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Ismaele Lulli, il giovane diciassettenne sgozzato a Sant'Angelo, è stato ucciso per gelosia. Sono queste le conclusioni a cui sono giunti gli investigatori dopo gli interrogatori dei due sospetti, che hanno confessato il delitto. Un delitto che avrebbe un movente passionale: la gelosia. Igli Meta e Marjo Mema, amici conosciuti a scuola, hanno confessato il loro delitto, ricostruendo tutti gli spostamenti del giovane fino alla fine. Hanno anche confessato che lo hanno attirato in una trappola, per punirlo di una colpa che, stando alle indagini, non aveva commesso. A ricostruire il tutto durante una conferenza stampa gli stessi carabinieri, guidata dal colonnello Antonio Sommese. Secondo la ricostruzione dei due, il giovane sarebbe stato prelevato ad una fermata dell'autobus e invitato dai due a fare un bagno al fiume. Ismaele non aveva alcun sentore delle cattive intenzioni dei due, considerandoli amici e quindi persone di cui fidarsi. Infatti salì sull'auto senza alcuna costrizione, quindi si diressero tutti e tre aSan Martino in Selva Nera. Qui i due avrebbero legato il giovane con del nastro adesivo e sotto la croce lo avrebbero colpito alla gola. Un colpo deciso, unico, ma sferrato con forza, tanto da averlo quasi decapitato. Poi avrebbero buttato il corpo nel burrone e sarebbero andati a fare il bagno al fiume, come avevano programmato. Un delitto che somiglia molto a quelli visti nei videogame. "E' come se si stessero rendendo conto ora dell'enormità del fatto" ha commentato una fonte investigativa. Dalle indagini è emerso che le famiglie dei due non sono coinvolte in nessun caso e non hanno aiutato i due giovani. Sono "persone irreprensibili" che lavoro e sono inserite bene nell'ambiente. Meno i due giovani che avrebbero, per la polizia, "pochi interessi e una certa tendenza a tirare a campare", tanto che uno dei due non ha termina nemmeno gli studi, mentre l'altro, pur avendolo fatto, non lavora. Resta alta la tensione a Sant'Angelo, dove i parenti del giovane Ismaele hanno atteso per ore sotto il sole cocente che i due uscissero dalla caserma dei carabinieri per essere trasportati al carcere di Villa Fastiggi a Pesaro. Appena le auto hanno provato a passare sono state colpite da calci e pugni dalle persone esasperate per lacrudezza del delitto, tanto che uno dei vetri delle auto della auto dei carabinieri è stato rotto. Anche i militari hanno cercato con difficoltà, di mantenere la calma e di far transitare le auto con a bordo i due assassini. Il paese è piccolo e il giovane, come la sua famiglia, sono conosciuti. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 10:03:28 |
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