|
|
|
È uno strepitoso Peppe Barra, quello che calca la scena del Teatro Ghione di Roma, ahimè, fino al 21 febbraio. Un Artista, si, proprio con A maiuscola, quello che è andato in scena a Roma, ma in fondo, un artista lui lo è ormai, da anni. Una pietra miliare dello spettacolo italiano, un mostro del teatro, della musica un uomo che non ha bisogno di essere presentato perché è, punto e basta. Cantante, attore, cabarettista, qualcosa che ha innato in sé, per nascita, essendo figlio d'arte, ma anche per la sua napoletanità. "Sogno di una notte incantata" liberamente ispirato a un racconto di Gianbattista Basile "Lo cunto de li cunti", per la regia di Fabrizio Bancale. In scena accanto alla star napoletana, in scena l'attrice Teresa Del Vecchio e i musicisti Luca Urciuolo, Alessandro de Carolis, Ivan Lacagnina, Paolo del Vecchio. Barra porta in scena i colori e il mondo fantastico barocco che nel '600 ha dato lustro proprio a Basile, divenendo, successivamente, il mentore dei futuri narratori di fiabe. Qui, in un mondo fantastico, la trama de "I sette palombelli" da il via alla narrazione, che racconta più storie in una, portando in scena umori, satira, poesie, visioni e musica di un mondo che a distanza di secoli, appare ai nostri occhi, sempre lo stesso. Non a caso i proverbi, che ci arrivano dal passato, sono tanto attuali, come lo sono le storie che prendiamo da esso. Divertente, dissacrante, sulla scena Barra è un maestro che non si risparmia, non molla e racconta, si trasforma, canta e fa cantare, parla e fa riflettere, sorridere, ridere, mantenendo uno stretto contatto con il pubblico che lo segue, a volte parla con lui preso dall'emozione e dallo spettacolo. Affiancato da una eccellente Teresa Del Vecchio, più di una spalla, che sa trasformarsi come il maestro, sa seguirlo, anticiparlo e regalare una stupenda interpretazione all'interno dello spettacolo, che appare perfetto. La scena si anima grazie alla tecnologia e, sullo sfondo, illustrazioni e animazioni presentano e fanno rivivere personaggi citati, racconti, grazie al sapiente intervento di Alessandro Papa e Mariano Soria, e ai disegni di Irene Servillo. Il passato che si fonde con il presente nella musica, nelle illustrazioni, nella parola, la lingua "alta" di Basile e il napoletano dei nostri tempi. Una perfetta armonia che Barra regala al pubblico. E il pubblico apprezza, tanto da applaudire, quando può il grande attore e riservando a lui e ai suoi compagni di viaggio, un'ovazione, un applauso lunghissimo per un lavoro che porta al centro della cronaca il maestro Barra. Ascoltarlo è un privilegio, lo spettacolo ti resta dentro e te lo riporti a casa felice di aver assistito a un successo simile. |
Cosa ne pensi? |
|
Per commentare l'articolo occorre essere loggati e rispettare la netiquette del sito. Se sei registrato effettua il login dal box qui a sinistra. Se ancora non sei registrato fallo cliccando qui |
I commenti: | |||
Commento
1)
|
|||
Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 09:58:53 |
Sei
iscritto su Facebook, Twitter o G+?
Commenta e condividi l'articolo direttamente.
Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz
Poco prima dell'inizio della crisi da Coronavirus, il Teatro Lo Spazio di Roma è stato affidato alla guida di Manuel Paruccini...
Nell'epoca in cui le sale teatrali sono ferme, per far fronte a quella mancanza da "sipario chiuso", è necessario reinventarsi e pensare al futuro.
Un cantastorie accompagna il pubblico in un alternarsi di narrazione e azione attraverso il complesso percorso di crescita di una fanciulla narrato nel rispetto della ricca e tradizionale simbologia delle fiabe