|
|
|
Sei nella sezione Italia   -> Categoria:  Politica Italiana
|
Per carità, la frase del babbo che in caso di colpevolezza meriterebbe il doppio della pena, è stata di sicuro infelice. Però, siamo seri: è stata ampiamente fraintesa. Io che ho attaccato sempre sempre sempre Matteo Renzi, sin dal 2012, dai giorni in cui veniva sconfitto nelle primarie del Pd da Pierluigi Bersani, posso permettermi di dirlo. E stavolta mi sento anche in dovere di difenderlo. Una difesa totale. Era la risposta chiara e trasparente di un uomo delle istituzioni. Che poi quelle istituzioni Matteo le abbia magari calpestate più volte, nei tre anni del suo governo, è un altro discorso. Ma non in questi giorni di tempesta perfetta che lo sta travolgendo. No. In questi giorni Renzi sta forse dimostrando il suo vero volto: fragile, insicuro nella sua inesperienza di quarantenne, e proprio per questo vero. Era nervosissimo, dalla Gruber. Lo si vedeva dallo sguardo, nel volto tirato, quasi sghembo. Era irriconoscibile. Eppure il meglio di sé lo aveva dato proprio in quei quaranta minuti televisivi, scendendo dall’olimpo dell’arroganza che fino ad allora aveva contrassegnato la sua carriera politica. Per la prima volta ho sentito da lui discorsi concreti, finanche condivisibili. E amari. L’amarezza di chi percepisce di essere all’ultima spiaggia. Peccato per lui, peccato per l’Italia. Un talento bruciato, un malinteso vivente a cominciare dalla sua collocazione politica. Se avesse dichiarato la sua appartenenza alla destra, il suo dna, forse oggi la sinistra avrebbe avuto un avversario da combattere ma, chissà, anche da stimare. Sappiamo invece come è andata. Sappiamo gli immensi errori che Renzi ha commesso da premier. E però sul padre no, sul padre se n’è uscito con una frase infelice ma che non meritava di essere attaccata come è stata attaccata. Da Beppe Grillo, in primis. Sul suo blog ieri il leader dei 5 stelle ha sottolineato la rottamazione di Papà Renzi da parte del figlio. Con un cinismo che non gli fa onore. Matteo ha risposto dal suo blog. Ferito e con il cuore in mano. E’ la prima volta che le sue parole, invece di trasudare tracotanza, si schiudevano all’amore per il padre. ai ricordi vissuti insieme. Bisogna dargliene atto. E bisogna dire che comunque vadano le cose, Matteo ha dato di Papà Tiziano un’immagine commovente che non può certo scagionare il padre da eventuali reati ma che di sicuro lo rende molto più simpatico agli occhi degli italiani. Grillo poi ha risposto ancora una volta in tarda serata, alimentando una querelle senza fine, senza più esclusione di colpi. Un duello rusticano che spinge a dare un consiglio spassionato ai due contendenti: uscite dai vostri blog. Subito. Perchè la vita è un’ altra cosa e la politica non si fa a colpi di tweet, di mail, di post. La politica vera la si fa stando tra la gente, tra chi soffre e non arriva alla fine del mese. E così, per una volta, le considerazioni sull’ennesimo scandalo italiano, passano in secondo piano. E cioè che sì, la vicenda è abbastanza inquietante e che qualcosa di vero probabilmente ci sarà. Che Renzi è sotto assedio e che l’idea del complotto non è totalmente campata per aria, anche se l’ex premier paga i tanti, troppi errori commessi nella gestione del Paese che lo hanno portato ad inimicarsi la maggioranza degli italiani. Che è altrettanto evidente: in molti gli stanno voltando le spalle e che, infine, sì Luca Lotti dovrebbe fare un saggio passo di lato prima della mozione di sfiducia dei 5 stelle. Non fosse altro che per evitare di rendere ancora più incandescente il clima politico in una nazione che in questo momento ha bisogno al contrario di chiarezza e gesti nobili per uscire dalla palude in cui si trova dal 2008: cioè dal governo Pdl-Lega, per intenderci. Perché è inutile che Berlusconi, Salvini o la Meloni si freghino le mani per la crisi dei renziani. Se siamo a questo punto, gran parte della colpa è loro. |
Cosa ne pensi? |
|
Per commentare l'articolo occorre essere loggati e rispettare la netiquette del sito. Se sei registrato effettua il login dal box qui a sinistra. Se ancora non sei registrato fallo cliccando qui |
I commenti: | |||
Commento
1)
|
|||
Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 22:39:11 |
Sei
iscritto su Facebook, Twitter o G+?
Commenta e condividi l'articolo direttamente.
Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz
L’idea di scrivere questo articolo mi è venuta da una riflessione su quanto sta accadendo in questyo periodo. E, soprattutto, dall’articolo 16 del Decreto “Cura Italia”.
Da venerdì invece riapriranno le aree mercatali non più soltanto per i generi alimentari. Si dà mandato alle amministrazioni comunali di predisporre i previsti dispositivi di sicurezza nei mercati stessi.
Il Presidente Vincenzo De Luca, insieme con l'Unità di crisi, ha incontrato oggi i rappresentanti degli operatori del comparto del turismo e successivamente i rappresentanti del mondo della cultura e degli spettacoli della Campania.
Le esportazioni italiane verso l'Europa valgono qualcosa come 311 miliardi di euro e verso la Cina 13 miliardi di euro. Una differenza abissale.