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Siamo a Colonia, nel cuore di una Germania che apre le frontiere a più di un milione di immigrati e la risposta è il Capodanno che ha visto più di mille mediorientali e nordafricani palpeggiare, oltraggiare, violentare e infastidire le donne che per puro caso quella notte si aggiravano nella zona centrale del Duomo e della Stazione. Un gruppo organizzato, un clan, un colpo preventivato o semplice insofferenza nei confronti del sesso femminile? Di quello che è successo quella notte ciò che colpisce è il silenzio in cui l’evento è inizialmente affossato, almeno fino al 4 gennaio quando timidamente i mezzi di informazione cominciano a parlarne con maggiore chiarezza. Fino a quel momento la polizia tace, la Germania ammicca all’indifferenza, quello che è capitato è una vera bomba esplosiva, una bomba politica.
Frau Merkel si sente adesso minacciata e Shengen rischia di saltare. Basta tolleranza? Evviva il fronte anti-immigrazione. Qui le donne palpeggiate rimangono il problema apparentemente minore, qui si parla di politica e di teste che cadono, di un’Europa che non riesce più a controllare sé stessa, mentre lentamente perde l’identità, perdendosi nel mare di una cultura, quella portata dall’immigrazione, che rischia di denigrare tutti i valori occidentali. Prendersela con le donne è facile, soprattutto se sono donne europee, donne che vedono il vilipendio del loro stesso sesso, in paesi mediorientali intolleranti ed estremisti, attraverso i video, attraverso i canali informativi. Il problema della donna diventa allora centrale se si fa bandiera di una voce univoca contro gli immigrati molesti, specialmente di genere maschile, giovani e che arrivano nel nostro paese spinti dalla guerra ma anche da altre ragioni, spesso ignote. Quanti di questi sono veramente bisognosi di aiuto? Quanti arrivano in Europa con l’intento di rifarsi una vita e collaborare attivamente nel paese che li accoglie? Si sono verificati attacchi ai centri di accoglienza, situazioni di disagio e pericolo, in un paese dove finora si era sbandierato l’ordine e la compattezza, anche se fittizi. Colonia è il segnale importante di una modifica imminente al presunto controllo pubblico dei trattati e degli accordi internazionali, di cambiamenti radicali, di insorgenti differenze culturali e mentali. Oltre duemila anni di storia non si cancellano con un colpo di politichese, le aggressioni alle donne durante la festa di Capodanno sono il sintomo di una insofferenza pericolosa, latente. La concezione stessa della donna, così come in altri paesi è per lo più rimessa alla pura presenza fisica spesso vituperata e oggetto di violenza, viene importata anche qui in Europa, come si possono importare beni di consumo e attitudini. L’attitudine alla violenza di gruppo e sbandierata senza vergogna e al non rispetto sta adesso facendo i conti con un’Europa confusa, priva di punti di riferimento e pericolosamente spaventata dallo sconosciuto che avanza, mentre con tutte le proprie forze si fa portavoce di una tolleranza sempre più difficile da vantare.
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 23:10:41 |
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