Cambiare la scuola, assumere le migliaia di persone nel settore scolastico, e' ancora una chimera. Sono queste le affermazioni di Matteo Renzi che escono dal programma tv Porta a Porta, nel quale il "rottamatore" non smentisce la sua posizione. I precari della scuola, che attendevano le assunzioni per decreto, per evitare anche un'infrazione delle norme europee e conseguente multa, dovranno attendere ancora a lungo.

A niente è valsa la promessa di Matteo Renzi, il suo "lavoro" per la "Buona scuola", le assicurazioni dello stesso premier all'Unione Europea che aspettava una decisione certa, prima di emettere una multa salata nei confronti dello stato italiano, colpevole di assunzioni a tempo determinato su persone per più di tre anni. Renzi non si scompone e punta il dito verso le opposizioni che hanno presentato tremila emendamenti ad una legge che, per molti, fa acqua da tutte le parti. La colpa, sottolinea il premier è delle opposizioni che remano contro: "Con tremila emendamenti non si fa in tempo ad assumere per settembre", afferma, coinvolgendo in questa situazione anche la minoranza dem all'interno del suo partito.

Ma le accuse sono rivolte a chi non vuole il suo cambiamento e a un paese di moderati che vota al centro. Ma le preoccupazioni del premier sono rivolte anche ai risultati delle votazioni amministrative, dove il Pd ha perso molto del consenso iniziale, sfiduciando moralmente i cittadini che non credono  più nelle azioni del governo.

"Vado a casa se perdo il congresso nel 2017 o le elezioni" ha ancora dichiarato il premier . intanto in serata il Pd ha eletto Ettore Rosato nuovo capogruppo. L'affondo del premier non risparmia nemmeno Ignazio Marino, sindaco di Roma, della cui poltrona il premier non è certo. Su di lui niente sconti, anche se riconosce al sindaco di essere "una persona per bene". "Chi è in grado di governare governi, se non è in grado vada a casa", non ci sono mezze misure e nemmeno quelle relative alla situazione di un possibile commissariamento dopo le indagini di "Roma capitale". Secondo il premier, infatti, "l'ipotesi del commissariamento per mafia non esiste".

Questo è sicuramente uno dei momenti di maggior tensione vissuti dal governo e dal Pd dall'inizio della legislazione, accompagnato da un risultato elettorale negativo, che mette in discussione la tenuta del Pd in parlamento.