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Una cornice sublime quella che ha accompagnato la seconda edizione di Vino e Arte Che Passione, a Roma, domenica 21 maggio, in una assolata giornata primaverile, all’interno del Casino dell’Aurora Pallavicini Rospigliosi, di fronte al Quirinale. Dalle 11,30 alle 20,30 la dimora illustre ha aperto le sue porte ad un evento di grande prestigio con banchi d’assaggio delle eccellenze del settore enologico italiano. Aziende come Masi, Antinori, Nonino, Principe Pallavicini, Tenute Sella, Tiefenbrunner, Marchesi di San Giuliano e tanti altri, in uno spazio raccolto e verdeggiante, dove l’anima del vino si è mescolata perfettamente al desiderio di sottile evasione che ha aleggiato per tutto il pomeriggio, mollemente come in una festa d’antichi tempi. (Foto di Susanna Schivardi) Tra i banchi abbiamo assaggiato le punte di diamante di Borgo Conventi, azienda friulana, con una vera mitragliata di preziosissime bottiglie, come il Sauvignon Colle Blanchis 2015, perla rara per una sola vigna e meno di 3.000 bottiglie l’anno. “L’azienda punta molto sui bianchi – ci spiega Antonio Cantarutti – non elaborati in legno e molto freschi, di grande versatilità, ottimi anche non accompagnati, ma eccellenti con pesce o piatti leggeri di carne”.
(Foto di Susanna Schivardi) Antonio lavora per Borgo Conventi da sette anni, è cresciuto nell’ambiente che pian piano lo ha forgiato, trasformandolo in un grande esperto e amante del prodotto che rappresenta. Come lui anche Carlo, Tommaso e Michele, i fratelli della storica azienda Perusini, “già nel 1986 annoverata tra le grandi 50 in Italia – come ci racconta Carlo de Pace Perusini – questo è un vino che nasce in una zona votata al bianco, con un terroir molto particolare, composta dalla ponca, un’argilla fossile che conferisce freschezza e mineralità”. (Foto di Susanna Schivardi) Lo Chardonnay del 2016 fa legno al 20% ma in barrique a vapore, mentre il Sauvignon del 2016 offre un sentore ricco di erbe e camomilla, più minerale rispetto a quello di Borgo Conventi. Ottimi anche il Ribolla Gialla e il Pinot Grigio 2016. A raccontarci delle Tenute San Leonardo c’è Fabrizio Felli, che ci fa assaggiare il Vette, Sauvignon Blanc 2016, e ci racconta del Carmenère, un vitigno molto difficile, usato per i blend e che in purezza produce non più di 1.000 bottiglie ogni 4/5 anni. (Foto di Susanna Schivardi) Non mancano le etichette nel Lazio, con la Falesco Cotarella, fondata da Riccardo e Renzo Cotarella, enologi di svariate aziende e per anni proprietari prima di passare il testimone a tre donne, Dominga, Enrica e Marta. Duilio Papetti, sommelier di grande esperienza, ci esalta le doti di questo prodotto, dal Tellus chardonnay, allo chiraz, per passare al Soente, viognier in purezza e terminare con il Montiano, merlot in purezza, caratterizzato da un bel tappo con stampate tre C, che stanno a significare cultura, costanza e curiosità. “L’affluenza quest’anno sembra essersi fatta più importante – continua Duilio – stamattina solo la stampa ma dal pomeriggio in poi l’evento si è fatto più rumoroso e vivace con un pubblico molto eterogeneo”. (Foto di Susanna Schivardi) Accanto a Borgo Conventi, l’unico banco di assaggio di olio, l’Oleonauta come primo punto d’acquisto di olio a Roma, è stato scelto per rappresentare l’altra eccellenza italiana, appunto la spremuta d’olive. Come ci racconta Simona Cagnoli “qui il prodotto non è secondario rispetto al vino, ma centrale e altrettanto importante e il fatto che siano stati affiancati ha creato curiosità nel pubblico, coinvolto in un approccio intimo, attraverso l’assaggio col bicchierino senza filtri come pane o altro. L’effetto iniziale è sorprendente – continua Simona – perché la gente non si aspetta una tale concentrazione di profumi”. Colori e sentori nell’aria in un effetto stilistico che rasenta la perfezione, l’affresco degli interni dove nel corso della giornata si sono svolti i seminari. Ad entrarci a fine evento, con la penombra della sera, si percepisce ancora la ricchezza dell’olfatto, il vigore del gusto, i calici ombrati dal vino appena sorseggiato, il pulviscolo che si mescola all’antico odore del legno secentesco. Dolcezza e magia del vino, unico e potente prodotto della nostra meravigliosa Italia, oggi come in altre occasioni, ha dato davvero il meglio di sé. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 23:01:39 |
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