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L’intensa ripresa del conflitto nelle zone assediate vicino Damasco e Homs, dalla seconda metà di novembre, sta portando a un significativo aumento delle vittime di massa. Questo l’allarme lanciato dall’organizzazione medico umanitaria Medici Senza Frontiere (MSF). Venerdì scorso, numerosi attacchi aerei hanno colpito Ghouta Est e i medici della zona riferiscono di molte vittime, compresi donne e bambini. Ma il bilancio non è definitivo. Il fatto poi che siano state colpite scuole e zone residenziali, suggerisce che almeno parte di questi attacchi abbiano indiscriminatamente preso di mira aree civili. “Mentre continuiamo a puntare i riflettori sulla catastrofica situazione ad Aleppo Est, non possiamo dimenticare quanto il conflitto sia intenso anche in altre zone del paese” dichiara la dott.ssa Anja Wolz, direttrice dei programmi di supporto medico di MSF in Siria. “La scorsa settimana, due scuole di Ghouta Est sono state colpite in un attacco aereo mentre gli studenti stavano uscendo a fine giornata. Tutti i feriti, tranne uno, erano donne e bambini. Sedici di loro sono stati curati in una struttura supportata da MSF e altri sono stati portati in ambulanza in altre strutture della zona. Una decina di giorni fa, un’équipe di soccorso stava cercando di estrarre alcune vittime dalle macerie di un bombardamento ad Al Waer quando è stata attaccata da colpi di mortaio, con il risultato che nove dei soccorritori sono stati feriti e hanno avuto bisogno loro stessi di cure”. L’equipe medica supportata da MSF ha riportato che molti residenti in queste zone si sono radunati nei seminterrati per paura dei bombardamenti regolari che colpiscono le aree residenziali. Le ambulanze sono dislocate in zone diverse invece di essere parcheggiate nei depositi centralizzati per le risposte d’emergenza per paura che possano essere tutte distrutte in un unico attacco. Inoltre alcuni ospedali hanno dovuto sospendere le regolari attività mediche dato che tutte le équipe sono impegnate nel pronto soccorso e nel reparto di chirurgia. “Ancora una volta proviamo orrore di fronte al numero di donne e bambini tra i feriti e i morti che arrivano nelle strutture mediche supportate da MSF” prosegue Wolz. “Dovremmo tutti preoccuparci davvero della sorte dei civili intrappolati in queste aree di intenso conflitto. Se i bombardamenti e gli scontri non cesseranno, le parti in conflitto dovranno come minimo fare estremamente attenzione a evitare di colpire le équipe mediche e le ambulanze che svolgono le loro attività salva-vita”.
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 23:15:35 |
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