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Le mani della 'ndrangheta sul calcio femminile a 5. Sembra la storia raccontata da un film sulla malavita italiana degli anni '70/'80, invece è la storia di oggi. A chiudere i battenti, a causa di intimidazioni è la società di calcio femminile a 5 "Sporting Locri" della cittadina di Locri in provincia di Reggio Calabria. La società chiude non per mancanza di fondi e nemmeno per abbandono, ma per minaccia. Il presidente della Asd Ferdinando Armeni, dopo aver avuto cinque messaggi di minaccia, lasciati da sconosciuti, ha deciso di chiudere la società di calcio a cinque. Le minacce rivolte non solo alla sua persona. L'ultimo messaggio aveva nella parte finale, un esplicito riferimento alla figlia dello stesso presidente. Una squadra quella dello "Sporting Locri", che ha lottato in campo riuscendo a raggiungere ottimi risultati, infatti è la rivelazione della serie A di categoria. Invece di festeggiare e affrontare il resto del campionato in tranquillità, l'intera squadra, soprattutto la parte dirigenziale, è stata oggetto di minacce precise. Il presidente non ha esitato a rivolgersi ai Carabinieri e alla Digos, denunciando il fatto e permettendo l'inizio delle indagini rivolte all'individuazione dei responsabili e al loro arresto. Intanto il presidente e la sua famiglia sono finiti sotto scorta, come anche alcuni dei dirigenti. Messaggi di vicinanza sono giunti dal mondo dello sport, tra cui quelli del presidente del Coni Malgò, che vorrebbe vedere la squadra in campo il 10 gennaio, quando riprenderà il campionato. Ma anche atlete del mondo del calcio e non solo, hanno rivolto messaggi affinché la squadra torni in campo e non ceda alle minacce della mafia. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 10:01:17 |
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