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Si apre alle famiglie l’Auditorium Parco della Musica, la grande struttura firmata Renzo Piano già dall’anno scorso intende farsi conoscere per le enormi potenzialità che gli spazi offrono, e non solo ai cultori della musica ma anche a chi vuole sentirsi parte di un luogo magico e speciale. Dal 6 novembre ogni domenica i bambini potranno scorrazzare negli spazi, nelle sale e nei giardini, guidati però da un esperto che racconta loro la nascita, l’ideazione e tutti gli stimoli che possono scaturire da un luogo tanto amato e frequentato dal popolo romano. Proprio la scorsa domenica, il 13 novembre, cinque bambini di un’età tra i 5 e 7 anni sono stati affascinati dalle parole di Simona Bracchetti, giovane architetto, figlia di un mix perfetto tra Marche e Puglia, e free lance che lavora per l’Auditorium in un progetto che coinvolge famiglie e più piccoli in un’ottica diversa dalla compostezza che è sempre stata erroneamente legata alla musica classica. Simona, con una capacità affabulatrice di notevole livello, riesce ad affascinare i bimbi raccontando come la musica, simbolicamente rappresentata da palline che escono dagli strumenti, sia una specie di essere animato che inonda le sale, si rifrange sulle pareti di legno e viene assorbita dagli indumenti del pubblico e dai tessuti rossi delle poltrone. “Ogni elemento qui dentro – spiega Simona – è per la musica, non c’è nulla di casuale, le tende alle pareti, le poltrone di stoffa che assorbono la musica quando la platea non è al completo, le bocche d’aria sottostanti perché non esistono finestre, i pannelli forati all’esterno delle sale per abbattere rumori disturbanti”. Ci accompagna nella Sala Sinopoli, che vuota assume le sembianze di un tempio, con il suo silenzio ovattato, il sue essere parte di un pianeta lontano, surreale. I bambini ascoltano e si distraggono anche, ma la guida con calma e pazienza li riconduce sempre a quello che è l’obiettivo della giornata, far amare la musica e tutto il suo contorno, i luoghi deputati e la cornice che alla musica serve per esistere. “Mi è capitato – continua Simona Bracchetti – di sentire ragazzi parlare dell’Auditorium come un luogo di lusso. Invece è proprio il mito falso che il personale addetto, con le innumerevoli iniziative aperte al pubblico, tenta di sfatare”. Ci sono giornate molto piene, con i corsi propedeutici di canto e uso degli strumenti, per avvicinare anche i più giovani alla musica. Oltre alle varie iniziative legate ai concerti di classica e jazz. Poi in alcune giornate l’Auditorium si svela nella sua essenza, il bar frequentato dalle famiglie, la cavea con qualche monopattino che fila liscio sulla pavimentazione, l’edificio che corre intorno semivuoto e dove si può visitare il piccolo museo dedicato alla villa del 500 a.C. ritrovata durante la costruzione del complesso. Renzo Piano è figlio di un costruttore di barche e deve essersi ispirato a quelle tecniche per immaginarsi un’opera tanto bella e leggera, poesia pura. La guida accompagna i bambini anche nel Museo degli strumenti musicali dove si trova il vero oggetto ispiratore del grande architetto e che i piccoli si divertono a cercare e ad indovinare. La passeggiata fila liscia come una ballata o un concerto per pianoforte, mani che accarezzano la tastiera e passione che si confonde con il talento. Si termina sul livello rialzato dove spuntano l’orto e i giochi all’aperto. I bimbi a quel punto si perdono tra gli scivoli ma sicuramente arricchiti da un’esperienza unica e originale. Tutte le domeniche a partire dalle ore 11.30 per una durata di 60’ circa. Informazioni presso Auditorium oppure sul sito per l’evento “C’era una volta l’Auditorium Parco della Musica…”. Il costo dei biglietti è di 5 euro. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 22:56:43 |
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