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Dal 11 al 14 Maggio l’Auditorium Parco della Musica si è ancora una volta distinto come location d’eccellenza per eventi e festival sempre di altissimo livello, per neofiti, appassionati, giovanissimi e adulti, stavolta ha aperto le porte al National Geographic con una serie di spettacoli, laboratori, lectio magistralis ed eventi all’avanguardia e innovativi. Prodotto dalla Fondazione Musica per Roma in partnership con National Geographic, ASI (Agenzia Spaziale Italiana) e INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) e in collaborazione con INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) e Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Collante di tante menti raccolte in queste giornate è stato il cambiamento, inteso anche come futuro del nostro pianeta, il clima che muta, il linguaggio e le sue evoluzioni nel tempo, ma anche il caso del gender, per arrivare alla tecnologia, per studiare le mutazioni e agire sulla natura, le sue trasformazioni, in vista di una collaborazione forte tra uomo e pianeta. Tutte le giornate sono state scandite da interventi di grandi studiosi, ricercatori, scienziati, astrofisici, musicisti e artisti, con presentazione di libri, fino alle numerose iniziative legate alle scuole, in vista di incontri e percorsi didattici per i più piccoli. I laboratori organizzati da varie associazioni italiane hanno avvicinato i bambini alla tecnologia divertendosi, con la creatività e l’immaginazione sempre al primo piano. Per tutta la domenica l’Auditorium si è riempito di scolaresche e giovanissimi intenti ad ascoltare, imparare e mettere in pratica quanto gli operatori hanno spiegato senza sosta e con grande passione. Fablabforkids in prima linea, arrivato da Torino per Cannucce e Robottoni, con creazioni fatte di cannucce da appendere a una struttura di bambù, accanto lo Sciame Robotico, un lab dove imparare a disegnare un percorso colorato lungo il quale impazza un robottino rotondo con sensori che riconoscono il colore tracciato sul foglio. Per i più grandi una serie di laboratori dedicati alla tecnologia tridimensionale, dove sperimentare direttamente la creazione di un cartone animato con i propri disegni. Ad accompagnare i visitatori, nel foyer dell’Auditorium, la mostra fotografica Il Pianeta Fragile, una sequenza di immagini sconvolgenti di alcune realtà nel mondo che solo l’arte della fotografia sa ritrarre con enfasi ed empatia, laddove le parole risultano superflue. “Sono ottimista: un giorno la Terra servirà a concimare un pianeta lontano”, commenta Altan in una sua bruciante vignetta. Tra gli incontri seguiti, la lectio magistralis di Federico Fanti, paleontologo all’Università di Bologna, giovane ricercatore e già nella lista dei National Geographic Emerging Explorers del 2017, merito delle sue scoperte e del suo talento riconosciuto a livello mondiale. Ha scoperto il più antico coccodrillo marino, il Machimosaurus Rex, ha portato alla luce ovunque nel mondo varie specie estinte di dinosauro (la sua grande passione), ed è immerso in un impegno costante nel far emergere e denunciare il mercato nero dei fossili, molto più esteso di quanto si pensi. I suoi interessi si concentrano su come nel corso degli anni le specie animali abbiano subito vari cambiamenti, come quello che stiamo affrontando adesso, e quante siano sopravvissute o meno, a seconda della capacità di adattamento. Uno sguardo al passato per capire il futuro, in un excursus affascinante dai deserti ai poli per seguire le tracce di quelli che ce l’hanno fatta e di quanti invece si sono estinti. Capire il mondo vuol dire anche saperlo osservare, con metodi e strumenti adeguati ma anche con un occhio di riguardo non fatalista e non catastrofista ma solo con la consapevolezza che tutto, sempre, scorre e si trasforma ma non scompare. Un monito per chiedersi che fine faremo? Può darsi, ma del resto del doman non v’è certezza pertanto le eterne domande dell’uomo continueranno a moltiplicarsi di fronte a quante più risposte verranno ipotizzate. Alti i numeri di affluenza e diffusi i commenti di apprezzamento. Perché in fondo tutti, nel nostro piccolo, vogliamo comprendere qualcosa di più di questo nostro apparentemente confuso e misterioso universo. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 22:41:20 |
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