Arriva una nuova rivoluzione firmata papa Francesco che riguarda l'annullamento delle nozze da parte della Sacra Rota, il tribunale ecclesiastico, in breve tempo e soprattutto con una procedura gratuita. Restano solo da salvaguardare i costi per la "giusta e dignitosa retribuzione degli operai del Tribunale".

Decade uno dei capisaldi della Chiesa cattolica, che ammetteva, si la separazione e quindi il divorzio per giusta causa, ma i tempi lunghi per ottenerlo, nonchè gli alti costi della procedura ecclesiastica, per anni, avevano evitato ai cattolici di avvicinarsi a questa pratica. Spesso, infatti, sobbarcati dalle spese processuali della separazione statale, soprattutto quella italiana, ha reso di minor importanza annullare anche il matrimonio religioso, anche se il tutto è sempre stato previsto dal Diritto canonico.

D'ora in poi tutto cambia. Anche il vescovo, rettore della diocesi, sia essa grande o piccola, diventa funzione importante dell'iter per l'annullamento, come richiesto dal Concilio e deve seguire gli uffici di curia che si occupano di materia giudiziaria. Non solo, ma si sono stretti i tempi occorrenti all'annullamento, visto che il tutto si ferma al primo grado di giudizio. La riforma infatti, prevede "una sola sentenza" poichè si potrà ritenere "sufficiente la certezza morale raggiunta dal primo giudice a norma di diritto". La decisione del papa sulla riforma del processo canonico in materia di nullità del matrimonio è racchiusa in due lettere"motu proprio", una "Mitis ludex Dominus Iesus" per il codice di diritto canonico, l'altra "Mitis et misericors Iesus" indirizzata, invece, al codice canonico delle Chiese orientali.

Un cambiamento importante, questo, che apre alle novità richieste sulle questioni dei separati o divorziati e che dividono la Chiesa, in materia non solo di diritto canonico. Un passo avanti in vista del Sinodo sulla famiglia che si aprirà a breve che porterà sul tavolo di discussione molti temi caldi e cari al papa.