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La manifestazione di protesta contro il carcere per i giornalisti si terrà mercoledì 15 giugno dalle ore 16 alle ore 19 davanti al Parlamento, sotto l’obelisco di Montecitorio. Sono invitati a partecipare i giornalisti e i cittadini interessati ad ottenere un’informazione completa, corretta e senza condizionamenti Ora basta: per far tacere i giornalisti e non farli lavorare in un clima di libertà da tempo è invalso l’uso di minacciarli di querele per diffamazione a mezzo stampa, reato che prevede non solo la sanzione pecuniaria, ma anche la possibilità di una richiesta risarcitoria di qualsiasi importo e, dulcis in fundo, il carcere fino a 6 anni. E che NON prevede la “prova liberatoria”, ovvero chi è accusato non è ammesso a provare, a sua discolpa, la verità o la notorietà del fatto attribuito alla persona che si ritiene offesa. Per accusare di diffamazione a mezzo stampa basta che qualcuno si ritenga messo in cattiva luce da un articolo o da un servizio giornalistico e l’autore del pezzo si trova subito incastrato in un girone infernale che lo porta ad incaricare immediatamente un avvocato a proprie spese, a seguire poi il lunghissimo iter processuale che gli fa perdere tempo e denaro, a rischiare il posto di lavoro e il grande valore aggiunto della credibilità personale. E tutto questo in ogni caso, anche se alla fine si viene dichiarati innocenti. Per sensibilizzare la popolazione riguardo questo malcostume e per stimolare il Parlamento ad approvare la norma che prevede quanto meno la depenalizzazione di questo reato, sono scesi in campo alcuni giornalisti costituitisi in un comitato organizzativo denominato “InformAZIONE libera” perché “vogliamo agire e smettere di perdere tempo con le strategie a tavolino fatte di scambi di favori in cui alla fine a rimetterci sono i colleghi e i cittadini”. La manifestazione di protesta contro il carcere per i giornalisti si terrà mercoledì 15 giugno dalle ore 16 alle ore 19 davanti al Parlamento, sotto l’obelisco di Montecitorio. “C’è stata una goccia che ha fatto traboccare il vaso” commentano gli organizzatori: “il tentativo della Commissione Giustizia del Senato di inserire nel Disegno di Legge sul contrasto alle intimidazioni ai danni degli amministratori locali, una norma che nulla aveva a che vedere con l’argomento in oggetto e che prevedeva l’aumento dal 30 al 50% della pena detentiva per il reato di diffamazione a mezzo stampa, dunque arrivando a 9 anni di carcere per i giornalisti, qualora i querelanti fossero politici, magistrati o amministratori pubblici. Una norma tra l’altro in contrasto con un altro Disegno di Legge, presentato nel 2013 e di fatto fermo ora sempre al Senato, in cui si parlava invece di depenalizzare il medesimo reato. Dopo aver sollevato il problema anche con i vari giornali aderenti al comitato organizzativo (citiamo ad esempio Nuova Opinone Italiana, Donna in Affari, MasMan Communication) quella norma è stata stralciata ma resta in vigore tutto il resto, ovvero un apparato di norme e codicilli e aggravamenti di pena disposti in un groviglio che soffoca la libertà di stampa. Ora ci si chiede se tra querele temerarie, richieste di risarcimenti danni astronomiche e minaccia di incarcerazione, a essere intimiditi non siano proprio i giornalisti e come possano essere certi, i cittadini, di ricevere un’informazione completa, corretta e imparziale quando sul capo di chi gliela deve fornire pendono simili spade di Damocle. Per questo alla manifestazione hanno già aderito diverse associazioni e organizzazioni di cittadini, da Libera alle Mille Donne per l’Italia, da Irideventi a Ram, da Flidon all’Associazione nazionale Giuseppe Garibaldi, all’Associazione Tutela dei diritti e solidarità. Si tratta di organizzazioni che da sempre sono impegnate nella lotta per la legalità e a tutela dei diritti di lavoratori e cittadini. Saranno al sit-in sotto l’obelisco di Montecitorio al fianco dei giornalisti. E per i giornalisti da notare l’adesione dell’Associazione Stampa Reggiana, di alcuni gruppi organizzati come Senza Bavaglio e di diversi Consiglieri nazionali dell’Ordine dei Giornalisti. La manifestazione – tengono a precisare i componenti del Comitato organizzativo - è libera, autonoma e non ha alcun colore, non segue alcun gruppo precostituito, non segue alcuno schieramento né politico né giornalistico. Abbiamo invitato ad aderire tutte le istituzioni e i gruppi organizzati di giornalisti. Può partecipare CHIUNQUE, anche per lanciare un segnale di unità e condivisione su un tema tanto delicato come la libertà di stampa, correlata al diritto dei cittadini di essere informati. Vedremo chi lo vorrà cogliere.
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 23/11/2024 00:45:27 |
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