Sei nella sezione Il Direttore   -> Categoria:  Editoriali  
Il senso della legalita' di certi italiani

Il senso della legalita' di certi italiani
Autore: Il Direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 23/06/2015

 

Le parole sono importanti” ripeteva Moretti nel suo film “Palombella rossa” e aveva ragione. Aggiungo: le parole hanno un senso. Se ognuno di noi applicasse metodicamente questa regola, troverebbe la soluzione a molti pensieri, dubbi e riflessioni.

Penso spesso, ultimamente, al senso della parola “delinquente” e del verbo “delinquere”. Nel nostro paese, si è quasi perso il senso e l’importanza di questi termini. Una parte di popolazione è stata deviata dalle troppe notizie di cronaca che, in questi ultimi anni, hanno visto come protagonisti decine di politici, di imprenditori, di industriali e di semplici cittadini, macchiarsi di ogni tipo di reato e spesso, farla franca.

Queste mancate pene, questi reati compiuti e non puniti, questo “garantismo ad omnia” che è stato inoculato nella mente di molte persone, ha fatto si che il caos si appropriasse della ragione, la scardinasse dal compartimento mentale dove alberga la coerenza, e rendesse assolutamente incapaci di senso critico milioni di persone.

Nel nostro paese, diviene ogni giorno più difficile far comprendere come certe azioni debbano necessariamente essere collocate fra quelle deprecabili. D’altro canto, a causa di un sistema giudiziario lento e spesso preda di personalismi e anche a causa delle tante depenalizzazioni di reati di un certo ordine, col tempo molti cittadini hanno trasformato la percezione del reato, la sua gravità e il conseguente giudizio da parte di un’opinione pubblica disattivata e depredata di capacità critica.

Nel paese dove tutto è possibile, si è generata l’idea che molti reati non siano poi così gravi. E c’è anche da dire che la nostra è una popolazione è composta di molte persone avvezze al piccolo reato, quello che si compie come una sorta di rito comune, e, di conseguenza, spogliato del contenuto negativo. Si rosicchia qua e la qualche diritto che non toccherebbe. Si fanno orecchie da mercante al momento di onorare il Fisco. Ci si sente solidali col commerciante al momento della battitura dello scontrino e si accetta di pagare senza che venga emesso,  approvando di conseguenza che il commerciante di turno compia un altro piccolo reato. Come se in questo modo, si pareggi un qualche conto in sospeso con uno Stato che si ritiene essere costrittivo e vessatorio.

Ciò che mi lascia sempre un poco di amaro in bocca però, è la percezione dell’atto di delinquere che nel nostro paese si sta storpiando al limite del ridicolo. Quelli che leggerete di seguito, sono una serie di reati penali commessi da un’unica persona:

2006 - Aggressione di un pubblico ufficiale (Polizia Municipale)
2007 - Violenza e resistenza a pubblico ufficiale
2007 - Fermato alla guida privo di patente (sospesa)
2008 - Fermato alla guida privo di patente
2009 - Fermato dai Carabinieri mentre guidava senza patente e in contromano in corsia di emergenza
2009 - Rissa dopo litigio stradale a Montecarlo. arrestato
ottobre 2011 - CONDANNA definitiva per tentata estorsione ad un anno e 5 mesi (Coco ed Adriano)
18 gennaio 2013 - CONDANNA definitiva a CINQUE ANNI per estorsione aggravata ai danni di Trezeguet
5 marzo 2009 - PATTEGGIA un anno e 6 mesi di reclusione per detenzione e spendita di denaro FALSO
12 ottobre 2009 - CONDANNA a 4 mesi di detenzione per detenzione ed utilizzo di denaro falso, detenzione e ricettazione di una pistola
10 aprile 2013 - CONDANNA a 3 anni e 10 mesi per bancarotta fraudolenta ed evasione fiscale
4 giugno 2013 - CONDANNA definitiva a un anno e 2 mesi per corruzione
11 giugno 2013 - CONDANNA a 5 mesi per detenzione e ricettazione di arma da fuoco
dicembre 2013 - CONDANNA a 5 mesi per violazione delle misure cautelari
8 gennaio 2014 - CONDANNA definitiva ad un anno di reclusione per evasione fiscale
Oltre a ciò sono da ricordare alcuni procedimenti penali ANCORA in corso.

Tutto ciò, è stato commesso in un breve lasso di tempo, da Fabrizio Corona. Corona è stato condannato a 13 anni di reclusione ma, dopo circa tre anni di permanenza nelle patrie galere, ha ottenuto da pochi giorni di uscire dal carcere e soggiornare presso la comunità di Don Mazzi per “affidamento terapeutico”. In pratica, i suoi legali sono riusciti, attraverso un escamotage, a farlo uscire di prigione per “incompatibilità col sistema carcerario”. Nessun essere umano è “compatibile col sistema carcerario”, ovvio, ma se ci provi ad avanzare una proposta del genere, magari ti capita pure che venga accettata. Così è stato.

Non polemizzerò sull’uscita dal carcere, evidentemente i giudici hanno considerato che ci fossero i termini per accettare l’istanza presentata dai legali di Corona. Bisogna però soffermarsi a riflettere su come una buona fetta di popolazione e anche molte testate nazionali, abbiano fatto la “ola” non appena appresa la notizia. Corona, novello agnello sacrificale, colpevole “solo” di essere un “giovane scavezzacollo” e condannato “ingiustamente” a una pena incredibilmente dura. Si è persa la ragione. E la capacità di dividere il bene dal male.

La serie di reati commessi da Corona meritavano la pena assegnata dalla corte. Punto. Se poi vogliamo confrontare il caso di Corona con quello di altri personaggi più o meno noti che purtroppo stanziano sul nostro territorio, compiendo reati e non venendo a volte nemmeno giudicati, è un’altra storia. Ma giudicare “ingiusta” la pena assegnata a Corona per reati non esattamente di poco conto, è da persone che hanno perso del tutto il senso delle cose e delle parole.

Credo fermamente che, se fossimo partiti dalla condanna inflitta a Corona per riguadagnare il terreno della coerenza, oggi saremmo una popolazione migliore, maggiormente centrata e con un sano risveglio della capacità di giudizio. Giudicheremmo altri fatti, altri personaggi, altri reati, con maggior serietà e chiederemmo coralmente che a determinati reati compiuti, corrispondesse sempre la giusta pena.

Invece, è stata un’occasione persa. Quanto accaduto con Corona, non è servito a ristabilire l’ordine delle cose. La condanna a 13 anni e la recente scarcerazione, hanno confuso ancor più il senso e l’importanza di certi accadimenti. “Finalmente libero” hanno detto e scritto in tanti, sui social, sui giornali, sui blog. Finalmente libero un delinquente che ancora oggi ha la stessa espressione in viso di colui che dentro, in fondo a se stesso, non cambierà mai. “Malacarne” dicono in Sicilia, ad indicare persone che sembrano nate per commettere reati di ogni sorta. La delinquenza a pelle. Nessun modo per scacciarla da se stessi. Fa parte di certi esseri. E’ nel DNA.

Miseria umana che si confonde e si amalgama con altra miseria umana. Che inneggia allo stolto, che ama immaginare ambienti sordidi, ricchi, perversi. E che perversamente, di conseguenza, trova nel delinquente “v.i.p.” un modello da amare, se non da imitare.

Sono spesso le stesse persone, gli stessi cittadini, che gridano allo scandalo quando vengono compiuti reati da parte di persone comuni, da persone a volte diverse – vedi l’ondata di razzismo contro i migranti che per alcuni, sono “tutti delinquenti” – da persone troppo simili a se stessi per applaudire ai reati commessi. Dov’è la differenza? Nello status sociale. Corona è uno dei simboli di un mondo che di dorato ha solo la superfice ma che affascina molti. Per tali motivi, posso dire di esser quasi certa che Corona, non appena gli sarà possibile, non potrà che replicare se stesso. Avendo garanzia di un nutrito stuolo di stolti che approveranno ogni azione contraria alla legalità.  Perché questo è il paese dei controsensi, della corruzione che è entrata nel tessuto nazionale, dei furbi invidiati dai fessi.

Quando a volte mi sento dire: “ma da qualche parte dobbiamo cominciare a fare piazza pulita dei disonesti” credetemi: non so più cosa rispondere.

©Tutti i diritti riservati. La diffusione è concessa esclusivamente indicando chiaramente il nome dell'autore e il link che riporta a questa pagina




Cosa ne pensi?
Login
Inserisci il tuo username e la tua password per loggarti.
Username:


Password:

Remember me:

Non sei ancora iscritto?
Diventa subito uno sComunicato!

Dimenticata la password?
Clicca qui



aaaa

Per commentare l'articolo occorre essere loggati e rispettare la netiquette del sito.


Se sei registrato effettua il login dal box qui a sinistra.

Se ancora non sei registrato fallo cliccando qui
I commenti:

Commento 1)
La redazione ed il direttore hanno piacere di rispondere ai commenti dei nostri lettori. Facci sapere cosa ne pensi dell'articolo. La tua opinione è per noi importante.

Commento di: emilia.urso Ip:83.73.103.204 Voto: 7 Data 21/11/2024 15:59:08

Sei iscritto su Facebook, Twitter o G+?
Commenta e condividi l'articolo direttamente.

Login
Inserisci il tuo username e la tua password per loggarti.

Username:


Password:

Remember me:

Non sei ancora iscritto?
Diventa subito uno sComunicato!

Dimenticata la password?
Clicca qui

 
Iscrizione newsletter
Inserisci il tuo indirizzo email

Vuoi cancellarti?
Clicca qui
 
 
Search
Ricerca articolo
Ricerca
Dove
Da data
A Data:
Tipo ricerca:
Almeno una parola

Tutte le parole
 
 
Petizioni
Facciamo sentire la nostra voce
Dimettiamoci dalla carica di Cittadini Italiani

Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz



Data:10/08/2013
Categoria:Politica e Governo
Obbiettivo:50000 firme

 
Correlati in Editoriali

Autore: Editoriale del direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 18/05/2020
Indagine Covid-19 - parte V - Trattati, accordi, riforme e omissioni

Quanti di voi conoscono i retroscena della riforma Lorenzin? Tracciati e documentai tutto nel mio libro inchiesta. Pecorelli, l’allora presidente AIFA, volò negli USA con la Ministro Lorenzin, per prendere questo importante incarico, assegnatoci direttamente dagli Stati Uniti: ciò conferma ciò che faccio emergere da anni, e che in pochi capiscono ancora. Le decisioni, in special modo quelle importanti, su economia, fisco, sanità, banche, sicurezza, nel sistema politico ed economico internazionale moderno, non sono prese internamente alle singole nazioni. Esistono trattati, accordi, strategie.

Leggi l'articolo

Autore: Editoriale del direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 14/05/2020
Videogames: il governo sostiene le startup del settore

Una sorpresa inaspettata è arrivata con il varo del tanto atteso “Decreto rilancio”: sostegni alle startup che sviluppano videogiochi. In particolare, ai commi dal 15 al 21 dell’articolo 46 del decreto, in tema di sostegni alle startup innovative, si delinea un vero e proprio fondo – denominato First Playable Fund - che sarà creato per sostenere economicamente lo sviluppo del settore.

Leggi l'articolo

Autore: Inchiesta del direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 14/05/2020
Indagine Covid-19 - Parte IV - diffusione nella bassa lodigiana: i dubbi sul depuratore

Ai tempi della Sars il mondo scientifico internazionale concordò su un punto: la diarrea è un veicolo di trasmissione da non sottovalutare, perché fu la causa del contagio nel 20% dei casi. A causa delle scariche di feci molli in pazienti che avevano contratto la malattia, un focolaio di Sars esplose a Hong Kong nel complesso residenziale di Amoy Gardens. Portare le mani alla bocca o agli occhi, dopo una scarica di diarrea, è uno dei fattori di contagio, eppure non se ne parla in maniera diffusa.

Leggi l'articolo

Autore: Intervista del direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 13/05/2020
Intervista ad Andrea Vianello - Ogni parola che sapevo

“Ogni parola che sapevo”, edito da Mondadori e nelle librerie dal 21 Gennaio. L’ha scritto il collega Andrea Vianello, ex direttore di Rai3 e noto al pubblico per aver condotto, dal 2004 al 2010, la trasmissione televisiva Mi manda Rai3, oltre ad Agorà, Enigma, La strada della verità, il TG2 e infine Rabona nel 2018, trasmissione che ha condotto fino a poco prima che avvenisse il suo dramma, raccontato con umanità e lucidità, tanto da farti sentire dentro la carne e nella profondità dell’anima le sue emozioni.

Leggi l'articolo
GERENZA: Gli Scomunicati - L'informazione per chi non ha paura e chi ne ha troppa - PluriSet timanale nazionale - Reg. Tribunale di Roma N° 3 del 21 Gennaio 2014
Testata ideata e diretta da Emilia Urso Anfuso. Note legali.  Per informazioni commerciali e per entrare in contatto con la redazione potete chiamare lo 06 92938726 (Tel. e Fax) -