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Trenta è bello, andato in scena al Teatro Greco a Roma, più che uno spettacolo di danza, è una kermesse per coreografi che ha visti protagonisti giovani del settore. Giovani coreografi del balletto, under 30, con le loro innovazioni e i loro giochi di stili, con la loro fantasia e la voglia di esprimere sentimenti ed espressioni di danza diversa, che presentano al pubblico i loro studi. Il progetto rientra all'interno del Festival Invito alla Danza che quest'anno compie 25 anni ed ha prolungato la sua rassegna anche nel periodo autunnale con due date. Importante e incisivo è l'impegno che Marina Michetti, direttore artistico del Festival, dedica ai giovani. Importante impegno verso questi giovani, che, come afferma lei stessa, assicurano un cambio generazionale, naturalmente se messi in condizione di imparare e lavorare, all'interno del mondo della danza. La serata è stata caratterizzata da quattro coreografie realizzate per gruppi eterogenei di giovani ballerini, due dei quali in prima assoluta: "Dancebox" per la coreografia di Lorenzo Schiavo, interpretato da Linda D'alimonte, Sara D'amico, Francesca Dibiase, Elena Martello, facente parte del Triennio Professionale della Formazione Bartolomei, "Lapilli", coreografato da Luca Braccia, interpretato dallo stesso Braccia, Fabio Caputo, Antonio Conrnelj, Paolo Pisarra, Vincenza Zaccardi. Il primo su musiche di Vivaldi, basato sulla libertà di movimenti delle quattro ballerine che lo hanno interpretato, il secondo, invece, attraverso musica originale live di Federico Di Maio e Marco Melia, giocando con la spiritualità, tra stile orientalizzante e quello delle tribù, avvicinandosi alla natura. La seconda parte della kermesse ha visto esibirsi altre due coreografie: "Scontrincontri" di Valerio De Vita, classificatosi secondo al "PremioRoma Danza 2015", anche questo con musiche originali di Massimiliano Cerioni, che ha come interpreti De Vita ed Emiliano Perazzini, mentre il secondo "Hopera", con musiche varie, è stato coreografato da Federica Galimberti, Mattia De Virgiliis, Francesco Di Luzio e ha visto sulla scena, oltre a De Virgiliis e Di Luzio, Eleonora Lippi, Stefano Otoyo, Silvia Pinna, Daniele Toti. Questi ultimi due spettacoli, hanno giocato non solo sull'espressione e sui sentimenti, ma anche sulla presentazione di una storia più articolata. "Hopera", inoltre, ha inserito movimenti Hip Hop su musiche di danza classica, giocando sul divertimento e l'espressione non solo artistica, ma mimica. Uno stile particolarissimo che potrebbe avvicinare, per originalità, competenza e tipo di danza, anche i giovani che difficilmente si avvicinerebbero ad uno stile di danza così ricco di lavoro e sacrificio. Insomma, Trenta è bello rappresenta davvero una vetrina per i giovani coreografi e un modo per ammirare i loro lavori, scoprendo sperimentazioni particolari che questi giovani riescono a realizzare anche grazie ai loro studi svolti in giro per il mondo, in scuole dove si possono avvicinare compagni di lavoro, maestri e diversi modi di danzare. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 10:53:38 |
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