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Governo Renzi: quando a governare non e' la Politica ma il Potere

Governo Renzi: quando a governare non e' la Politica ma il Potere
Autore: Il Direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 30/07/2015

Peter Gomez oggi, su “Il fatto quotidiano” ha scritto un articolo dal titolo: “Azzollini salvo, ovvero come il Potere piscia in bocca agli elettori”. Un titolo forte. Ma in effetti ciò che sta continuando ad accadere in Italia dal momento in cui è stato nominato Premier Matteo Renzi, è esattamente questo: il Potere, rappresentato dalla politica nazionale e quindi dai politici, sta realizzando tante di quelle azioni contro la morale, contro la dignità dei cittadini e contro un effettivo sostegno alla popolazione da non poter pensare altro che stiano – letteralmente – pisciando in bocca ai cittadini.

Il problema reale? I cittadini lo consentono. Ognuno gode come preferisce, ma certo non è spiegabile in poche parole la capacità di sopportazione di una popolazione anche di fronte ad azioni che, palesemente, offrono una sola chiave di lettura: il governo Renzi sta realizzando la distruzione della classe media nazionale, sta falciando qualsiasi criterio di moralità, sta effettuando ciò che nessun altro governo precedente e degli ultimi 20 anni si è mai sognato di realizzare.

Un esempio per tutti: l’abolizione del’art. 18 dello Statuto dei lavoratori. Molti lettori ricorderanno che questo era una delle cose che, nel 2002, avrebbe voluto realizzare l’allora governo Berlusconi.

Erano i tempi in cui Cofferati era ancora segretario generale della CGL, e portò in piazza – a Roma al Circo Massimo - il famoso “lungo fiume rosso”, rappresentato da circa 3 milioni di lavoratori che manifestarono contro la proposta di abolizione dell’art. 18. Il trionfo fu netto. La Sinistra compatta, sostenne la CGL. L’allora Presidente dei DS Massimo D’alema, il segretario nazionale Piero Fassino e Fausto Bertinotti – Rifondazione Comunista – marciarono compatti e a pugno chiuso con il “lungo fiume rosso”. I lavoratori erano stati difesi. La battaglia era vinta. Cose che solo la Sinistra può realizzare.

Passano gli anni, incombe la crisi finanziaria internazionale. Cambiano i partiti. Restano i soliti politici. La popolazione italiana comincia a capire il significato di parole quali “lobby”, “mondialismo”, “potere occulto”. Dagli USA arriva lo tzunami finanziario e non solo quello: l’imposizione di nuove regole sociali da far assimilare alla massa attraverso il criterio della crisi economica. Se c’è crisi non si possono tirar fuori soldi per finanziare il sociale. Se c’è crisi non si possono sostenere le fasce deboli. Se c’è crisi bisogna fare sacrifici: la popolazione, ovvio. Se c’è crisi bisogna bloccare i salari, aumentare l’età pensionabile, bloccare le pensioni, togliere diritti ai lavoratori…

Se c’è crisi, stranamente aumenta il sostegno alle classi ricche. Così come si ostenta un potere in ambito politico che sconfina verso l’arroganza dittatoriale. Si sviluppa un senso di maggior distacco fra il mondo della politica e la popolazione e si mostra tutto il marcio che in seno alla politica alberga da tempo. Non sentire più la necessità di vergognarsi quando si delinque o quando ci si appropria indebitamente di denaro pubblico ha un solo significato: pisciare in bocca ai cittadini, così da far capire una volta per tutti chi comanda. “Comandare” non fa rima con “governare”. Anzi, è un ossimoro. C’è voluto il governo Renzi a dimostrarlo.

La cosa più aberrante in tutto questo, è che è stato deciso che, a distruggere i diritti dei lavoratori e dei pensionati, a massacrare la popolazione, a camminare a grandi passi sui diritti e la dignità delle persone, fosse quel fantasma ideologico denominato “Sinistra”. E’ un ulteriore schiaffone in faccia a milioni di italiani che negli anni - e nonostante le aberrazioni palesi mostrate dal sistema politico che ha confermato come non esistano divisioni partitiche se non per ciò che riguarda l’impatto nei confronti dei cittadini – hanno continuato a sperare che fosse proprio la Sinistra a cacciar fuori dai guai la classe media e quella dei meno abbienti. Così era stato insegnato per tanto tempo: la Sinistra è dalla parte della gente comune, la Destra tende verso el classi più agiate. Nulla di più falso.

Soleva dire Indro Montanelli: “La Sinistra ama talmente i poveri che a ogni governo li triplica”. E’ storia antica, ma il problema è come la gente comune percepisce le cose.

Chi è in politica, sa bene che la Comunicazione è alla base del proprio successo. La maggior parte delle persone si limita a percepire il significato delle frasi che ascolta o legge. Non va oltre. Non indaga, non dubita, non mette in discussione. Si limita ad accettare ciò che viene sparato ora da uno ora dall’altro politico. E attende il verificarsi di quanto detto. Solo dopo, a volte molto dopo, la gente si rende conto che vi è un netto contrasto fra ciò che viene propagandato e ciò che viene realizzato.

Il caso Azzollini è un ulteriore tassello nel reticolato delle maglie del potere politico attualmente in carica nel nostro paese. Il PD che vota compatto contro l’arresto del Senatore del NCD è la conferma che a governare non è la politica ma il potere. E’ l’ulteriore conferma che dell’opinione pubblica non importa un fico secco a chi sta in Parlamento. E’ l’assoluta certezza che nessun politico rappresenta ormai un solo cittadino di questa nazione squinternata.

In questo scenario deprimente - ma anche altamente pericoloso per ciò che già si intravvede si abbatterà con sempre più forza contro i cittadini - esiste un grande assente: la popolazione. Che non capirà mai che il potere è in mano a 45 milioni di contribuenti che, riutilizzando ancora una volta la frase usata da Gomez, si fanno pisciare in bocca da meno di mille politici. Palesare ogni azione contraria alla legalità, alla dignità e alla cautela da parte della componente politica, ha il gusto acido della determinazione a imporsi piuttosto che a generare soluzioni a sostegno del paese e dei suoi cittadini.

Per ora, gli italiani sono mediamente ricchi, al di la di ciò che si possa credere. Eppure, giungerà un giorno in cui le immagini che abbiamo tutti negli occhi, quelli dei cittadini greci costretti a tirare oltremodo la cinghia e a perdere diritti e speranze, sarà la quotidianità dell’italiano medio. Che non ragiona mai in tempo utile, convinto che certe cose accadano altrove...

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Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz



Data:10/08/2013
Categoria:Politica e Governo
Obbiettivo:50000 firme

 
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