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La legalizzazione della Cannabis non contrasta la criminalita'

La legalizzazione della Cannabis non contrasta la criminalita'
Autore: Il Direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 26/07/2016

Si riparla di legalizzazione della Cannabis. Vi riproponiamo un editoriale del nostro direttore, che era stato pubblicato nel Luglio 2015

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Molti italiani sono convinti che la legalizzazione della Cannabis in Italia è cosa buona e giusta. Se si chiede a queste persone la motivazione per cui sono favorevoli alla legalizzazione della vendita di questa droga, la risposta nella migliore delle ipotesi è che “Così si toglierà questo business dalle mani delle organizzazioni malavitose”.

Una risposta talmente vaga e non sostenuta da un criterio valido da far pensare che, effettivamente, il principio generale di coloro che sono favorevoli alla legalizzazione della Cannabis non sia altro che la voglia di potersi finalmente fare le canne in santa pace a ogni ora del giorno e in qualsiasi ambiente.

Innanzitutto, le organizzazioni malavitose che si dedicano alla compravendita di droga a livello nazionale o internazionale, hanno ben altre sostanze su cui fondare il proprio business, e il fatto che la Cannabis venga legalizzata non conferma che essa venga distratta dagli affari delle cosche malavitose. Significa semmai, che il Monopolio di Stato potrà conteggiare accise sulla vendita di Cannabis e questo non può non far riflettere sulla reale motivazione di una decisione di questo genere: lo Stato guadagnerà dallo smercio – legale – di una sostanza stupefacente. Punto.

Parallelamente, le organizzazioni malavitose potranno continuare a smerciare a loro volta la Cannabis se lo vorranno, e – assurdo ma vero – potranno farlo nell’assoluta legalità. Come dire che con la legalizzazione di una droga si renda un poco meno delinquenti gli spacciatori e chi si occupa della compravendita.

Pensate ad esempio a cosa è successo nel momento in cui lo Stato italiano decise di legalizzare il gioco d’azzardo. Questa manovra non fece che permettere alle organizzazioni malavitose di entrare in affari – legalmente – con lo Stato e non rappresentò certo una legalizzazione così come si immaginava dovesse accadere. Il fatto che le 10 imprese che detengono le licenze delle slot machine e degli altri giochi addirittura non abbiano mai collegato il loro business al sistema fiscale nazionale, tanto da raggranellare una multa globale pari a 98 miliardi di euro deve far comprendere bene cosa significhi, in una nazione come l’Italia, “legalizzare” qualcosa che prima era ritenuto illegale e quindi di pertinenza del mondo più o meno sommerso della malavita.

A conferma di come non vi sia nulla di buono in questo tipo di apertura istituzionale, ricordo ai lettori che quella multa mostruosa di 98 miliardi di euro fu abbattuta a circa 900 milioni di euro. Nessuno ha mai pagato un solo centesimo e continuano a lavorare legalmente nel settore del gioco d’azzardo senza pagare nulla al Fisco.

Oltre tutto ciò, come si sa, il vero frutto della legalizzazione del gioco d’azzardo è stato quello di diffondere a macchia d’olio la febbre del giocatore, o meglio la Ludopatia, che ha sterminato intere famiglie, fatto indebitare pure anziani pensionati e cambiato per sempre la percezione del valore del denaro e di come lo si debba guadagnare onestamente.

 

Provate ora a pensare a cosa può accadere con la legalizzazione della Cannabis. Orde di italiani di ogni età potranno tranquillamente farsi di canne senza dover più temere di essere sottoposti alle misure restrittive fino ad oggi in vigore. Chi pensa che ciò non accadrà, non ha ancora capito nulla del genere umano. 10 anni fa avreste mai pensato che vostra nonna avrebbe passato intere giornate dentro una sala Bingo? Ecco, è la stessa cosa. Solo che parliamo si sostanze stupefacenti e oltre alla spesa e relative accise versate allo Stato bisogna mettere in conto i danni derivanti dal consumo di Cannabis.

Inquietante poi, come lo Stato renderebbe una parte dei proventi alla società civile. Mentre ad esempio in alcuni Stati USA il 5% viene dedicato alla ristrutturazione degli edifici scolastici, da noi si propone fin dalla bozza di Legge che il 5% del totale annuo ricavato venga «destinato al finanziamento dei progetti del Fondo nazionale di intervento per la lotta alla droga». Quindi: faranno diventare tossicodipendenti il maggior numero di cittadini per poi riutilizzare il 5% dei proventi ottenuti con la vendita del fumo alla cura dei tossicodipendenti. Non fa una piega…

Così come per la Ludopatia, indotta proprio dalla legalizzazione del gioco d’azzardo si sta riflettendo su come far intossicare il maggior numero di cittadini per ricavarne denaro e poi, semmai, pensare a come riutilizzarne una minima parte per creare campagne di sensibilizzazione contro le tossicodipendenze: pubblicità progresso.

In ultimo, provate a immaginare in un futuro prossimo…Impiegati, operai e lavoratori in genere che, sotto l’effetto di Cannabis, che non saranno esattamente in grado di connettere sul posto di lavoro. Pensate ad esempio agli autisti di mezzi pubblici: in alcuni casi di cronaca alcuni di essi hanno provocato incidenti perché guidavano sotto l’effetto di Coca. Ci manca solo che venga legalizzata anche questa e le stragi saranno all’ordine del giorno ma…Legali. Gente che non sa di avere patologie che urtano col consumo di Cannabis che magari moriranno per aver abusato della sostanza. Giovani che andranno precocemente in stato di paranoia – i CIM da molto anni denunciano già queste cose: minori e giovani che a causa dell’uso di Cannabis arrivano dallo psichiatra ormai in preda a ogni tipo di disturbo psichico – anziani che proveranno la sostanza per la prima volta in vita loro e provandone gli effetti ne diverranno dipendenti.

Ma allo Stato italiano tutto ciò non importa. Anzi, stanno già pensando che effettivamente la legalizzazione della Cannabis produrrà benefici effetti sull’Economia nazionale, così come sta accadendo in USA: il turismo per droga è uno dei fiori all’occhiello, ma c’è anche lo sviluppo di imprese che si dedicheranno alla coltivazione e vendita del prodotto con apertura di un nuovo canale bancario dedicato ai prestiti per questo tipo di attività imprenditoriale che invece è negato in USA dove le banche non prestano soldi ai coltivatori di Cannabis per usi commerciali.

Oggi tutto ciò che ho appena illustrato apparirà esageratamente allarmistico ad alcuni, ma sono in pratica le stesse cose che descrivevo quando fu legalizzato il gioco d’azzardo e in molti, commentando i miei articoli, scrivevano che non era credibile che gli italiano diventassero tutti dipendenti dal gioco d’azzardo. Appunto…

Riflettete poi sul periodo storico in cui viene presa questa decisione: abbattimento ulteriore dello stato civile, negazione dei diritti fondamentali, proposte di Legge come quella di ristabilire la pignorabilià della prima casa, caos indotto dalla cattiva propaganda sul tema dei migranti... Cosa sforna il sistema politico? Una bella legalizzazione della droga, come una sorta di amaro contentino su cui, ricordatelo sempre, lo Stato guadagnerà miliardi attraverso il Monopolio di Stato. Buona fortuna, in tutti i sensi...

Effetti della Cannabis




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