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In piena campagna elettorale, Matteo Salvini preme il pedale dell’acceleratore sulla propaganda contro immigrati e Rom. Propone di “radere al suolo tutti i campi Rom” e di “buttare per strada tutti gli immigrati alloggiati negli hotel”. E’ bene ricordare un paio di cose. La prima: molti campi nomadi sono legali. In molti Comuni d’Italia sono state create aree attrezzate per dare alloggio a questa etnia. Nel 2008, fu proprio Roberto Maroni, allora Ministro degli Interni dell’allora governo Berlusconi, ad accogliere con magno gaudio l’iniziativa dell’allora Sindaco di Roma Alemanno di realizzare quella che fu chiamata addirittura “una rivoluzione copernicana”: il piano nomadi. Un piano che avrebbe poi fatto confluire nelle casse del Comune 30 milioni di euro l’anno e che Maroni dichiarò essere “un modello da esportare in tutta Europa”. Il Viminale ovviamente, supportò questo piano. Alemanno, infervorato per aver ottenuto così facilmente un finananziamento milionario, chiese che venisse raddoppiato, con la scusa di voler ristrutturare i campi nomadi, fra cui un campo andato a fuoco, nel cui rogo perse la vita un minore. Il Viminale rispose picche, adducendo come spiegazione, il fatto di aver già largamente aumentato i finanziamenti dedicati al piano a livello nazionale. Alemanno provò a chiedere aiuto al governo, ma non ottenne il denaro richiesto che, come si sa, in ogni caso non sarebbe stato utilizzato per migliorare la condizione dei campi né per avviare progetti di integrazione. In quel periodo, le regioni che usufruivano maggiormente dei finanziamenti per il piano nomadi erano il Lazio, la Lombardia, il Veneto, la Campania e il Piemonte. A Roma, in zona Tiburtina, fu realizzata la Best House Rom, un ghetto a tutti gli effetti, che costa ai contribuenti oltre due milioni di euro l’anno. Proprio la Best House Rom è in questi giorni uno degli obiettivi strategici di Matteo Salvini che, dimenticando chi, come e perché è stato realizzato questo ghetto, sfrutta anche lui il tema che va per la maggiore, e chiede – demagogicamente – che gli ospiti, Rom e migranti, vengano buttati fuori per poi radere al suolo le strutture. Salvini non specifica né dove immagina che possano poi essere accolti i migranti e i Rom sfrattati né come intende andar contro una regolamentazione realizzata col beneplacito del suo partito. Non fa nemmeno menzione, nelle sue uscite pubbliche, di tutto ciò che ruota o è ruotato intorno al business dell’immigrazione e dei campi Rom: ovviamente, fra sfruttatori non ci si pesta i piedi. La seconda cosa da ricordare, è che per ciò che riguarda i migranti, ammettendo che siano tutti richiedenti asilo politico e quindi nel pieno diritto di essere accolti, è quantomeno disonesto fomentare la popolazione contro di essi e non contro la politica degli ultimi venti anni che, invece di pianificare e organizzare a modo i flussi migratori, ha pensato bene di mettere tutto dentro il calderone della corruzione, delle coop e della propaganda politica che, si sa, al momento debito, sfrutta certi temi sapendo di appassionare i contribuenti. Salvini, come tutti i componenti della politica nazionale, non sta facendo altro che sfruttare una volta di più il tema della migrazione e dei nomadi presenti sul nostro territorio. C’è chi per un paio di decenni ha fatto in modo di far accedere centinaia di migliaia di migranti per sfruttare fondi pubblici mai messi a disposizione di vere politiche d’integrazione, chi – a periodi – ha sfruttato la presenza degli immigrati sul nostro territorio per infondere un sentimento di terrore sulla popolazione (si ricordino i periodi in cui sembrava che i migranti fossero tutti stupratori seriali) e chi, come Salvini, sfrutta il tema della migrazione e dei nomadi per far incazzare una parte di popolazione ma non contro i veri colpevoli bensì contro le vittime di un sistema che non fa altro che rimpallarsi determinati temi al solo scopo di raggiungere il proprio fine. Mi appello alla coerenza dei miei connazionali: non fate la guerra contro Rom e migranti, fatela contro la demagogia che tende a tenervi in pugno. Demagogia che è costantemente utilizzata per corrompere la realtà dei fatti e portare acqua al proprio mulino. Bisogna chiedere urgentemente un buon piano di organizzazione dei flussi migratori, una riorganizzazione dei campi Rom e verificare che, i finanziamenti appena conquistati in sede europea, vengano davvero utilizzati per questi scopi. Considerando i pregressi, è difficile credere che ciò accada.
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 24/11/2024 13:31:21 |
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