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Una vendetta atroce è quella che ha portato alla morte il maresciallo dei Carabinieri Antonio Taibi di 47 anni. Una vendetta tremenda, che gli ha privato la vita e che, alla fine non ha avuto, forse, l'attenzione che avrebbe meritato. A uccidere il maresciallo dei Carabinieri un uomo di settantadue anni, Roberto Vignozzi, che, secondo le prime indagini, si è voluto vendicare perché l'uomo aveva, con le sue indagini, fatto arrestare e condannare i figli per droga. È così che Carrara si risveglia con una tragica notizia. Verso le 7.30 Roberto Vignozzi, bussa a casa del sottoufficiale Taibi, senza dichiarare la sua identità, si sarebbe fatto aprire dichiarando di essere un musicista e avrebbe fatto scendere il carabiniere al primo piano della palazzina dove abitava. Il sottoufficiale, ignaro di tutto, sarebbe sceso, ma una volta arrivato dinanzi all'uomo, questi gli avrebbe sparato con la pistola che aveva in mano. "Ha rovinato i miei figli" ha poi spiegato alle forze dell'ordine quando si è costituito dichiarando di essere lui l'assassino del carabiniere. I due figli dell'uomo, di 25 e 30 anni, solo ieri sono stati condannati ad un anno di reclusione dal Tribunale di Massa, entrambi imputati per reati legati alla droga. Tra il 1996 e il 2008 lo stesso Taibi aveva fatto parte del nucleo operativo che ha indagato su di loro. Uno di loro è anche indagato per dei furti compiuti da un uomo con il volto coperto da un passamontagna da cui si vedevano solo gli occhi. Quest'ultimo è stato soprannominato "Diabolik" ed è ricercato per le rapine. A confermare il movente dell'omicidio anche il procuratore di Massa, Aldo Giubilaro. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Alberto Dello Iacono, mentre continuano le indagini e si cerca di capie se l'uomo abbia agito da solo. I carabinieri hanno interrogato anche alcuni testimoni dell'omicidio. Uno dei due figli del maresciallo avrebbe assistito all'uccisione del padre. Nella caserma dove si è presentato Vignozzi, è giunta anche la moglie, uno dei figli e l'avvocato dell'uomo, Guido Bernieri, il quale, uscendo dalla caserma, ha dichiarato di aver rinunciato all'incarico. Il maresciallo Taibi era originario di Palermo e trascorreva le sue estati a Ventimiglia di Sicilia, il paese originario della madre. Il sindaco del paese, Antonio Rini, ha ricordato in un'intervista che in paese tutti conoscevano Taibi come il "gigante buono", dicendo che verrà proclamato il lutto cittadino per ricordare il giovane maresciallo, la cui tragedia ha colpito tutti i cittadini. Il maresciallo lascia la moglie e due figli di 21 e 16 anni, uno dei quali è stato anche testimone della morte del padre. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 09:48:42 |
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