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La Cina cambia rotta sulla procreazione. Nonostante il numero sempre più crescente della popolazione mondiale, di cui il paese asiatico è famoso, l'era del figlio unico è giunta alla fine. Approvata oggi, la legge che autorizza il secondo figlio entrerà in vigore il primo gennaio 2016 e porrà fine a quella che imponeva, per motivi demografici, l'obbligo di un figlio a famiglia. L'Assemblea Nazionale del popolo, che è l'organo legislativo cinese, ha finalmente adottato la legge, attesa da ottobre, quando era stata diffusa una prima nota della notizia annunciando un cambiamento di rotta. Infatti finalmente, dopo 35 anni di obbligo del figlio unico la Cina si apre al secondogenito. Con l'approvazione della legge in Cina, in futuro, si prevedono altri 30 milioni di lavoratori e sicuramente anche un cambio nelle politiche sociale di quello che è considerato uno dei paesi ancora fortemente comunista dell'intero globo terrestre. Cade un muro, ma si aspettano, dal paese, ulteriori aperture verso una libertà che gli stessi abitanti richiedono ormai da decenni. La scelta è stata fatta anche perché, soprattutto nelle zone rurali della Cina, la famiglia ha sempre optato per la scelta del figlio maschio, che assicurava braccia per il lavoro. Adesso, invece, a distanza di 35 anni, ci si ritrova con una disparità tra uomini e donne, tanto da non riuscire ad assicurare la nascita di famiglie. I cambiamenti, in questa nuova ottica, però, non si fanno attendere ed anche se arrivano in maniera lenta, qualcosa si sta smuovendo. Ne sono la prova anche altri due provvedimenti, adottati oggi dall'Assemblea Nazionale del popolo. Uno riguarda la prima legge anti-terrorismo del Paese. Il provvedimento, adottato per contribuire alla sicurezza mondiale, è il primo del genere. In Cina, infatti, il terrorismo era punito nell'ambito generico del crimine e non con procedure particolari e di emergenza. Fa la sua comparsa nel paese anche una legge contro la violenza domestica. Adesso anche la Cina comincia a far emergere la lotta alla violenza domestica che tradizionalmente è tenuta sotto silenzio. Il paese ha deciso di schierarsi apertamente con le vittime, alle quali assicura protezione e definisce formalmente la violenza domestica che può essere fisica, verbale e come limitazione della libertà. Inoltre l'Assemblea snellisce le procedure per ottenere ordini restrittivi nei confronti dei violenti e sempre più in aiuto delle donne. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 09:59:44 |
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