Incredulità; è il sentimento che ruota intorno allo scandalo Volkswagen. A Bruxelles si scopre che la CE era al corrente di tutto e già dal 2013, anche se i dati risalgono al 2011.

Una storia che cozza con i bei discorsi sulla salvaguardia dell'ambiente: pur di guadagnare, le industrie e i grandi gruppi di potere, sono pronti a tutto. E' questa l'unica realtà.

Insomma: tutti sapevano tutto ma nessuno parlava. E' in pratica ciò che emerge dal rapporto del Joint Research Center dell’Ue presentato ai vertici UE due anni fa, almeno stando a ciò che riferisce ora il Financial Times.

Già nel 2013, a quanto si apprende da questo documento, veniva consigliato di effettuare i test di inquinamento su strada e non all'interno delle officine meccaniche, proprio per scongiurare il pericolo di taroccamenti sulle emissioni di Co2, legate alla velocità della vettura posta sotto test.

Ma ecco giungere una precisazione da parte della CE: «I ricercatori Ue hanno misurato solo le emissioni delle auto, non i motori cui non avevano accesso, scoprendo gas in laboratorio diversi da quelli su strada: una cosa nota che ha portato la Ue a introdurre test su strada dal 2016»

Secondo il portavoce della Commissione Europea, le verifiche da effettuare sui software incriminati, toccano agli Stati e non a Bruxelles. Insomma: ogni Stato ora, deve assumersi l'onere delle verifiche.

Ma come funziona questo tipo di "taroccamento" dei dati sulle emissioni? In pratica, un particolare congegno si attiva per ridurre le emissioni di sostanze inquinanti solo quando i software gli segnalano che l’auto diesel su cui è fraudolentemente installato si trova sui rulli per i test in officina.

Su strada invece, quando la macchina curva su strada e quindi non si trova più su dei rulli con lo sterzo bloccato, lo strumento si spegne da solo, facendo impennare anche di 40 volte i livelli di inquinanti. Ovviamente, un trucchetto che le case produttrici conoscono bene mentre chi acquista le vetture è del tutto ignaro di questo metodo...

Intanto, l'Ufficio Federale Stradale elvetico, ha bloccato la vendita dei veicoli diesel del gruppo Volkswagen coinvolti nello scandalo. La Svizzera ad oggi, è l'unico Stato ad aver intrapreso un'azione concreta contro questo scandalo.