Sei nella sezione Italia   -> Categoria:  Attualita  
Italiani, popolo di analfabeti. Ma patentati...

Italiani, popolo di analfabeti. Ma patentati...
Autore: Claudio S. Martinotti Doria - Redazione Attualita'
Data: 04/11/2016

Per me e per chi ha la pazienza di leggere quanto scrivo e/o pubblico, l’argomento trattato non è certo una novità, da almeno una decina di anni pubblico le ricerche effettuate sull’ignoranza degli italiani, e quindi non possiamo certo stupirci di questi studi internazionali resi pubblici negli ultimi anni e di cui vi propongo alcuni stralci (per non infierire troppo), nei quali emerge quanto la popolazione italiana rispetto al resto d’Europa, in questo caso quella giovanile che dovrebbe essere ancora fresca di studi, in realtà sia ignorante patentata, nel senso che seppur vi siano più laureati che in passato, rimangono ignoranti, alcuni anche gravemente, da indurre a domandarsi come siano riusciti a laurearsi. Spicca in particolare l’assoluta assenza di formazione economica, ecco il motivo per cui la nostra casta di politicanti può continuare imperterrita a raccontare fandonie e castronerie sull’economia, senza che nessuno sospetti quanto stiano bluffando prendendoci per i fondelli.

L’ennesima conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, di come questo nostro paese non abbia alcun futuro e del perché ci sia non solo la cosiddetta “fuga dei cervelli” ma l’emigrazione dei giovani di talento o anche solo minimamente intelligenti, per i quali le famiglie leggermente più facoltose e lungimiranti, pur facendo sacrifici, fanno loro studiare alcune lingue straniere e prendere qualche specializzazione per poi indurli ad abbandonare il paese per potersi riservare un futuro che non sia fatto di lavori precari ed umilianti e redditi miserabili per un paese che insiste a definirsi civile ed industrializzato, tra i più sviluppati, mentre in realtà stiamo degradando a paese sottosviluppato.

Il paradosso che si è creato da parecchi anni nel nostro paese è quindi che i giovani studiano in Italia, usufruendo delle nostre strutture e soldi pubblici, per poi porre le loro capacità acquisite al servizio di paesi stranieri. Nonostante tutto, disponendo della maggioranza di tutti i beni culturali del mondo, in Italia potremmo vivere benissimo di turismo (che con l’indotto potrebbe benissimo assorbire una metà della forza lavoro), ma sapete bene come viene gestito da noi e quanto i nostri politicanti investano nella cultura e come sappiano promuovere la nostra immagine internazionale e sappiano attrarre investimenti e turisti stranieri, quindi non facciamoci illusioni, rimane un paese senza futuro.

Italiani, popolo di (nuovi) analfabeti. Patentati

Effemeridi http://effemeride.it/italiani-popolo-nuovi-analfabeti-patentati/

PRIMI NELLA CLASSIFICA DEI PIÙ IGNORANTI D’EUROPA. MA SIAMO IN BUONA COMPAGNIA

Quando si parla di incompetenze, battiamo tutti, dalla Grecia alla Finlandoa, dalla Spagna all’Estonia. In Europa non c’è nessuno ignorante come noi. Siamo al primo posto per scarse competenze alfabetiche e matematiche, in sostanza per quelle facoltà ritenute essenziali per la crescita individuale e della società. Le competenze, infatti, sono un driver fondamentale di crescita economica, prosperità e benessere sociale.

Il grafico mostra la percentuale di quelli che hanno fallito il “test” messo a punto dall’Piaac (Programme for the International Aessment of Adult Competencies). In sostanza, chi ha totalizzato solo un punto su una scala che va da zero a cinque. Come dire: l’insufficienza. Ebbene, solo il 15% dei finlandesi ha cannato l’esame, contro il 38% degli italiani. Sul podio, tutto al negativo, dopo di noi ci sono la Spagna, al secondo posto, e la Grecia al terzo.

Ignoranti ma laureati

Non tutti sono analfabeti allo stesso modo: ci sono anche quelli che hanno studiato fino alla laurea e, nonostante questo, falliscono il test sulle competenze base. Il grafico (vedi sotto) mostra la percentuale di chi ha poche o nessuna skill, in rapporto al livello di istruzione. Forse non stupisce (mica tanto) che la maggior parte degli analfabeti non siano andati oltre le scuole medie, ma sembra incredibile che ci sia un 2% di analfabeti con una laurea in mano.

Quanto conta davvero il “pezzo di carta”

Con una formula molto educata, il documento messo a punto dal Parlamento europeo fa notare che avere una qualifica non significa esserne effettivamente all’altezza. Insomma, il “pezzo di carta” in mano non garantisce nulla contro l’ignoranza.

I dati si riferiscono al: 2013

Fonte: Parlamento Europeo, Piaac

I 15enni italiani non sanno nulla di economia

PER IGNORANZA CI BATTE SOLO LA COLOMBIA. MEGLIO DI NOI ANCHE I RAGAZZI RUSSI

I 15enni italiani sono, economicamente parlando, degli analfabeti.

I test Pisa

Il grafico mostra le conoscenze in campo economico e finanziario dei ragazzi in diversi Paesi del mondo. La classifica l’ha stilata l’Ocse basandosi sui risultati dei test Pisa del 2012. Ma mentre tutti hanno fornito i risultati per quanto riguarda la matematica o la comprensione di un testo letterario, solo alcuni hanno condotto tali test anche sulle conoscenze economiche e finanziarie e tra questi c’è anche l’Italia. Il risultato, però, è deprimente.

Risultati deprimenti

I ragazzini italiani sono penultimi in classifica appena sopra la Colombia e molto al di sotto di francesi e spagnoli. Conoscono l’economia e le sue leggi molto meno di quanto le conoscano i colleghi americani (e questo si può intuire) e (perfino) russi. Rispetto ad un punteggio medio in ambito Ocse di 500, noi arriviamo ad appena 466.

Ma c’è di più. L’Ocse ha anche calcolato la percentuale di 15enni che, nei test Pisa, hanno superato il “livello 5” che indica un’ottima conoscenza dell’economia. Mentre mediamente nei Paesi Ocse il 9,7% dei ragazzini è molto ferrato, in Italia lo è solo il 2,1%. Ancora una volta penultimi prima della sola Colombia.

I dati si riferiscono al: 2012

Fonte: Ocse

Matematica: abbastanza lezioni ma troppo teoriche

In Italia solo un quindicenne su 10 ricorda di aver risolto problemi concreti a scuola

Il grafico (barra azzurra) mostra i minuti di lezione di matematica impartiti, in media, in ciascun Paese dell’Ocse, agli alunni di 15 anni. La barra grigia indica la percentuale di quindicenni che ricordano di aver affrontato problemi di “matematica applicata”, per esempio calcolare la durata di un viaggio in treno sulla base dell’orario ferroviario. La barra grigio scuro rappresenta la percentuale che ricorda di aver affrontato problemi teorici, come risolvere un’equazione di secondo grado.

Nelle scuole italiane si insegna matematica più della media Ocse

I quindicenni italiani italiani dedicano a imparare formule ed equazioni, in media, 231 minuti alla settimana. Sono quasi 3 ore in meno dei coetanei del Cile, in testa alla classifica con 397 minuti e meno dei coetanei di altri 22 Paesi, tra i quali Singapore (278), Israele (254) e Stati Uniti (254). La media Ocse è di 217 minuti. Il tempo dedicato alla matematica, nelle scuole italiane, è anche aumentato di 15 minuti dal 2003 al 2012. Inoltre, la differenza tra le lezioni impartite ai ragazzi provenienti da situazioni socioeconomiche privilegiate e quelli provenienti da condizioni di svantaggio è di soli 4 minuti.

Molta teoria e poca pratica

In media, nei Paesi Ocse, il 17,1% dei quindicenni ricorda di aver risolto problemi pratici e il 61,6% problemi teorici. In Italia i risultati sono diversi: solo l’11,6% ha applicato la matematica a situazioni reali, mentre il 71,3% ha affrontato equazioni e formule in modo astratto. Praticamente ovunque i ragazzi dicono di avere appreso la matematica più come teoria che come metodo per risolvere problemi concreti, ma in Italia la differenza è particolarmente accentuata. Peraltro. i test PISA, somministrati dall’Ocse per valutare e confrontare le conoscenze dei quindicenni in tutti i Paesi che ne fanno parte, sono anch’essi in massima parte teorici e quindi i ragazzi italiani ottengono risultati nella media o anche superiori. Non è dato sapere se, poi, siano in grado di utilizzare queste nozioni nella vita pratica.

I dati si riferiscono al 2013
Fonte: Ocse

 




Cosa ne pensi?
Login
Inserisci il tuo username e la tua password per loggarti.
Username:


Password:

Remember me:

Non sei ancora iscritto?
Diventa subito uno sComunicato!

Dimenticata la password?
Clicca qui



aaaa

Per commentare l'articolo occorre essere loggati e rispettare la netiquette del sito.


Se sei registrato effettua il login dal box qui a sinistra.

Se ancora non sei registrato fallo cliccando qui
I commenti:

Commento 1)
La redazione ed il direttore hanno piacere di rispondere ai commenti dei nostri lettori. Facci sapere cosa ne pensi dell'articolo. La tua opinione è per noi importante.

Commento di: emilia.urso Ip:83.73.103.204 Voto: 7 Data 22/11/2024 22:46:27

Sei iscritto su Facebook, Twitter o G+?
Commenta e condividi l'articolo direttamente.

Login
Inserisci il tuo username e la tua password per loggarti.

Username:


Password:

Remember me:

Non sei ancora iscritto?
Diventa subito uno sComunicato!

Dimenticata la password?
Clicca qui

 
Iscrizione newsletter
Inserisci il tuo indirizzo email

Vuoi cancellarti?
Clicca qui
 
 
Search
Ricerca articolo
Ricerca
Dove
Da data
A Data:
Tipo ricerca:
Almeno una parola

Tutte le parole
 
 
Petizioni
Facciamo sentire la nostra voce
Dimettiamoci dalla carica di Cittadini Italiani

Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz



Data:10/08/2013
Categoria:Politica e Governo
Obbiettivo:50000 firme

 
Correlati in Attualita

Autore: Angela Frazzetta - Redazione Attualita'
Data: 25/05/2020
60.000 assistenti civici volontari per il rispetto del distanziamento sociale

I sindaci italiani arruoleranno 60.000 volontari maggiorenni, a patto che siano siano disoccupati, percettori di reddito di cittadinanza o di ammortizzatori sociali.

Leggi l'articolo

Autore: Sara Preatoni - Redazione Attualita'
Data: 23/05/2020
Fake news: come riconoscerle

Se volessimo individuare un trend che purtroppo sta caratterizzando questi ultimi anni, sicuramente la diffusione delle “fake news” sarebbe uno di questi. Cosa sono le fake news?

Leggi l'articolo

Autore: Editoriale di Daniel Abruzzese
Data: 19/05/2020
La crisi del lowcost: la fine dell'Europa?

Al di là dell’ottimismo sbandierato da Ryanair, che vorrebbe invogliare i clienti a tornare a volare ancora prima della fine dell’estate, l’era dei voli lowcost pare volgere al termine. 

Leggi l'articolo

Autore: Sergio Ragaini - Redazione Attualita'
Data: 18/05/2020
Se non puoi combatterli….

Questa è la vita: andare verso la bellezza, andare verso l’armonia. La vita è contatto, scambio. Non è ritrarsi, non è allontanarsi credo che il vero virus sia proprio questo allontanarsi, questo evitare il contatto e lo scambio, questo impedire le relazioni.

Leggi l'articolo
GERENZA: Gli Scomunicati - L'informazione per chi non ha paura e chi ne ha troppa - PluriSet timanale nazionale - Reg. Tribunale di Roma N° 3 del 21 Gennaio 2014
Testata ideata e diretta da Emilia Urso Anfuso. Note legali.  Per informazioni commerciali e per entrare in contatto con la redazione potete chiamare lo 06 92938726 (Tel. e Fax) -