|
|
|
Sei nella sezione Mondo   -> Categoria:  Immigrazione
|
Sono i bambini ad andarci di mezzo quando gli Stati membri non riescono a collaborare nelle controversie legali per le custodie parentali transfrontaliere e per le adozioni. Lo sottolinea il Parlamento in una risoluzione non vincolante votata giovedì. I deputati chiedono sezioni specializzate per tali casi all'interno dei tribunali civili, sottolineando la necessità di salvaguardare gli interessi dei minori, ad esempio evitando di separare dei fratelli.
"Vi è la necessità di una maggiore cooperazione in materia di diritto di famiglia con aspetti transfrontalieri. Il nostro obiettivo non è quello di imporre una visione unica di come gestire i conflitti familiari o affrontare i problemi dei bambini, ma di garantire che la libertà delle persone all'interno dell'Unione funzioni anche quando è collegata a questioni di famiglia ", ha dichiarato Cecilia Wikström (Verdi/ALSE, SE), presidente della commissione per le petizioni del Parlamento europeo, che ha presentato la risoluzione dopo aver ricevuto centinaia di petizioni sui diversi casi comunitari riguardanti l'infanzia. Nel testo, approvato per alzata di mano, i deputati raccomandano di rimediare alle lacune presenti nel regolamento Bruxelles II in materia di diritto di famiglia, in vista di una sua prossima revisione. Salvaguardare i diritti dei bambini durante i processi Gli Stati membri sono invitati a designare sezioni specializzate all'interno dei tribunali civili o degli organismi di mediazione transfrontaliera affinché i casi transnazionali che coinvolgono i minori nell’UE siano gestiti rapidamente. Questi casi sono di varia natura e vanno dal trasferimento forzato dei bambini in un altro Stato membro, alla sottrazione dei minori da parte dei genitori, alle controversie presso i tribunali nazionali per la loro custodia che coinvolgono genitori di diverse nazionalità europee. Il Parlamento precisa che i bambini coinvolti nelle controversie transfrontaliere hanno il diritto di mantenere un contatto diretto e regolare con i genitori. Pertanto, gli Stati membri dovrebbero garantire ai genitori diritti di visita regolari mentre i procedimenti legali sono in corso e consentire ai genitori di utilizzare la loro lingua madre durante le visite ai figli, se ci’o è nell’interesse del minore. Evitare la separazione di fratelli e sorelle I deputati invitano inoltre gli Stati membri e la Commissione a stabilire regole che prevedano il riconoscimento automatico delle sentenze nazionali di adozione emesse in altri Stati UE, in modo da evitare ostacoli burocratici. Nel testo si sottolinea che, nell'ambito di qualsiasi tipo di accordo di affidamento o di adozione, è importante offrire al minore le migliori condizioni possibili per mantenere i legami con il suo background culturale, nonché per apprendere e utilizzare la sua lingua madre. I deputati chiedono inoltre ai Paesi UE di fare il possibile per evitare la separazione di fratelli e sorelle. |
Cosa ne pensi? |
|
Per commentare l'articolo occorre essere loggati e rispettare la netiquette del sito. Se sei registrato effettua il login dal box qui a sinistra. Se ancora non sei registrato fallo cliccando qui |
I commenti: | |||
Commento
1)
|
|||
Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 22:52:28 |
Sei
iscritto su Facebook, Twitter o G+?
Commenta e condividi l'articolo direttamente.
Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz
Acqua pulita e kit igienici per prevenire il diffondersi del coronavirus tra le comunità più vulnerabili in Kenya. Dal 1° maggio al 15 giugno attivo il numero solidale 45511 per fronteggiare l’emergenza sanitaria.
Uomini, donne e bambini arbitrariamente detenuti per mesi e in molti casi per anni, con poco accesso a cibo, acqua e accesso all’aria, saranno esposti alle stesse condizioni disumane.
“L’Europa deve far pesare la propria indignazione e condanna con delle sanzioni economiche nei confronti della Turchia”
Secondo il rapporto delle forze curde 5 soldati turchi sarebbero rimasti uccisi. Nel frattempo ad Ankara è scattata un'inchiesta per "propaganda del terrore" e le indagini si concentrano i leader filo-curdi.