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Guerra fredda. Ci risiamo. USA e Russia, da sempre contendenti su qualsiasi cosa, tornano alle azioni dure, l'una contro l'altra. Ma attenzione, ragioniamo: al termine del suo mandato, Barak Obama che, effettivamente, in questi anni - oltre ad aver collazionato alcuni errori - ha almeno tentato di dare una svolta a certe situazioni. Obama sa perfettamente che, cedendo - a breve - lo scettro di Presidente degli Stati Uniti a Donald Trump, che è uno dei maggiori nemici delle idee di Obama, e amico - come ha più volte dichiarato lui stesso - di Putin, si aprirà uno scemario che porterà indietro di molto, le lancette dell'orologio, dal momento che le idee e i progetti di Trump, rischiano di cancellare alcuni progressi positivi, ad esempio nelle trattative che parlano di welfare o di immigrazione o ancora, di alleanze militari internazionali o ratifica dei trattati sul clima, come quello di Parigi. Ma Putin, da bravo stratega, ha detto NO. Conta molto, infatti, sull'avvento di Trump sullo scacchiere geopolitico mondiale. Senza contare i risvolti politici che una nuova guerra fredda può far scoppiare in un periodo storico come quello in cui viviamo. ©Tutti i diritti riservati. La diffusione è concessa esclusivamente indicando chiaramente il nome dell'autore e il link che riporta a questa pagina |
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 21/11/2024 06:25:06 |
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Una sorpresa inaspettata è arrivata con il varo del tanto atteso “Decreto rilancio”: sostegni alle startup che sviluppano videogiochi. In particolare, ai commi dal 15 al 21 dell’articolo 46 del decreto, in tema di sostegni alle startup innovative, si delinea un vero e proprio fondo – denominato First Playable Fund - che sarà creato per sostenere economicamente lo sviluppo del settore.
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