|
|
|
Sei nella sezione Il Direttore   -> Categoria:  Editoriali
|
Molti cittadini, pensionati e invalidi, si saranno accorti di non avere – sul conto corrente postale o bancario – l’importo della pensione o dell’assegno di invalidità. Tranquilli: arriverà ma solo domani – se siete correntisti di Poste Italiane – o dopodomani – se avete il conto corrente in una banca.
Eh già, perché dal primo Gennaio 2017, sono scattate le nuove regole, previste dal Decreto Legge n. 65 del 2015. Cosa dicono queste regole? Leggete di seguito cosa è scritto all’art. 6: "Al fine di razionalizzare e uniformare le procedure e i tempi di pagamento delle prestazioni previdenziali corrisposte dall'INPS, i trattamenti pensionistici, gli assegni, le pensioni e le indennità di accompagnamento erogate agli invalidi civili, nonché le rendite vitalizie dell'INAIL sono posti in pagamento il primo giorno di ciascun mese o il giorno successivo se festivo o non bancabile, con un unico mandato di pagamento ove non esistano cause ostative, eccezion fatta per il mese di gennaio 2016 in cui il pagamento avviene il secondo giorno bancabile. A decorrere dall'anno 2017, detti pagamenti sono effettuati il secondo giorno bancabile di ciascun mese.". Dunque: secondo la nuova normativa, a monte di questi ritardi, vi sarebbe la necessità di “razionalizzare e uniformare le procedure e i tempi di pagamento delle prestazioni previdenziali”, ma è necessario porsi una domanda: per quale ragione, dal momento che – fino ad oggi e per decenni – non era stato affatto necessario “razionalizzare e uniformare”? Poi però, il neo nominato governo Gentiloni, attraverso il Decreto Milleproroghe 2017, ha anticipato di un giorno la data: le pensioni saranno erogate il primo giorno bancabile di ogni mese, ad eccezione del mese di Gennaio. Tanto rumore per nulla? Non solo: certe decisioni, non dovrebbero nemmeno balenare per la mente... E bisogna anche comprendere cosa ci sia di vero, nell'ipotesi che, i pensionati, possano vedersi tagliare uno 0,1% della pensione, a partire dal primo di Febbraio: gli italiani, dovrebbero "restituire allo Stato lo 0,1% ovvero la differenza tra l’inflazione programmata e quella definitiva". Si, avete letto benissimo... Ma dobbiamo riflettere su alcuni dati, ben difficili da trovare peraltro. In Italia, ogni anno, vengono erogate pensioni e assegni di invalidità, per un importo di circa 300 miliardi di euro. Sì, avete letto bene. Una cifra esorbitante, il cui saldo però deriva da moltissimi fattori, come ad esempio quello relativo alle milioni di persone che sono andate in pensione col sistema retributivo e quindi, percepiscono una pensione molto più alta rispetto a quella di chi, in pensione, è entrato col sistema contributivo. Questo dato è importante anche sotto un altro aspetto: sono circa 500.000 gli italiani che percepiscono un trattamento pensionistico fin dagli anni ’80, quando cioè le normative permettevano di entrare in pensione dopo una manciata di anni lavorativi, rispetto ad ora, e per tale ragione furono denominate “Baby pensioni”. In pratica, durante il governo Rumor, nel 1973 fu approvato l’art. 42 delDPR N° 1092. La norma – approvata all’unanimità – consentiva ai lavoratori del pubblico impiego di andare in pensione con appena 14 anni 6 mesi e 1 giorno di contributi per le donne sposate con figli; 20 anni per gli statali; 25 per i dipendenti degli enti locali. Oggi sembra un sogno, eppure… Ho conosciuto personalmente due impiegati ministeriali, andare a ritirare la pensione a circa 38 anni. L’impiegato delle Poste, chiese loro la delega. “Quale delega”? risposero. Erano loro, i “pensionati”… Tornando ai nostri faticosi tempi, in special modo sul tema delle pensioni: io non credo che, la scelta di procastinare la data di erogazione delle pensioni, possa davvero essere la volontà di “razionalizzare e uniformare” alcunché, anche se, come è noto, il Governo Monti, nella Legge di stabilità 2011, decise di accorpare in un unico Ente – l’INPS – anche Inpdap (Ente di previdenza della pubblica amministrazione) ed Enpals (Ente di previdenza dei lavoratori dello spettacolo), e così facendo, trasferì all’INPS anche le sofferenze dei due Enti: 10 miliardi circa solo per Inpdap, molto più irrisorie quelle di Enpals. E’ ovvio che, pur se negli anni Enti e governi hanno continuato a mantenere tranquilli i cittadini, non sono certo passate in sordina le riforme pensionistiche, una fra tutte, quella siglata dalla Fornero, che ha creato un’aberrazione denominata “Esodati”: persone troppo giovani per entrare in pensione, ma troppo “vecchie” per continuare a lavorare. Insomma: come ci si può fidare, oggi, quando un ministro cerca di mettere tutti tranquilli? Le dichiarazioni recenti di Boeri infatti, non sono argomentate, come del resto hanno fatto tutti i Ministri che si sono succeduti negli ultimi anni. Ognuno dei queli, a dispetto dell'evidenza - i conti in rosso degli Enti previdenziali - hanno continuato imperterriti a sostenere che non esistono problemi di sorta, per i pensionati. Sta di fatto che, a quanto sembra, il buco nei bilanci di Inps ammonterebbe a circa 100 miliari di euro, e le proposte “creative” degli ultimi tempi, come quella del governo Renzi, del “prestito pensionistico”, attraverso il quale l’avente diritto alla pensione, dovrebbe accendere un prestito con la banca, e restituire il debito in 20 anni (…) non ci dice affatto nulla di buono, anzi. Mettiamola così: se l’Inps fosse un Ente privato, sarebbe fallito da tempo. Poiché è un Ente pubblico, sta ancora in piedi, ma solo grazie ai contribuenti, alcuni dei quali sono anche – appunto – pensionati. Spero che questo articolo vi serva per comprendere fino in fondo, in che razza di sistema stiamo vivendo: noi cittadini, sosteniamo economicamente tutto il carrozzone Italia. Invece di ottenere agevolazioni, ogni giorno scopriamo una nuova aberrazione, una nuova vessazione, una nuova negazione dei diritti civili. Ma funziona. Sapete perché? Perché nessuno si ribella, come accadeva qualche decennio fa. Le cose sono due: o l’italiano medio è ancora abbastanza ricco, oppure si è rincoglionito del tutto. Bollito, a fuoco lento, come si fa con le rane. Propendo per la prima soluzione. ******** Ecco quali sarebbero state le date di erogazione delle pensioni, nel caso in cui, NON avessero deciso diversamente attraverso il Decreto Milleproroghe 2017:
|
Cosa ne pensi? |
|
Per commentare l'articolo occorre essere loggati e rispettare la netiquette del sito. Se sei registrato effettua il login dal box qui a sinistra. Se ancora non sei registrato fallo cliccando qui |
I commenti: | |||
Commento
1)
|
|||
Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 21/11/2024 06:18:05 |
Sei
iscritto su Facebook, Twitter o G+?
Commenta e condividi l'articolo direttamente.
Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz
Quanti di voi conoscono i retroscena della riforma Lorenzin? Tracciati e documentai tutto nel mio libro inchiesta. Pecorelli, l’allora presidente AIFA, volò negli USA con la Ministro Lorenzin, per prendere questo importante incarico, assegnatoci direttamente dagli Stati Uniti: ciò conferma ciò che faccio emergere da anni, e che in pochi capiscono ancora. Le decisioni, in special modo quelle importanti, su economia, fisco, sanità, banche, sicurezza, nel sistema politico ed economico internazionale moderno, non sono prese internamente alle singole nazioni. Esistono trattati, accordi, strategie.
Una sorpresa inaspettata è arrivata con il varo del tanto atteso “Decreto rilancio”: sostegni alle startup che sviluppano videogiochi. In particolare, ai commi dal 15 al 21 dell’articolo 46 del decreto, in tema di sostegni alle startup innovative, si delinea un vero e proprio fondo – denominato First Playable Fund - che sarà creato per sostenere economicamente lo sviluppo del settore.
Ai tempi della Sars il mondo scientifico internazionale concordò su un punto: la diarrea è un veicolo di trasmissione da non sottovalutare, perché fu la causa del contagio nel 20% dei casi. A causa delle scariche di feci molli in pazienti che avevano contratto la malattia, un focolaio di Sars esplose a Hong Kong nel complesso residenziale di Amoy Gardens. Portare le mani alla bocca o agli occhi, dopo una scarica di diarrea, è uno dei fattori di contagio, eppure non se ne parla in maniera diffusa.
“Ogni parola che sapevo”, edito da Mondadori e nelle librerie dal 21 Gennaio. L’ha scritto il collega Andrea Vianello, ex direttore di Rai3 e noto al pubblico per aver condotto, dal 2004 al 2010, la trasmissione televisiva Mi manda Rai3, oltre ad Agorà, Enigma, La strada della verità, il TG2 e infine Rabona nel 2018, trasmissione che ha condotto fino a poco prima che avvenisse il suo dramma, raccontato con umanità e lucidità, tanto da farti sentire dentro la carne e nella profondità dell’anima le sue emozioni.