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Il presidente americano Barack Obama torna a parlare di Siria a Kuala Lumpur e soprattutto torna a riaffermare le posizioni che hanno tenuto lontani per mesi Stati Uniti e Russia. Nelle sue parole un significativo messaggio che coinvolge Bashar al Assad il cui allontanamento dal potere siriano non ha deroghe e soprattutto è "inevitabile" per lo stesso presidente americano. È lo stesso Obama che poi sottolinea come sia importante mantenere in forza lo stato siriano ed evitare che cadi nel caos come avvenuto in altri stati coinvolti nelle primavere arabe. Evitare che la Siria crolli nel caos, significherà riuscire a compiere un passo avanti nella lotta all'Isis, ma anche per ridare stabilità al paese che ormai da anni vive in una lotta fratricida. Distruggere l'Isis è ormai diventata priorità internazionale. Anche l'Onu, attraverso una risoluzione, ha dato l'appoggio alle nazioni, tutte, nella lotta contro questo fenomeno, che, come confermato dalla stessa Hillary Clinton, è qualcosa nato grazie ai paesi occidentali e in particolar modo agli Stati Uniti. Ora, però, si cerca di correre ai ripari e la miglior difesa è l'attacco, ma un attacco condiviso, che unisca le nazioni colpite e coinvolte nella strategia del terrore dei fondamentalisti islamici, assicuri non solo una coalizioni internazionale, ma anche un tipo di lotta che non faccia perdere i valori a chi la combatte. Difficile a farsi, visto che ogni guerra, di qualunque fazione, porta conseguenze e cambiamenti non solo nelle persone che la combattono, ma anche nei cittadini che la seguono da casa. Un fatto emblematico lo è proprio l'Isis. La guerra del terrore è entrata ormai nelle nostre case, non possiamo negarlo, soprattutto in Europa. Se nel 2001 aveva colpito solo gli Stati Uniti e per noi europei, anche se avevamo partecipato con commozione e molta vicinanza all'attacco contro gli americani, gli attentati di Parigi sono tutt'altra cosa. Ci colpiscono da vicino e ci rendono soprattutto vulnerabili, anche perché. Molti terroristi passano attraverso le nostre strade, le nostre frontiere. Ma è lo stesso Obama che invita a non farsi prendere dalla paura, perché già mostrare coraggio, ritornando ad una vita normale, è un passo verso la vittoria contro l'Isis. Obiettivo del presidente americano è quello di portare la Siria a un governo di transizione, che permetta ad Assad di lasciare il potere, ma coinvolgendo, nel tavolo dei negoziati nazioni come Russia, Turchia, Arabia Saudita, Iran. Gli eventi degli ultimi giorni hanno spinto la maggior parte dei governanti verso le scelte che per mesi erano state portate avanti proprio dagli Stati Uniti e nei confronti della Siria, zona in cui si sta muovendo l'Isis da anni. Il presidente americano, durante la sua conferenza stampa ha anche sottolineato che la Russia deve prendere una decisione strategica per concentrarsi sulle forze dell'Isis e non contro i ribelli moderati che stanno provando a deporre Assad. Gli interventi russi in Siria, infatti, non hanno contribuito a indebolire le forze del califfato, ma hanno rafforzato la loro organizzazione. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 09:58:10 |
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