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«È indispensabile creare un contatto diretto tra ginecologi e centri specializzati in Medicina della Riproduzione al fine di non perdere tempo prezioso e indirizzare le coppie che sono alla ricerca di un figlio verso la strada più appropriata». L’appello arriva dal primo convegno internazionale di Medicina della Riproduzione e Ginecologia Endocrinologia organizzato dal centro ProCrea di Lugano, in collaborazione con il laboratorio Risch e ProCrea Lab. La due giorni di studio e confronto che si è svolta al LAC di Lugano il 21 e 22 aprile ha evidenziato in maniera forte la necessità di «creare un ponte di comunicazione tra i medici che visitano le pazienti per la prima volta e i centri specializzati», spiega Michael Jemec membro del comitato scientifico del convegno e direttore medico del centro ProCrea di Lugano. «Occorre un nuovo approccio alla Medicina della Riproduzione: non più due mondi distaccati, ma due ambiti che dialogano e si confrontano. E che hanno come unico obiettivo il benessere della paziente. Questo primo convegno ha voluto creare momenti di confronto e crescita reciproca». 1. Il tempo è il nemico da combattere. «Il tempo è il primo nemico della fertilità, soprattutto nella donna: più si lasciano passare gli anni e più si abbassano le possibilità di avere una gravidanza. È quindi importante che le coppie siano indirizzate subito verso specialisti in Medicina della riproduzione», spiega Marina Bellavia, membro del comitato scientifico del convegno e specialista di ProCrea. 2. La scienza negli ultimi anni ha fatto passi da gigante. Prosegue Bellavia: «Le continue ricerche che vengono fatte a livelli internazionale aprono scenari costantemente nuovi che possono contribuire a diagnosticare con sempre maggiore precisione il perché di una mancata gravidanza e ad individuare la possibile soluzione al problema di infertilità riscontrato. È però importante che queste informazioni siano accessibili a tutti». 3. La genetica. «È la vera novità nell’ambito della Medicina della Riproduzione e della procreazione assistita. Grazie ai nuovi test genetici è stato rivoluzionato l’approccio arrivando a migliorare complessivamente i tassi di successo delle terapie», spiega Giuditta Filippini, direttore di ProCrea Lab il laboratorio di genetica molecolare di ProCrea. Un esempio: «Con i test genetici possiamo andare maggiormente in profondità nel valutare la qualità del seme maschile, arrivando a individuare lo spermatozoo che presenta maggiori elementi di successo, quindi di fecondazione». Con la genetica si sono sviluppati anche percorsi diagnostici capaci di individuare malattie genetiche rare che possono essere trasmesse ai figli.
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 22:48:46 |
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