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Il sindaco Ignazio Marino alla fine ha lasciato la sua poltrona, dopo un anno e mezzo di lavoro, impegni e soprattutto progetti, relativi alla mobilità. Un impegno che lo stesso ex sindaco si era preso alla vigilia delle elezioni, quando, con il suo camper, ha girato per i quartieri di Roma, cercando di ricevere dai cittadini stessi, indicazioni sulle problematiche di quella che rappresenta la metropoli meno gestita d'Italia. Un nodo fisso per la capitale, infatti, restano proprio i mezzi di trasporto che sono tra i più criticati non solo dalle opposizioni, ma anche dagli stessi cittadini e visitatori. Era stato lo stesso Marino che aveva utilizzato l'argomento come "cavallo di battaglia" della sua amministrazione. Da subito, infatti, era partita la pedonalizzazione dei Fori Imperiali, una delle zone a maggior afflusso turistico, ma anche una delle zone maggiormente a rischio anche a causa dei lavori per la Metro C, che da anni, condizionano la vivibilità e la viabilità della zona. Tanto è stato fatto, ma tanto è stato anche distrutto. Ad oggi, dopo la caduta, anche se voluta in modo machiavellistico dagli stessi sostenitori del sindaco, la viabilità di Roma è giunta ad un bivio morto, meglio espresso con la difficoltà giornaliera di pendolari e cittadini che, venendo in contro al traffico ingestibile della città, si sono affidati al servizio pubblico. Ma questo si è dimostrato, con il tempo, un flop di dimensioni enormi, che ha coinvolto tutti. Dalle aziende che si sono appoggiate e fidate della stessa Atac, ai dirigenti che la gestiscono, ai lavoratori e non per ultimi, ai viaggiatori che utilizzano i mezzi pubblici. Raccontare cosa accade realmente quando vengono utilizzati autobus, metro e tramvie, credo che sia ormai superfluo. Non si rispettano gli orari, che piova o che ci sia bel tempo, corse che saltano senza motivo e per questo, mezzi che arrivano stracolmi di viaggiatori, dove diventa difficile, se non impossibile, salire e scendere e per questo fertile terreno per ladruncoli di ogni specie. Una situazione più volte denunciate dagli stessi utenti, dalle associazioni, dagli stessi lavoratori che hanno manifestato attraverso scioperi di massa. Soluzioni non se ne sono travate, tante che, senza un intervento nazionale, ancora una volta, dal 1 gennaio 2016 gli utenti saranno costretti a dover pagare per gli errori e le incompetenze dei vertici dell'Atac, dell'amministrazione romana e dei responsabili della mobilità regionale e nazionale. Alla fine, come sempre, saranno i cittadini a dover pagare lo scotto di una cattiva gestione. Ferrovie dello Stato e Cotral staccheranno i propri abbonamenti da quelli dell'Atac, vantando, da quest'ultima, debiti mai saldati. Ma Roma non è solo mobilità che non funziona, è anche una piccola discarica a cielo aperto. Basta girare per la città, per il centro cittadino e non solo, per venire accolti, di giorno e di notte, da piccoli esseri che camminano per le strade insieme ai turisti e ai semplici cittadini. Solo giovedì scorso, ma è un esempio ultimo per far chiarezza su un problema assolutamente grave, a Trastevere, alle 20.00, tra turisti che gustavano un gelato in piazza e viaggiatori, giravano anche topolini che, per nulla impauriti dalle persone, camminavano tranquillamente alla ricerca di cibo. La periferia non fa sconti. Nonostante molte scuole abbiano richiesto, ormai dall'inizio dell'anno scolastico, una derattizzazione della zona vicina agli ambienti scolastici dove sono stati trovati numerosi escrementi di topi, il Comune non ha effettuato alcuna operazione per liberare la zona dai topi. Ecco cosa è rimasto dell'amministrazione Marino, non solo la sua assenza nei momenti peggiori che la città ha attraversato, ma anche una città sporca e mal servita. Certo, non è una cosa da attribuire solamente al sindaco uscente, non sono problematiche nate e sviluppatesi con la sue elezione, ma non sono state prese in considerazione nemmeno soluzioni che potessero risolvere eventuali problemi sorti all'interno della città ormai martoriata anche dalla presenza di indagini giudiziarie relative a Mafia Capitale e altre forme di delinquenza che dalle periferie raggiungono il centro cittadino, basti pensare alla retata sul racket della zona di piazza Bologna o all'escalation di Torre di Nona. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 10:36:01 |
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