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Milano città sempre di corsa , frenetica come tutti i grandi centri abitati si ritrova quotidianamente a fare i conti con il traffico, i ritardi e l’inquinamento che crea problemi non indifferenti alla nostra salute. La bici elettrica si muove ad una velocità di 25 chilometri orari, è facile da usare, non necessita né di bollo né di assicurazione, mantiene in forma senza troppa fatica e, soprattutto, non inquina. È chiamata dai tecnici «bicicletta a pedalata assistita». Un po’ bici, un po’ motorino, funziona combinando la forza di propulsione umana e quella dell’energia elettrica, che alleggerisce la fatica dei ciclisti. Uno degli aspetti più caratterizzanti è la presenza di una batteria, da cui dipende anche il costo del mezzo. Per l’esattezza si tratta di tre spie accese atte ad indicare lo stato di carica della batterie oltre all’autonomia residua della stessa che generalmente ai attesta intorno ai 60 chilometri. Due spie accese indicano un massimo di 40 chilometri da poter ancora percorrere. Una sola luce verde avverte che l’energia è quasi esaurita e che restano meno di 20 chilometri di «pedalate assistite» da poter effettuare. Tutto questo però in linea teorica poiché , a quasi 18 mesi dal lancio del servizio, il sistema elettrico inizia a dare segni di appannamento, esattamente come accade ai telefoni cellulari. Con l’utilizzo ed il trascorrere del tempo infatti la percentuale di energia residua sul display degli smartphone trova sempre meno riscontro con quanto si verifica in realtà. Alle biciclette accade che se anche vi siano due luci accese l’alimentazione si spegne dopo pochi metri dall’utilizzo. La scorsa primavera è stato firmato il contratto biennale tra il gestore del servizio (Clear channel) e l’Atm dove si parlava anche della sostituzione annuale di tutte le 1.500 batterie, per un investimento complessivo di oltre 700mila euro .Il servizio è stato fatto partire in occasione dell’Expo a maggio 2015 e ci si ritrova ad avere un ritardo della non avvenuta sostituzione di oltre quattro mesi. Quindi abbiamo una situazione che si protrae ormai da numerose settimane in cui si stanno affievolendo centinaia di batterie, senza che ne subentri alcuna per sostituire quelle ormai esauste. Hanno un costo elevato si tratta di oltre 500 euro per ogni batteria. Il costo è così elevato poiché esse contengono sistemi di geolocalizzazione Gps e tessere Sim; che si ricaricano tramite pannelli solari e non necessitano di nuove, ma ancor più costose, rastrelliere. Speriamo che queste problematiche vengano risolte velocemente per avere un mondo che torni a profumare di buono e che ci consenta oltre che di vivere meglio di respirare anche qualcosa che assomigli maggiormente all’aria piuttosto che solo allo smog. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 22:50:13 |
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