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Doveva essere l’uomo del cambiamento. Il rottamatore della vecchia politica corrotta e di potere. L’ostruzionista della Casta. L’oppositore della politica berlusconiana. L’amico dei cittadini. Il responsabile del miglioramento della condizione sociale del popolo.
Ok. Rewind. Rimettiamo indietro il nastro. Matteo Renzi ha disatteso tutto quanto sopra descritto. No, non l’ha fatto perché impedito dagli eventi. Non l’ ha fatto perché la crisi non gli ha permesso di onorare le promesse fatte ai cittadini. Semplicemente, Renzi è un personaggio votato solo a una cosa: assumere il maggior potere possibile, sostenuto da quella politica che, falsamente, prometteva di rottamare nei talk show pre-elettorali. Punto. La prima azione contro i cittadini, Renzi l’ha compiuta quando ha formato il Governo e ha nominato i Ministri. Persone assolutamente non preparate per assumere il ruolo affidatogli. Dalla Boschi, alla Madia, passando per la Mogherini o la Giannini fino a Pinotti e tutti gli altri, basta leggere i loro curriculum per rendersi conto di come questo governo sia stato defraudato del contenuto fondamentale utile al governo della nazione: la preparazione politica dei suoi rappresentanti. Persino il moderato Ferruccio De Bortoli, ex Direttore del Corriere della Sera, ha avuto modo più volte di manifestare il suo dissenso contro Renzi, sia come personaggio politico sia come persona. Una serie di critiche accese che partono con la constatazione, ovvia a mio parere, di come a Renzi interessi una sola cosa: la gestione del potere. Assoluto. A questo link, il primo di tre editoriali all'acido muriatico su Matteo Renzi. Il fatto che Renzi si sia contornato di Ministri dalle poche capacità politiche e gestionali, la dice lunga sulla sua assoluta volontà di spiccare ad ogni costo. Lui sa bene di non avere queste capacità di leader assoluto, sa di non avere una grande esperienza politica, di conseguenza ha fatto la scelta meno pericolosa: contornarsi di persone che, al suo confronto, sembrano studentelli al primo anno di università. Peccato che vi siano alcuni dei suoi Ministri che all’Università non ci hanno mai messo piede, come il Ministro Beatrice Lorenzin o il Ministro Poletti oppure il Ministro Orlando, che sono arrivati solo al diploma di maturità. Per non parlare delle competenze politiche: una per tutte, il Ministro Pinotti, nominata a dirigere il Ministero della Difesa. Un’ex insegnante, ex consigliera circoscrizionale e ex assessore alla scuola. Cosa ci azzecchi la Pinotti a capo del Ministero della Difesa, non è dato sapere. E’ palese l’intenzione del capo del Governo Renzi: svuotare i Ministeri dei propri rappresentanti, tanto decide tutto lui. O chi per lui. Come ad esempio, Berlusconi… Non che il pezzo di carta faccia diventare intellettuali della politica, ma considerando che ancor oggi, nel nostro paese, per accedere a certe posizioni professionali, è necessario esibire almeno un titolo accademico, appare doloroso dover poi subire personaggi ai posti di comando che non si sono mai presi la briga di poter almeno sfoderare un percorso di studi di livello, con tanto di laurea cum laude. A ben guardare, altri premier – vedi Berlusconi – si sono almeno preoccupati di laureare (…) alcune ministre di cui si dubitano i percorsi di studio ma che hanno potuto sventolare il pezzo di carta. Bocconiano, sia mai. Tornando a Renzi, al di la della composizione di governo, che più che rappresentare “il nuovo che avanza” somiglia sempre più al “vecchio che dilaga”, c’è un elemento in più: lo sprezzo della considerazione dovuta ai cittadini, condita da una dinamica dittatoriale poco aderente alla parola “Democrazia” di cui il Premier dovrebbe essere primo promotore nazionale. E’ questa, la prova lampante di come le parole abbiano sempre un senso opposto, in special modo quando si tratta di politica. Se il politico dice: “Stiamo pensando al bene dei cittadini”! dovete decodificare in “Stiamo pensando a farci gli affari nostri a spese dei cittadini”. Se un politico parla di “Democrazia” sta pensando a come realizzare il miglior regime dittatoriale dopo il ventennio fascista, e così via. In questo, Renzi è un mago. Uccide i diritti dei lavoratori attraverso il Jobs Act, e cosa dichiara? Che il suo governo crea posti di lavoro. Aumenta le tasse e le imposte. Cosa dice? Che “per la prima volta nel nostro paese, si abbassa la pressione fiscale”. Se tenti di dibattere la questione con lui o con uno dei suoi ministri, portando dati reali, ti rispondono col solito sorriso finto stampato in faccia, uno sterile: “Non è assolutamente vero” e continuano a sorridere. Sanno che questo è il comportamento da tenere, a beneficio di quella parte di popolazione che si fa incantare dagli incantatori si serpenti. Non dimentichiamo poi, che non appena giunto all’ambita nomina a Premier, Renzi ha fatto per prima cosa, una cosa ignobile: ha stretto il Patto del Nazareno. Con un suo collega di partito? Macché: col suo “competitore”. Berlusconi. Quello che in campagna elettorale, prometteva di far dimenticare agli italiani, assieme al ventennio berlusconiano, che – a sua detta – sarebbe stato irrimediabilmente “rottamato”. Via, via i corrotti dalla politica. Via. Spazio ai giovani. Al “nuovo che avanza”. S’inizia una nuova era: quella della nuova politica, pulita e onesta. Che lavora per i cittadini. Mica cavoli. Ecco, se avevate ancora dubbi su come funzionino le dinamiche comunicative all’interno del mondo politico, di seguito la lista dei personaggi del PD attualmente indagati, condannati e via discorrendo: a conti fatti, il governo Renzi appare essere il più compromesso in materia di corruzione, illeciti e scandali di ogni sorta, che non sono solo quelli di “Mafia Capitale”: non dobbiamo dimenticare l’affare Monte dei Paschi di Siena. E nemmeno gli scandali che ruotano attorno a Expo. E che dire del Sindaco PD Ignazio Marino? Ora si parla solo degli scontrini, mica di come il Sindaco della Capitale abbia mal amministrato i bilanci capitolini, i suoi rapporti con esponenti delle cosche malavitose, l’aumento esponenziale delle tasse e, non per ultimo, come sia sempre stato assente nei momenti clou, vedi inizio dei lavori per il Giubileo o giornata delle esequie del capo famiglia dei Casamonica… Assisto basita alle manifestazioni di sostegno da parte di migliaia di cittadini romani che gli chiedono di tornare a pieno diritto a dirigere il Campidoglio. Mi auguro che costoro siano figuranti pagati. Altrimenti davvero, non si spiega. Il PD è un partito malato. Di potere e corruzione. Il governo PD è la manifestazione più avvilente dell’attaccamento al potere e alla tendenza a sopprimere i diritti dei cittadini, contrariamente agli eventuali idealismi che ancor oggi albergano nell’animo degli irriducibili sostenitori della Sinistra. Che non esiste più da tempo, così come gli ideali di Destra, ma che forse proprio per questo, trova ancora tanti sostenitori. Di un sogno. Di seguito, gli esponenti PD coinvolti in casi giudiziari, iniziandi proprio da Matteo Renzi: (Nel video, Renzi nel 2012, quando prometteva la "rottamazione") RENZI Matteo (PD) - PRESIDENTE DEL CONSIGLIO - La Procura di Firenze ha aperto un'inchiesta senza indagati, per la vicenda della casa di Firenze dove Renzi ha soggiornato frequentemente dal 2011 al 2013, il cui affitto è sempre stato pagato dall'imprenditore Marco Carrai (Carrai ha a sua volta ottenuto svariati incarichi in società controllate dal Comune e appalti dall'amministrazione Renzi) - Quando era presidente della Provincia di Firenze la giustizia contabile gli ha contestato il danno erariale: l'assunzione presso la Provincia di 4 dirigenti, in violazione delle disposizioni riguardanti la contrattazione collettiva del comparto. Secondo il Procuratore Contabile aveva inquadrato nel suo staff quattro persone esterne all’amministrazione come funzionari, qualifica che richiede la laurea, pur non possedendola. L’indagine era nata da una denuncia sull’assunzione di Marco Carrai, “uomo-ombra” del renzismo, all’epoca ventinovenne, sistemato nella segreteria del presidente nonostante fosse privo del diploma di laurea. Così per cinque anni, i quattro avrebbero beneficiato di uno stipendio maggiorato e non dovuto. Una violazione che avrebbe prodotto un danno per l’amministrazione stimato in 2.1 milioni di euro. Renzi subisce 2 condanne (4 agosto 2011 e il 9 maggio 2012) dalla Corte dei Conti, insieme ad altre 20 persone, per danno erariale. Ma in appello viene assolto con una sentenza unica nella storia della giurisprudenza : i giudici della I Sezione centrale di appello di Roma il 4 febbraio 2015 sentenziano che: “Pur non ricorrendo gli estremi della cosiddetta “esimente politica”, questo Collegio ritiene di poter rilevare l’assenza dell’elemento psicologico sufficiente a incardinare la responsabilità amministrativa, in un procedimento amministrativo assistito da garanzie i cui eventuali vizi appaiono di difficile percezione da parte di un ‘non addetto ai lavori’”. In poche parole, Renzi, laureato in gurisprudenza, e con a disposizione uno staff legale da Presidente di Provincia, viene assolto perché non in grado di percepire le illegittimità del proprio operato. L'ignoranza della legge, mai ammessa in giurisprudenza, viene fatta valere ad personam per Matteo Renzi . Il giudice che emette la sentenza, 2 mesi dopo viene nominato a capo della Corte dei Conti BARRACCIU Francesca ( PD ) - Vice-ministro del Governo Renzi - A processo per peculato. Gli vengono contestate spese illegittime per 78.000 euro. Il PM ha chiesto la momentanea interdizione dai pubblici uffici per pericolo di inquinamento probatorio ma non è stata concessa. BUBBICO Filippo (PD) - (ri-eletto in Basilicata) - Vice-ministro dell'interno. CARBONE Ernesto (PD) -A processo in sede civile per spese illegittime con la carta di credito da dirigente del SIN , società collegata al Ministero dell'Agricoltura. DE FILIPPO Vito (PD) - - vice-ministro della Sanità. A processo per peculato in Basilicata sulle spese pazze al consiglio regionale. La Procura sta anche indagando su presunte irregolarità nell'erogazione di fondi regionali all'impresa della figlia quando lui era governatore. De Filippo è poi stato assolto dalla stessa Corte dei Conti. FOLINO Vincenzo (PD) - - Condannato dalla Corte dei Conti per aver intascato rimborsi illegittimi dalla regione. GENOVESE Francantonio (PD) - - La Procura di Messina, nel Marzo 2014, ne ha richiesto l'arresto per associazione a delinquere, riclaggio, peculato e truffa, nella vicenda dei fondi regionali ed europei destinati alla formazione professionale che avrebbe intascato in maniera illecita per sè e per le proprie clientele. On. GULLO Tindara Maria (PD) - A processo a Messina per falso ideologico e voto di scambio. L’inchiesta denominata "Fake" coinvolge 156 persone e ha visto 12 arrestati, tra questi anche il padre della Gullo,e vede indagato il cugino, consigliere provinciale. Sono ritenuti facenti parte di un’associazione per la commissione di reati di falso in atto pubblico e in materia elettorale, al fine di consentire la raccolta di voti per sostenere la candidatura a sindaco di Luigi Gullo. LANZILLOTTA Linda (PD) - - Condanna in sede civile della Corte dei Conti per danno erariale per consulenze ingiustificate (40 mila euro). I fatti risalgono a quando era assessore al bilancio del Comune di Roma, nella giunta guidata dal sindaco Rutelli. MARGIOTTA Salvatore (PD) - (ri-eletto in Basilicata) - Condannato in secondo grado a 1 anno e 6 mesi per corruzione e turbativa d'asta. Avrebbe intascato la promessa di una tangente da 200.000 euro per la realizzazione del Centro Oli della Total in Basilicata. Il suo partito non ne ha chiesto le dimissioni. E' stato poi assolto, con sentenza irrevocabile. OLIVERIO Nicodemo (PD) - (ri-eletto in Calabria) - A processo a Roma con altre 14 persone per bancarotta fraudolenta documentale e patrimoniale aggravata, in uno dei processi sullo scandalo del patrimonio immobiliare della ex DC. Il processo si avvia verso la prescrizione grazie ai tempi biblici del Tribunale di Roma e alle leggi rallenta-processi vigenti in Italia PAOLUCCI Massimo (PD) - - (ri-eletto in Campania) - Condannato dalla Corte dei Conti per danno erariale nello scandalo rifiuti di Napoli (560.000€).
RICHETTI Matteo (PD) - - A processo a Bologna per peculato con l'accusa uso illegittimo di auto blu "da casa e per casa" da Presidente del consiglio regionale dell'Emilia Romagna
RIGONI Andrea (PD) - - (ri-eletto in Toscana) - Condanna in primo grado a 8 mesi per abuso edilizio, a Porto Azzurro.(Isola d'Elba). Subentra la prescrizione. TOCCI Walter (PD) - Da ex vice-sindaco e assessore del Comune di Roma, condannato per danno erariale dalla Corte dei Conti per "non aver posto in essere (come doveva, quale assessore competente) i meccanismi atti a verificare la regolarità e la proficuità della gestione" ATAC/CRP (a loro volta condannate) dei parcheggi a pagamento nel Comune di Roma. (ri-eletto in Toscana) - Condanna in primo grado a 8 mesi per abuso edilizio, a Porto Azzurro.(Isola d'Elba). Subentra la prescrizione. ©Tutti i diritti riservati. La diffusione è concessa esclusivamente indicando chiaramente il nome dell'autore e il link che riporta a questa pagina |
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Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 21/11/2024 06:50:12 |
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