, in special modo considerando anche che, nel territorio belga in cui fiumi Lasne e Dyle si uniscono al fiume Escaut/Scheldt, vivono diverse  comunità protestanti-ortodosse, che tradizionalmente hanno  una bassa copertura vaccinale antipolio.

Ecco ciò che fu scritto sul sito istituzionale dell’ECDPC: (A questo link la fonte originale in inglese)

Il rilascio accidentale di 45 litri di soluzione concentrata di virus polio vivo in ambiente - Belgio

 Come segnalato a ECDC dalle autorità belghe, il 2 settembre 2014, dopo un errore umano, 45 litri di soluzione concentrata di virus polio vivo sono stati rilasciati nell'ambiente dalla società farmaceutica GlaxoSmithKline (GSK), nella città di Rixensart, in Belgio. Il liquido è stato condotto direttamente in un impianto di trattamento dell'acqua (Rosieres) e rilasciato dopo il trattamento nel fiume Lasne ricco di fiume Dyle che è ricco del fiume Escaut / Scheldt. L'Alto Consiglio della sanità pubblica del Belgio ha condotto una valutazione del rischio che ha concluso che il rischio di infezione per la popolazione esposta all'acqua contaminata è estremamente basso a causa dell'elevato livello di diluizione e dell'alta copertura della vaccinazione (95%) in Belgio.

La valutazione di ECDC è che la liberazione accidentale nell'ambiente di grandi quantità di virus polio vivo rappresenta un rischio per la salute pubblica se popolazioni sensibili, come le aree con bassa copertura vaccinale di polio, sono esposti a acque contaminate o fango. Particolarmente dal momento che i fiumi Lasne e Dyle si uniscono al fiume Escaut / Scheldt che scorre nella parte sud occidentale dei Paesi Bassi, dove diverse comunità protestanti ortodosse presentano una copertura vaccinale inferiore alla polio, prima di raggiungere il Mare del Nord.  Come avete potuto leggere quindi, non è affatto vero che – come dichiarato dal Ministero della Sanità belga, lo sversamento di 45 litri di virus attivo della polio nelle acque di un fiume, sia paragonabile a una sciocchezzuola.

 

 

Pensate per caso che Glaxo abbia ricevuto qualche sanzione a causa di questo “errore umano”? No. E in ogni caso, Glaxo – una delle industrie farmaceutiche col più alto numero di inchieste aperte per corruzione o per sperimentazione occulta di farmaci e vaccini, continua la sua scalata al successo, e continua ad operare e a decidere, in tutto il mondo, anche se qui si parla di salute umana e sicurezza sulla vita.

Di fronte a tutto ciò, possiamo dire che Glaxo opera in regime di lobby: ha un livello di potere così alto, in tutto il mondo, da essere nella posizione dominante, coi governi, di decidere quali farmaci la popolazione debba assumere, quali e quanti vaccini debbano essere inoculati e quando, e persino stabilire con pugno duro, che le popolazioni debbano  - obbligatoriamente – subire un certo numero di vaccinazioni, il tutto ovviamente, senza alcun tipo di informazione scientifica indipendente, e senza lasciare agli esseri umani la facoltà di capire e decidere ciò che è meglio per ognuno.

Si chiama potere del denaro. A nessun ente “garante” interessa il bene dei popoli, anche perché non esistono di fatto enti garanti, agenzie indipendenti dalle case farmaceutiche che possano assicurare alle popolazioni – con la più totale trasparenza – che se ti sottoponi a una cura farmacologica o a una collezione di vaccini, potrai anche esser messo al corrente dei rischi e dei benefici.

Come abbiamo visto, prendendo in esame la nostra nazione, la stessa AIFA  - Agenzia Italiana del Farmaco – che dovrebbe essere l’agenzia garante per l’Italia, è spesso nell’occhio del ciclone proprio per atti di corruzione, mazzette, occultamento della verità.

Il caso dell’ex presidente dell’AIFA Pecorelli è emblematico: Pecorelli era presidente Aifa quando la Lorenzin si recò negli USA proprio per assumere l’incarico di “capofila nelle strategie vaccinali a livello mondiale”.

Peccato che poi, Pecorelli dovette lasciare il prestigioso incarico di Presidente AIFA, visto che fu accusato di “Conflitto di interessi sui farmaci”, che è l’accusa peggiore attribuibile al cosiddetto “Garante sui farmaci”

Secondo voi, chi ha poi analizzato i fatti, decidendo se Pecorelli dovesse dimettersi o meno? Ma la Lorenzin ovviamente, che comunque non potette che decidere per la sospensione dall’incarico di Pecorelli, dal momento che la situazione si presentava come molto critica: non solo Pecorelli non splendeva per indipendenza dalle case farmaceutiche: gli uffici dell’Anticorruzione dell’AIFA infatti, aprirono un’indagine interna sul proprio presidente, e venne accertato anche un altro misfatto, quello relativo alle implicazioni poco trasparenti che Pecorelli aveva in qualità di numero uno della Healthy Foundation, fondazione che si occuperebbe di promozione della ricerca ed educazione a stili di vita sani, ottenendo fiumi di soldi in finanziamenti, dalle case farmaceutiche, attraverso un’agenzia di comunicazione che si chiama Intermedia.

Già nel 2015 il governo italiano  si stava preparando al grande progetto di vaccinazione obbligatoria con il sostegno della Stampa nazionale, veicolo primario della propaganda di ogni genere: leggete cosa fu pubblicato il 9 Febbraio 2915 su Sky Sport: Healthy Foundation: insegniamo l’importanza del vaccino.

Passo dopo passo, ecco che stiamo dipanando una matassa aggrovigliata, ma il cui capo porta solo a una considerazione: perché dovremmo fidarci a occhi chiusi di un piano vaccinale obbligatorio in cui sono coinvolti:

Glaxo/GSK: azienda che spicca – in tutto il mondo -  per atti corruttivi, inchieste, vaccinazioni occulte con relativi casi di reazioni avverse e bambini morti nei paesi del terzo mondo,  e mazzette date a tutto spiano a governi e medici, attraverso la rete di informatori scientifici

Il ministro Lorenzin: che ha posto la propria firma su un decreto legge – che significa decreto d’urgenza – in mancanza di epidemie in atto di qualsiasi genere, ma con un metodo che denominare autoritario è poca cosa, considerando persino le regole che potrebbero far perdere la potestà genitoriale in caso di mancata vaccinazione dei figli e di multe salatissime (fino a 7.500 euro per anno e per figlio non vaccinato)

Agenzie “garanti” foraggiate sempre e comunque dalle aziende farmaceutiche, e che quindi indipendenti non saranno mai

Ciò che il governo italiano sta chiedendo alla popolazione, è di non porsi alcun tipo di domanda, di non utilizzare alcuna capacità critica, e di mettere nelle mani di industrie e persone non esattamente oneste e corrette, la salute e la vita dei propri figli. Per ora. Perché sono convinta che, queste “strategie nelle vaccinazioni a livello mondiale” porteranno a breve a nuovi obblighi, che interesseranno l’intera popolazione.

Siete proprio certi di voler subire un abuso di potere del genere, senza alcun tipo di garanzia e da parte di chi non possiamo esattamente fidarci a occhi chiusi, visti i pregressi?

E’ questo il nodo centrale di questa situazione.

Ci stanno chiedendo di fidarci senza se e senza ma, anche se gli elementi che ruotano intorno a questa situazione, a questa obbligatorietà insana anche nei metodi, è frutto di un progetto che vede coinvolta un’industria farmaceutica – tra tante – che ha come principio fondamentale delle proprie azioni il motto: “Io ti pago, tu fai quello che ti dico: obbligare la popolazione ad assumere i miei vaccini”.

Oltretutto, è bene sapere che, mentre il Ministro Lorenzin si batte ferocemente per sostenere la tesi che vorrebbe come "in crescita i casi di morbillo in Italia", i dati reali parlano di altro.

Già nel Marzo scorso, in piena campagna a sostegno della tesi dell'incombente epidemia di morbillo, i dati parlavano di una diminuzione dei casi in Italia, come si può evincere da questo rapporto pubblicato su Abouthpharma

DOCUMENTO ORIGINALE: http://ecdc.europa.eu/en/publications/Publication/2016_issue_1_%20Measles%20rubella%20monitoring_final.pdf

Eppure, malgrado i casi di morbillo siano in calo, alla stampa nazionale viene dato mandato di disseminare informazioni poco chiare, e che spesso fanno pensare a un aumento esponenziale dei casi di morbillo.

Stessa cosa avviene per la Meningite, con notizie che fanno pensare a una vera pandemia, quando in effetti i casi di contagio sono in diminuzione, come ho scritto - dati alla mano - in questo editoriale.

Ovviamente, la confusione resa da questo tipo di informazione, non può che portare buona parte della popolazione a ritenere che, a tutti gli effetti, vi sia un aumento dei casi di morbillo e meningite, e che - di conseguenza - la vaccinazione obbligatoria sia cosa buona e giusta.

Andiamo avanti, e torniamo a parlare di Glaxo.

Come ho già approfondito nella mia recente inchiesta – che trovate a questo link – ricordo a tutti come, durante il governo Renzi, gli stabilimenti della Glaxo in Italia minacciavano di licenziare qualche centinaio di lavoratori, ma poi – dopo l’intervento di Renzi – ecco che la potente industria farmaceutica, non solo non licenzia i lavoratori, ma mette sul piatto un bel miliardo di euro, e foraggia il governo italiano che, magia!, sviluppa in quattro e quattr’otto la riforma del piano vaccinale, stavolta però con metodi da dittatura.

Ma che accade nel frattempo nel resto d'Europa? Ecco che dalla Francia, arriva il segnale: il Ministro della "Solidarietà e Sanità" francese Agnès Buzyn, annuncia un piano vaccinale obbligatorio, che porterebbe dagli attuali tre a 11 i vaccini obbligatori, per i bambini dai 5 ai 10 anni.

Ma guarda tu il caso...E cosa dichiara il ministro, intervistata sul tema? Che ci sarebbe un aumento dei casi di morbillo in Francia. Manco a dubitarne...

Senza troppi giri di parole: vi fidereste di una persona che sapete benissimo essersi macchiata reiteratamente di reati di ogni tipo e di una certa gravità, magari contro la persona? Credo che la risposta, corale, è NO.

Mettereste i vostri figli, ciecamente, nelle mani di una persona che è stata condannata magari per il terribile reato di pedofilia? Manco a chiederlo.

Allora chiedo: per quale ragione dovremmo accettare a testa bassa un piano vaccinale di queste proporzioni, e con questi metodi autoritari, sapendo che coinvolti in questa vicenda, spiccano elementi poco raccomandabili?

Che l’Italia è la nazione col più alto livello di corruzione e tangenti  in seno alla politica non lo dico io, ma l’annuale report stilato da Trasparency, un’organizzazione non governativa, ammesso che noi cittadini italiani avessimo necessità di questo report annuale, per rendercene conto.

Una cosa importante, che non va sottovalutata: 

In chiusura, ci tengo a ribadire – per l’ennesima volta – che NON sono contraria ai vaccini. Sono però contraria alla poca trasparenza, alla mancanza di indipendenza di certi enti, e anche all’accettazione supina delle richieste di un sistema che sempre più spesso è accostabile al criterio di corruzione.

 

 

 

 

 




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