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Omicidio di Stato: Renzi si prenda le sue responsabilita'

Omicidio di Stato: Renzi si prenda le sue responsabilita'
Autore: Il Direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 10/12/2015

 

Ha perso tutti i risparmi, e si è suicidato. A soli 68 anni. Non è la storia di un giocatore di uno dei tanti giochi d’azzardo legalizzato di Stato: ha si giocato d’azzardo, ma non lo sapeva.

La morte di Luigino D’Angelo, pensionato che viveva a Civitavecchia, è un suicidio di Stato. No, meglio: un omicidio di Stato.

E’ una delle tante vittime del “decreto salva-banche” voluto dal Governo Renzi, quello in cui esiste un ministro il cui cognome, Boschi, è identico a quello del vice presidente di una delle Banche salvate, Banca Etruria, e non è un caso di omonimia: è proprio il padre del ministro Boschi. Quella che piaceva tanto ai pensionati italiani quando venne formato questo governo che sta solo producendo una cosa: vittime.

Siano essi lavoratori, pensionati, malati. Il governo capitanato da Renzi, miete vittime. Ogni giorno.

Il salvataggio di quattro banche di medie dimensioni, Etrutia, Carichieti, Carife e Banca Marche, è stato fatto pagare ai correntisti azionisti. In pure stile USA. Così cominciò nel 2008 la parabola della “crisi economica” fatta pagare alle popolazioni occidentali. Si preferì salvare le banche piuttosto che le popolazioni.

La storia si ripete. E in un battibaleno, ecco che si scoprono altarini satanici. La gente scopre cosa sia il “bail in”, una porcata in tutti i sensi. Se una banca rischia il fallimento, sono i correntisti che cacciano fuori i soldi. E non hanno diritto di replica.

Cos’altro manca all’assurdo? Cos’altro manca per far crollare – finalmente – questo governo che subito ha scoperchiato il pentolone delle troppe menzogne propagandate da Renzi pur di ottenere l’adesione degli italiani?

Un morto suicida, specialmente in un caso come questo, ne vale mille. Diecimila.

Non basta il costante dilapidare di risorse pubbliche che finiscono in spese degenerate fra scorte, voli di Stato usati per scopi privati, spese nazionali che fanno impallidire persino la Corona Inglese, sprechi e abusi di ogni genere.

Cosa è diventata questa nazione? Cosa fa la popolazione, che resta a guardare e al massimo, si incazza sui social per manifestare la rabbia?

Cos’altro deve accadere che non sia già accaduto?

Siamo arrivati al punto in cui un imprenditore come Diego Della Valle, propone ai suoi amici industriali di “aiutare gli italiani”. Ma questo paese non ha necessità di elemosina. No. Ha necessità che si torni a fare. A mettere in atto vere politiche di sviluppo economico. Vere leggi che facciano pagare a chi ha di più, e meno a chi ha poco.

Basta. Davvero basta. Se questa popolazione non si sveglia e chiede – in massa – le dimissioni di questo governo e un blocco di qualsiasi nomina di un nuovo premier, se anche il prossimo deve essere solo una scelta politica che fa comodo ai politici, sarà sempre peggio.

Renzi ha molti morti sulla coscienza, e con lui, i suoi ministri.  Come la Lorenzin, che ha firmato un decreto che riduce al massimo la possibilità di usufruire degli esami diagnostici. Come Poletti, che non si è mai preso la briga nemmeno di prendersi uno straccio di Laurea, ma pontifica sui giovani laureati. Come la Pinotti, che qualcuno ci spieghi perché gli è stato dato un incarico così importante. Oppure Alfano, che gioca a fare il Ministro degli Interni, e non ne imbrocca una.

Basta. Davvero basta. Non se ne può più di questa decadenza. Pretendo politici rispettosi della popolazione. Capaci di fare ciò per cui li paghiamo profumatamente. In grado di comprendere anche, che no, la corda non si deve tirare più di tanto. E pretendo una popolazione che non mi faccia vergognare di essere italiana. Perché ognuno deve prendersi la propria fetta di colpa.

Basta.

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Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz



Data:10/08/2013
Categoria:Politica e Governo
Obbiettivo:50000 firme

 
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