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L'opposizione sostiene la riforma della P.A.

L'opposizione sostiene la riforma della P.A.
Autore: Teresa.Corrado
Data: 05/08/2015

Che sia di fatto una riforma della Pubblica Amministrazione, lo si nota dalle direttive della legge, sia un passo avanti, forse lo si nota dalle tante modifiche che "dovrebbero" far risparmiare i cittadini, ma che alla fine, per passare si debba ringraziare le opposizioni, queste riforme non è proprio una vittoria. Sembra anche poco appropriato il twitter del presidente del consiglio Matteo Renzi, "Un altro tassello: approvata la riforma della P.A., #lavoltabuona. Un abbraccio agli amici gufi", perchè, più si va avanti e più tutte le riforme vengono approvate grazie ai voti delle opposizioni o alla loro presenza in Senato o Parlamento per accertarne il numero legale. La delega è passata con 145 voti a favore, 97 voti contrari e nessun astenuto, sottolineando che se i contrari non avessero votato, la riforma non sarebbe passata.

Ebbene si. Tutte queste riforme, tutti questi cambiamenti non sono ad opera del Pd o dello schieramento che sostiene il Presidente del Consiglio, ma spesso, troppo spesso, vengono approvate con l'ausilio di alcuni membri delle opposizioni, oppure con l'ausilio del voto di fiducia. Un'arma, quella della fiducia, che serva a paventare la caduta del Governo e, nella situazione attuale, una cosa del genere, rischierebbe di far cadere i mercati, le borse, la fiducia dei mercati e la fiducia politica, riportandoci ai livelli della Grecia. Renzi è consapevole del suo asso nella manica e, appoggiato dalla sua squadra di governo, non ha nessuna intenzione di mollare nè le poltrone, nè la posizione governativa.

Ritornando alla Riforma approvata, molte sono le modifiche che vengono inserite nella nuova gestione della P.A., ma tante altre saranno da scoprire all'interno del documento di delega.

Si comincia con il numero unico per le emergenze. Si passerà al solo 112 per richiedere aiuto in ogni circostanza. Secondo quanto approvato, si formeranno delle centrali regionali che raccoglieranno le richieste e le smisteranno a chi di competenza.

Licenziamenti più facili anche nella pubblica amministrazione. In presenza di un'azione disciplinare, non ci si fermerà, come accade in moltissimi casi, ma le pratiche dovranno essere portate a termine e il licenziamento non è escluso.

Cambiamenti anche per il libretto delle auto, che dovrebbe passare da Pubblico registro automobilistico (Pra), retto dall'Aci, al solo ministero dei Trasporti, da cui dipende la Motorizzazione. Una semplificazione dei dati, i quali entreranno in un'unica banca centrale e il tutto sarà inserito in un solo libretto con tutti i dati necessari per l'auto.

Le bollette potranno essere pagate elettronicamente, ma qui si apre la possibilità solo a un pagamento inferiore ai 50,00 euro e quindi sembrerebbe una spesa inutile per l'inserimento del servizio. Il pagamento potrà essere fatto anche attraverso SMS ricorrendo al credito telefonico che si ha a disposizione sul cellulare.

Cambiano anche le indicazioni per i concorsi pubblici. Sparisce il voto minimo per la laurea con il quale ci si presenta alle selezioni e si darà maggiore importanza alle valutazioni in sede d'esame, ma entra in vigore anche la presenza fissa del test d'inglese.

Addio alla Forestale. Il corpo che si occupa della protezione del territorio verrà rimosso, assorbito, molto probabilmente dal corpo dei Carabinieri e i corpi passeranno, in questo modo, da 5 a 4. Ma non è l'unico cambiamento che toccherà le forze dell'ordine. Avverrà, infatti, un riordino delle stesse previsto nel prossimo futuro.

Cambiamenti anche per la dirigenza che non avranno più incarichi a vita, ma saranno assegnati con la formula 4+2 anni. Anche loro potranno essere licenziati se valutati negativamente. Non solo, ma in caso si condanna da parte della Corte dei Conti scatterà la revoca dell'incarico. A tal proposito, all'interno si è voluto aggiungere un articolo fondamentale sul processo contabile che ne spiega e gestisce la situazione. Riordino anche nel settore dei dirigenti che presenteranno un solo ruolo anche se saranno divisi in tre livelli a seconda del ruolo ricoperto: statale, regionale e locale. I dirigenti avranno una sola fascia e ci sarà un limite all'accesso per gli esterni, previsto intorno al 10%. Nelle sedi comunali sparirà la figura del segretario comunale.

Le assenze per malattie passeranno tutte all'Inps che controllerà e vigilerà per abbattere le finte malattie. Ci saranno dei paletti sul precariato, ma verrà anche favorito il passaggio generazionale. Una nuova Consulta si occuperà dell'integrazione dei lavoratori disabili.

Attaccate anche le partecipate, che avranno un massimo di "rossi" dopo il quale si provvederà alla liquidazione, ma potranno anche essere commissariate, oltre al fatto che queste verranno sensibilmente ridotte, come ridotte saranno le Camere di Commercio.

Un colpo duro lo avranno le Prefetture che, secondo le intenzioni della Spending Review, verranno dimezzate attraverso un taglio netto. Quello che resterà finirà nell'Ufficio territoriale dello Stato che diverrà unico punto di contatto tra P.A. periferica e cittadini. Via gli uffici doppioni presenti tra ministeri e Authority e interventi di riduzioni di spesa che andranno a toccare le intercettazioni.

Si prevede un taglio della burocrazia sulle grandi opere, per semplificarne ed accelerare i tempi di attuazione semplificandone le operazioni. Il premier avrà anche poteri sostitutivi per intervenire sulle stesse.

Ci saranno dimezzamenti anche sui Decreti per evitare i rinvii a provvedimenti attuativi. Il tutto passa attraverso una delega del Governo che farà una cernita sugli ultimi tre anni, ad esclusione dei dlgs.

Palazzo Chigi acquista più potere. Rafforzerà la collegialità con le nomine di competenza in modo ce tutto passi attraverso il Csm. Passeranno anche per il Palazzo le competenze in materia di vigilanza sulle agenzie fiscali, come quella delle Entrate.

Arriva la "Carta della cittadinanza digitale" con il Governo che provvederà a definire dei livelli minimi di qualità dei servizi on line messi a disposizione per i cittadini. Per guidare questo nuova svolta verrà nominato un dirigente ad hoc. Cambio di rotta anche per la documentazione. Tutti i cittadini potranno accedere agli archivi pubblici, anche via web. Si potranno consultare documenti e dati della P.A. con delle limitazioni.

Una rivoluzione per il mondo italiano, se solo si potesse contare sulla digitalizzazione e quindi sulla spesa che il governo dovrebbe affrontare per digitalizzare i documenti o gli uffici della P.A. con investimenti del tutto assenti. 




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Data:10/08/2013
Categoria:Politica e Governo
Obbiettivo:50000 firme

 
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