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Se siamo cio' che mangiamo, auguriamoci l 'effetto mitridatizzante...

Se siamo cio' che mangiamo, auguriamoci l 'effetto mitridatizzante...
Autore: Il Direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 27/10/2015

L’allarme scatenatosi in queste ore, a livello mondiale, relativamente la decisione dell’OMS di inserire le carmi rosse lavorate nella lista nera fra gli elementi sostanzialmente a rischio di provocare tumori, giunge poco tempo dopo il diffondersi di alcune informazioni relative a prodotti confezionati e commercializzati sul territorio italiano, potenzialmente molto rischiosi per la salute. Mi riferisco alla storia del “Girellone Cotto Olive” e del “grano Saraceno biologico” distribuiti presso la catena di supermercati Coop.

Passano pochi giorni, e la Cameo ritira dal mercato un suo prodotto: una miscela per preparare una torta al pistacchio e cioccolata.

Le motivazioni dei ritiri dal mercato, sono state: nel caso del Girellone cotto olive, una contaminazione da Listeria, che nei casi più gravi, può procurare la morte di chi la ingerisce. Nel caso del Grano Saraceno, la presenza – non palesata sulla confezione – di presenza di Glutine, altamente pericoloso per i celiaci.

Nel caso della Cameo e del suo preparato per Torta al pistacchio e cioccolato, si è evidenziata la presenza di tracce di Arachidi, potenzialmente pericolose per la salute di chi ne è allergico. Di questi episodi ne capitano diversi ogni anno, ma sono scarsamente diffusi alla popolazione, che per informarsi, in pratica deve andare a cercarsi gli articoli che ne parlano. In televisione si ignorano informazioni simili...

Cosa voglio dire citando questi esempi? Che di pericoli per la salute, anche gravi, quando si parla di alimentazione, ormai abbiamo una lunghissima lista di possibilità. E queste possibilità, molto spesso, sono causate dall’incuria, dallo sfruttamento economico che alla base ha come diktat la produzione di prodotti alimentari realizzati a basso costo, senza troppo seguire le regole igieniche e nemmeno le regolette europee che impongono verifiche e pubblicazione in etichetta di tutte le componenti di un prodotto alimentare, quando esso sia un lavorato o un semilavorato.

Non dimentichiamo poi, le dinamiche legate alla non accertabilità della provenienza dei prodotti alimentari. La carne che mangiamo, spesso non proviene da allevamenti nazionali, così come il pesce, che giunge sulle nostre tavole direttamente da paesi asiatici, spesso e volentieri.

Che dire dell’olio di oliva? In etichetta magari leggiamo un bel “Made in Italy” ma è solo per effetto di normative che lasciano ampio spazio alla contraffazione dei prodotti.

Insomma: quando si tratta di alimenti, vuoi perché durante le fasi di produzione e conservazione c’è poca attenzione da parte delle industrie, vuoi perché vi è la tendenza a utilizzare materie che provengono dall’estero e che quindi, non sono sottoposte ai controlli europei – che in verità sono ben strutturati – ecco che il nostro cibo quotidiano, diviene sempre più una sorta di roulette russa: ogni boccone può rappresentare un pericolo.

E’ anche vero, che l’Italia appare essere in cima alla classifica dei paesi europei che segnalano maggiormente gli alimenti potenzialmente pericolosi, ma – stando ai dati – negli ultimi cinque anni le segnalazioni partite dall’Italia hanno avuto una decelerazione. Maggior sicurezza o minore attenzione?

Sta di fatto che, quotidianamente, consumiamo alimenti che potrebbero avere effetti pericolosi sull’organismo, e sono alimenti considerati da tutti assolutamente “sicuri”. Il latte ad esempio. La frutta secca. Le uova. Le ostriche. Il salmone. La carne fresca in generale. Alimenti che possono essere contaminati da salmonella, da Listeria, da E. coli O157:H7. A monte di tutto, la cattiva conservazione, ed è la migliore delle ipotesi. Ci sono poi i casi di carni macellate ma di animali malati. Ho avuto modo di vedere alcune immagini relative alla macellazione di buoi affetti da cancro. Posso assicurare che l’effetto pro alimentazione vegetariana è assicurato…

Che dire poi della conservazione degli alimenti surgelati nei Supermercati? Lo scongelamento e il ricongelamento nei banchi frigo è frequente, più di quanto si immagini. 

Dopo la pubblicazione del rapporto dello Iarc, l’International Agency for Research on Cancer, ramo dell’Oms che si occupa di cancro pubblicato da The Lancet, sulla pericolosità delle carni rosse e di quelle lavorate, è subito giunta la replica del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che ha assicurato come “Non vi sia nulla da temere”. Suona bizzarra questa affermazione, considerando come la Lorenzin abbia sempre strenuamente sostenuto ogni decisione e comunicazione che arriva dall’OMS. Oltretutto, la Lorenzin parla di carni nazionali, ma non accenna a quelle carni rosse e a quelle carni lavorate e conservate, che ci arrivano da paesi europei ed extra europei. Mi fa pensare molto alle dichiarazioni che venivano diffuse ai tempi di Mucca pazza piuttosto che di altre pandemie alimentari. Era sempre tutto “sotto controllo”.

Peccato che, ad esempo, lo scorso anno fu indagata la Deputata di Scelta Civica e “scienziata di fama internazionale ex responsabile del Dipartimento di scienze biomediche comparate dell'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie a Padova“ di nome Ilaria Capua.

I reati ascritti furono per “Associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, all’abuso di ufficio e traffico illecito di virus“ e si parla di virus come quello che provoca l’aviaria.

Ecco cosa si legge dai rapporti dei NAS: L’ipotesi formulata dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo è che dal 1999 al 2003 sia stata attiva un’associazione per delinquere che avrebbe utilizzato virus altamente patogeni del tipo H9 e H7N3, di provenienza illecita, «al fine di produrre in forma clandestina, senza la prescritta autorizzazione ministeriale, specialità medicinali ad uso veterinario, procedendo poi, sempre in forma illecita, alla loro commercializzazione e alla loro somministrazione agli animali avicoli di allevamenti intensivi» del nord Italia, «determinando così il contagio di sette operatori del settore come accertato dall’Istituto Superiore di Sanità e, quale misura di prevenzione, l’abbattimento di milioni di capi di polli e tacchini». Tutto ciò avrebbe causato un danno al patrimonio avicolo nazionali pari a 40 milioni di euro.

Con la signora Capua, risultano indagate una quarantina di persone. Ad oggi, non è dato sapere l’esito dell’inchiesta. Oltretutto, a questa notizia è stata data pochissima diffusione. Le ragioni, appaiono tristemente ovvie…A questo link, la notizia.

Cosa fare per non subire rischi quando si tratta di alimentazione? Dovremmo poter accedere ad alimenti a chilometro zero, dai prodotti ortofrutticoli al bestiame da allevamento. Ma malgrado questo, chi ci assicura che i terreni in sui si coltivano i frutti della terra siano sani? Chi ci garantisce che nei terreni non vengano sversati elementi pericolosi per la salute, oppure che non vengano occultate scorie tossiche? La terra dei fuochi è sul pianeta Terra, non su Giove.Insomma, un incubo. Da qualsiasi parte si guardi la questione.

A questo punto, mi auguro che ciò che sto per scrivere abbia un senso e mi piacerebbe che qualche illustre scienziato potesse rispondere al mio dubbio: forse, l’organismo umano, col tempo si abitua anche ad assumere elementi tossici, e così facendo non rischia di rimanere vittima di una sorta di intossicazione che può far arrivare – nei casi estremi – a patologie mortali. Un po’ come faceva Mitridate VI Eupatore. Imperatore romano: temendo di essere avvelenato dai suoi nemici, assumeva ogni giorno una piccola dosa di veleno. Per immunizzarsi. E’ dal suo nome che abbiamo ereditato il termine “mitritadizzare”, e cioè, abituare l’organismo ad assumere elementi nocivi allo scopo di immunizzarlo dai pericoli connessi.

In ogni caso, stiamo vivendo in un periodo storico ricco di pericoli di ogni sorta per gli esseri umani. E se un tempo i pericoli erano rappresentati dagli animali, dalle intemperie, dalla scarsa igiene personale, oggi troppo spesso, il pericolo ha un solo nome: esseri umani. Quelli che lavorano contro la sicurezza della gente. Gli scopi? Essenzialmente economici.

©Tutti i diritti riservati. La diffusione è concessa esclusivamente indicando chiaramente il nome dell'autore e il link che riporta a questa pagina

 




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