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Casamonica: nuovo show da Bruno Vespa

Casamonica: nuovo show da Bruno Vespa
Autore: Teresa.Corrado
Data: 09/09/2015

Ieri sera a "Porta a Porta", nello studio della Rai, un nuovo show che ha come protagonisti, ancora una volta, i Casamonica. Vera, la figlia del boss i cui funerali hanno "inorridito" la capitale, il nipote Vittorino "discriminato" dal mondo della musica per il suo cognome e l'avvocato che segue i processi, uno dei quali proprio a Vittorio Casamonica, il cui funerale è stato celebrato qualche settimana fa.

Uno scoop giornalistico che Vespa non si è lasciato sfuggire, offrendo la platea alla famiglia del defunto boss, che lo ha difeso a spada tratta. Meglio dell'attacco subito da Giovanni Falcone nel salotto di Maurizio Costanzo, quando ad attaccarlo fu Totò Cuffaro, ma quello non era stato preparato.

Porta a Porta invece, ha preparato tutto invitando i familiari del boss, contentissimi di apparire in trasmissione, davanti a milioni di italiani dove hanno raccontato la loro verità, le loro ragioni, sorridendo, con ironia, volendo apparire dei perseguitati dalla giustizia. "Lo chiamavamo Papa perché era troppo buono, come papa Woityla" ha detto la figlia Vera, riferendosi alle immagini del padre vestito di bianco su una foto in cui ha al collo un crocifisso e sotto due immagini di Roma e la scritta "Re di Roma".

"Non era vestito come il Papa, aveva i pantaloni blu anche se non si vedono. Forse siete voi ad aver interpretato male quell'immagine" ha poi aggiunto per spiegare la foto. "Per noi era un re. Lui era un papà buono, assomigliava al Papa buono, che era Wojtyla".

Sul funerale show, nessun ripensamento. "Io quel funerale lo rifarei tale e quale, anche con l'elicottero ed i petali di rosa. E poi quale colpa abbiamo noi se il pilota ha sorvolato il centro di Roma dove non si poteva? Era lui che doveva dirci che era vietato...", lo stesso per quanto riguarda la musica del film "Il padrino", uno dei film più amati dal padre, e poi ci si domanda perchè.

Degli altri Casamonica e di quello che hanno fatto non mi interessa niente. Lui non c’entra niente con la droga, né con mafia capitale”. Forse in questo caso il riferimento ai parenti che avevano minacciato la troupe di Rai3 e che sono stati condannati non è casuale. Alla domanda sulla provenienza dei tanti soldi, la figlia non si scompone, “Veniva da una famiglia benestante” e poi “vendeva macchine”, una passione, qualcosa che lo accumunava alla moglie. In poche parole, tutti quei soldi, erano e sono, soldi puliti, arrivati nelle tasche dell'uomo con il lavoro e non con le tante azioni illegali che le indagini hanno trovato.

Infuriano le polemiche da parte del Pd e non solo. Matteo Orfini presidente del Pd e commissario romano del partito, non si tira indietro e commenta con un tweet l'errore di portare sulla televisione di servizio pubblico, i Casamonica, dar loro una platea, un momento di gloria, che solo la tv sa dare, dopo quello che avevano avuto attraverso il funerale del 20 agosto scorso.

Un'altra offesa a Roma come città e come capitale d'Italia ai cittadini onesti, commentano dal Campidoglio, come ascoltare gli accostamenti a personaggi della Chiesa, in modo improponibile e ignominioso, un affronto a chi, la mafia la combatte ogni giorno, a discapito della propria incolumità, ha spiegato anche il capogruppo Pd del Campidoglio intervenendo sulla trasmissione.

Far luce sulle responsabilità reali di chi ha reso possibile una cosa simile, è l'obiettivo dei politici che hanno contestato immediatamente il programma di Bruno Vespa.

Sul fatto,  anche il consigliere di amministrazione Rai, il renziano Guelfo Guelfi, non esita a sottolineare che "In Rai ci sono tante cose da fare".

Ascoltando la trasmissione, monta la rabbia. Certo, era buono Vittorio Casamonica, proprio come un vecchio boss mafioso. Amava la famiglia, come tutti i boss, anche Riina ha una famiglia che ama, faceva del bene agli amici e del male ai nemici, qui nulla di diverso, solo troppo scontato. E che la signora non abbia nemmeno una multa nel suo curriculum, non è di vitale importanza, perchè, i cittadini onesti che hanno qualche multa, sicuramente non avranno a che fare con reati maggiori.

Bruno Vespa, dopo queste polemiche, cerca di correre ai ripari con una puntata, questa sera, in cui ha invitato Alfonso Sabella assessore alla legalità del comune di Roma. Un confronto molto più diretto e reale se fosse avvenuto in diretta, non successivo, anche se sarebbe stato incandescente. 




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