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Chissà cosa gli avrà promesso Renzi, in cambio di una sviolinata del genere. Forse una battaglia senza tregua in favore del Ttip, il trattato commerciale in cui gli Usa sono ormai sempre più soli ed isolati. Oppure la svendita del nostro Paese alle multinazionali americane. O magari un appoggio incondizionato agli Usa nella guerra fredda contro la Russia e un impegno maggiore dell’Italia nel Mediterraneo. Davvero: chissà. Lo scopriremo solo vivendo. Quel che è certo è che un endorsement di questo livello, nessun politico italiano era mai riuscito ad ottenerlo prima d’ora. Certo, dal dopoguerra in poi siamo stati sempre una colonia americana, ma stavolta le carezze di Barack Obama ad un imbarazzatissimo ed impacciato Matteo Renzi ( basta guardare le immagini tv per averne conferma) sono state eccessive, oltreché sospette. Giustamente il fronte del No ha protestato per l’ ennesimo appoggio incondizionato americano al Si. Ma per come sono andate le cose con Cameron, dovrebbe solo gioirne. L’Obama del crepuscolo non porta fortuna ai governi alleati. E la dichiarazione del costituzionalista Salvatore Settis non fa altro che mettere il dito sulla piaga dell’avventatezza dell’inquilino della Casa Bianca : “Sono nettamente contrario alla riforma costituzionale, perché l’ho letta, perché è fatta con i piedi, in fretta e furia e piena di errori madornali. Sono sicuro invece che Obama non l’ha letta”. Il Matteo in trasferta a Washington, con codazzo al seguito, guarda con ammirazione al modello di società americana, dimenticando le decine di migliaia di senza fissa dimora che trascinano stancamente le proprie esistenze per le strade americane. Obama ringrazia e rilancia. elogiando l’attuale Presidente del consiglio italiano : “Il governo di Matteo Renzi sta portando avanti riforme coraggiose, noi sosteniamo il referendum per un sistema politico più responsabile” . Ma quello che Barack non sa o fa finta di non sapere sono le condizioni reali del Paese scelto per l’ultima cena di stato da Presidente Usa. Proprio di ieri sono i dati allarmanti sul nemero dei licenziamenti in Italia e sul crollo dei contratti a tempo indeterminato, complice l’abominevole Jobs act, voluto a tutti i costi da Matteo Renzi. Modello americano e liberista, appunto. I poveri al Sud che si rivolgono alla Caritas poi, sono ormai più dei migranti e gli stipendi in dieci anni si sono dimezzati, come gli investimenti. Sono raddoppiati invece i fallimenti delle aziende italiane, in un quadro generale deprimente e di cui naturalmente il governo Renzi non è il solo responsabile. Insomma, a conti fatti, non sarà certo la vittoria del si a rilanciare l’economia del Paese. Semmai è il contrario. Anzi, alla Casa Bianca avrebbero dovuto avvertire Obama che, di questo passo, noi italiani chiudiamo Barack e burattini. Ma forse gli americani è quello che vogliono. Del resto i sudditi devi ridurli alla fame per costringerli ad accettare condizioni capestro. Altrimenti che sudditi sarebbero?. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 23:17:22 |
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