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Quando nel 2012 il Movimento 5 Stelle raggiunse un risultato elettorale pari al 19%, ci fu una sorta di urlo popolare liberatorio: finalmente la rabbia contro la politica corrotta e ladrona, aveva trovato una soluzione. Finalmente, era arrivato chi avrebbe spazzato via in un sol colpo, la “casta” politica arruffona e rimesso in sesto i conti pubblici, oltre a ridare dignità ai cittadini e render loro nuovamente, quella “sovranità popolare” che in molti sciorinano nei discorsi da Bar inserendola qua e la, senza aver mai capito veramente cosa significhi essere popolo sovrano. Ci son voluti quasi tre anni, affinché quella parte di popolazione che aveva inneggiato a Grillo mandando simbolicamente “affanculo” la vecchia politica, si svegliasse dal torpore, effetto collaterale dello scossone politico e della ventata di “rinnovamento” paventata dal NON Movimento, per accorgersi che no, tutto sommato nulla di nuovo era arrivato a rischiarare le torbide acque del sistema politico fra i più corrotti della zona euro, togliendo la Grecia che ha ormai solo un breve vantaggio su ciò che palesemente sta accadendo e accadrà a breve in Italia. Tre anni per far sbollire la rabbia popolare grazie o a causa delle urla scatenate nei meeting di piazza dal cabarettista novello politico. Se questa rabbia popolare avesse trovato in Grillo le soluzioni concrete ai problemi socio economici nazionali, oggi avremmo un diverso assetto politico, la UE non ci avrebbe sanzionati per l’alto livello di corruzione all’interno degli ambienti istituzionali e Renzi oggi sarebbe un oscuro personaggio, ex sindaco di una citta che non ha molti ricordi positivi del suo passaggio. Invece nulla. Qualche tentativo di smuovere un poco le acque. Qualche urlaccio in Parlamento. Qualche plateale attacco alla solita “casta” ma, dati alla mano, nulla di efficace per la popolazione. Insomma: la gente che era incazzata con la politica nostrana tre anni fa, è giunta a essere doppiamente incazzata nell’attualità. Questo è il risultato di ulteriori tre anni di vessazioni ai danni della popolazione che nessun movimento o non movimento è riuscito a sedare con azioni concrete. A far ribollire ancor più gli arrabbiati, l’apertura di una serie d’inchieste che ha palesato senza mezzi termini come, a gestire da anni la nazione, sia stato un gruppo di persone più avvezze a parlare con qualche capo cosca che con i propri corrispondenti in altre nazioni, magari per parlare di Economia o difesa del territorio. Ecco quindi che il popolo mostra i denti. Ruggisce. Urla e realizza piccole manifestazioni davanti ai palazzi istituzionali. Chiede conto e ragione dei soldi pubblici rubati. Pretende. Scoperta ormai l’amara verità che, se entri in politica, tutto fai tranne che cambiarla, l’italiano medio medita vendetta. Politici corrotti e ladri. Collusi con le organizzazioni malavitose. Manager di enti pubblici che si fottono i soldi dei finanziamenti piuttosto che utilizzarli per realizzare strade sicure o non farsi sbattere sulle pagine di cronaca pure quando ci capita di poter mostrare al mondo il nostro lato migliore attraverso l’EXPO. Nulla. Ovunque si guardi è la desertificazione dell’onestà e della trasparenza. L’italiano medio buggerato è una bomba a orologeria. Bisogna correre ai ripari. Il rischio di una guerra civile è sempre più concreto. Bisogna trovare un modo per spostare la rabbia dai veri responsabili a qualcun altro. Non c’è voluto molto per scegliere la vittima sacrificale, dal momento che è la stessa che viene prontamente cacciata fuori dal cappello a cilindro almeno negli ultimi 20 anni. La vittima è l’uomo nero. In tutti i sensi. Ma con la compartecipazione di un altro “orco”: i Rom. Si, quelli che mangiano bambini a colazione, passano il tempo saccheggiando case e portafogli, e compiono tutte le azioni inenarrabili contro la povera popolazione italiana. Ragionando un pochino, i politici nostrani compiono le stesse azioni, solo molto più in grande. Però sono vestiti bene, hanno case e ville da sogno, viaggiano sugli aerei di Stato e parlano – circa – la nostra lingua. Mica come quelle “bestie” (citazione di molti dei commenti che da tempo è possibile leggere sui social contro rom e immigrati) di Rom e immigrati, che sono sporchi, puzzano, ammazzano la gente, rubano e vivono per strada. Ecco: la differenza fra chi ruba enormi quantità di denaro pubblico, uccide quotidianamente bambini, adulti e anziani, privandoli del diritto alle cure sanitarie, fa suicidare migliaia di persone ogni anno per la disperazione di troppi diritti negati e un Rom o un immigrato, agli occhi dell’italiano medio sapientemente gestito da una politica da Film Horror è solo questa: come si presentano al pubblico. Fa nulla se i politici compiono azioni molto più aggressive, se distruggono le speranze di oltre 60milioni di persone, negano diritti umani, generano suicidi. Basta un click, ed ecco che orde di incazzati pericolosi, spostano la loro attenzione sull’uomo nero. Dimenticando immediatamente che a capo – anche – degli enormi flussi migratori e della condizione dei Rom che effettivamente non possono convivere in certe condizioni nelle nostre città, ci sono loro. I politici. La rabbia si sa, acceca. E se il metodo è quello giusto, ci vuole poco a passare dall’essere un bersaglio al divenire un’arma. Ecco quindi, che il mondo politico svia l’attenzione da se stesso e fa prendere alle “pallottole” di rabbia una nuova traiettoria. “Dagli all’immigrato! Sradichiamo i campi rom! A morte l’invasore”! Urlano alcuni attori di questo teatro indecente che ci fa spendere ogni giorno, solo di scorte, l’equivalente dello stipendio semestrale di un impiegato pubblico. Ciò che fa restare basiti, è che c’è una buona parte di popolazione che si è fatta deviare immediatamente. Milioni di persone col sangue agli occhi, pronto a sfoderare le spranghe per colpire alla cieca qualsiasi politico si trovasse di fronte, hanno semplicemente girato la faccia e guardato con occhi diversi l’immigrato e il Rom. Artefice della disperazione nazional popolare. Non importa se negli ultimi 20 anni è stata proprio la politica a sostenere in ogni modo l’approdo di centinaia di migliaia di immigrati affinché migliaia di imprese agricole ed edili li facessero lavorare a nero e li trattasse da subumani. Non importa se i Rom attualmente stanziano nelle nostre città anche a causa di un “piano nomadi” voluto da Maroni che – guarda un po’ – è LEGHISTA mica uno scalmanato di qualche centro sociale. Non importa se questi maledetti “35 euro al giorno agli immigrati” provengono da un fondo straordinario dell’Unione Europea e che gli immigrati di questo denaro non vedono che qualche centesimo e se va bene. Il “potere” ha comandato che gli italiani devono si essere incazzati, vista la situazione, ma la colpa non è mica dei poveri politici. No. La colpa è loro. Di quegli uomini neri che, se un giorno s’incazzano davvero a furia di essere sballottati qua e la e utilizzati al momento opportuno come scudo umano a protezione dei politici scorretti, vi assicuro che armeranno quella rivoluzione che nessun italiano ha il coraggio di iniziare. E questa volta non si saprà dove scappare e a chi chiedere protezione. A coloro che in questo periodo hanno perso del tutto il lume della ragione e parlano solo di immigrati e Rom, indicandoli quali “bestie schifose che ci rubano il lavoro, le case e i soldi” e che devono assolutamente essere “Buttati fuori. Uccisi. Bombardati. Annullati. Bruciati vivi” consiglierei di spostare un pochino la testa e rivolgerla o verso il televisore durante qualche talk show politico oppure verso se stessi. Vedranno immediatamente il volto dei veri responsabili di quest’ondata di follia collettiva. Nel frattempo, si continua a non trovare soluzione ai flussi migratori, ai campi Rom e – fondamentalmente – alla condizione socio economica della popolazione italiana. L’Italia, politicamente parlando, non ha più da anni potere di contrattazione con le altre nazioni europee, è per questo che non trovano soluzioni i nostri “poveri” politici. D’altronde, si sono mangiati talmente tanto denaro pubblico che ora, per non farsi ficcare a forza dentro un pentolone di melma, quando vanno a Bruxelles, devono tenere la coda fra le gambe e fare tutto quello che viene ordinato dall’Europa. Altro che Salvini che “ripulisce la nazione”. La nazione va ripulita dalla disonestà, per far spazio alla coerenza e alla trasparenza che, di conseguenza, spazzeranno via ogni criticità voluta solo per creare maggior confusione e distrarre la popolazione. Ancora una volta, la soluzione è dentro ogni singolo individuo. ©Tutti i diritti riservati. La diffusione è concessa esclusivamente indicando chiaramente il nome dell'autore e il link che riporta a questa pagina |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 24/11/2024 12:31:25 |
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