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La polizia turca ha evacuato il gruppo editoriale Ipek a Istanbul. Il blitz, compiuto per ordine del Governo, mira ad eliminare quella parte della stampa che è contraria al presidente Recep Tayyip Erdogan, che si prepara alle elezioni presidenziali. A pochi giorni dalla tornata elettorale, dove i cittadini turchi sono chiamati a decidere non solo del loro futuro, ma anche della politica di Erdogan che domenica cerca l'affermazione al suo potere, il presidente rafforza la stretta contro i suoi oppositori. Non a caso già da qualche tempo il presidente ha aumentato la stretta sui media, con leggi che ne impediscono la libera espressione e imprigionandone molti, accusati di essere oppositori. La tv bloccata, infatti, fa parte di quel gruppo di giornalisti e oppositori che criticano le azioni del presidente. L'accusa contro la Ipek è quella di legami con la rete illegale del magnate e imam Fethullah Gulen, un ex alleato di Erdogan e diventato, nel tempo, il nemico numero uno dell'attuale presidente. La polizia ha attuato in vero e proprio blitz, all'interno delle sedi del gruppo editoriale. Una volta entrato all'interno, infatti, ha tranciato i cavi per le trasmissioni che andavano in diretta, interrompendole all'istante. Il tribunale ha poi sostituito i vertici dell'azienda con due amministratori. Le proteste non si fermano e il direttore di Bukun tv, Tarik Toros ha accusato in diretta il presidente di censura nei confronti dei media per voler influenzare le elezioni anticipate di domenica prossima. Le tv sono riuscite a mandare in diretta gi scontri che sono avvenuti tra i sostenitori dei gruppo Ipek e le forze dell'ordine nel quartiere centrale di Sisli, intorno alle 8.00 del mattino. Gli agenti hanno usato gas lacrimogeni e cannoni ad acqua per disperdere i manifestanti. In molti sono stati fermati dalle forze di polizia, tra cui anche alcuni giornalisti. Tra i manifestanti anche molti deputati dell'opposizione. Intanto sta facendo il giro del web l'immagine di una tessera stampa insanguinata, nelle mani del reporter Mustafa Kilic giornaista del Millet. Il reporter avrebbe sporcato la sua tessera durante gli scontri della mattina fra le forze dell'ordine e i manifestanti che tentavano di impedire l'ingresso nella sede del gruppo Ipek. Un'immagine che sta diventando l'emblema della protesta turca contro la forte stretta della censura sulla libertà di stampa, e quindi di parola, che il presidente Erdogan sta attuando all'interno del paese. Le operazioni di censura di Erdogan da giorni hanno attaccato tutti i media che sono critici contro le sue riforme. Non è un segreto che il presidente turco sta provando a cambiare la Costituzione del proprio paese per poter racchiudere nelle proprie mani maggior potere. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 10:10:17 |
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