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Una sola serata per questo monologo di Alessia Bellotto per la regia di Loris Di Pasquale, Ragazza in erba. Al Teatro Trastevere uno spettacolo solitario e immerso nell’oscurità. Solo una voce si alza all’improvviso, torbida, sonante, modulata tra il tragicomico e l’autoironia. Alessia è Sara, una ragazza semplice di Padova che all’imbarco per la Sardegna, un giorno, viene fermata per possesso di 9 grammi di marijuana. È l’inizio della sua riflessione sulla società e sulla vita, allora riaffiorano ricordi e si passa dal presente al passato come un tiro di fionda, un sasso lanciato nel vuoto che poi ritorna come un macigno. Il monologo è suggestivo, lucido, consistente, dalla parte di una donna raccontata da un uomo, Loris Di Pasquale, il regista, che ha lavorato su un testo già esistente. Il possesso di droga è solo un pretesto per parlare della società di oggi, per riflettere sulla legge che rimane sempre legge, anche di fronte ad una persona innocente o che per lo meno tale si sente. Mette in discussione le sue certezze, la sua vita già traballante e soprattutto fa riaffiorare in lei il ricordo drammatico di un evento che l’ha segnata in gioventù più di quanto lei possa immaginare. Il passato che fa danni e si riversa sul presenta come una valanga di fango a chiedere il conto senza sconti. L’incontro con la legge è un momento di svolta, Sara si sente sul bilico che la vita le impone di affrontare senza preavviso, quando pensi che tutto sia risolto o risolvibile. Invece la falsa parvenza di una società giusta pretende di giudicare e mettere in croce una brava ragazza. Sospesa su un elastico teso sul vuoto, la protagonista tenta uno smascheramento a voce alta, Sara non pare scoraggiata ma a volte le forze esterne sono più forti e violente delle possibilità effettive di affrontarle. L’interpretazione è intensa, è quella di una donna di oggi, del suo ruolo, della sua posizione fragile e cedevole ma anche di una ragione che non ha ragioni quando l’autorità vuole imporsi e fare danni. Una prova d’autore anche se in alcune scelte poteva esprimersi con più pienezza, come i costumi o la luce, sprazzi di incertezza che però aiutano lo spettatore a concentrarsi sulla bravura dell’attrice. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 22:40:40 |
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