|
|
|
Sei nella sezione Cultura   -> Categoria:  Recensioni
|
Il Tango nella sua splendida forma di ballo e sensualità, è alla conquista del mondo. Non a caso il Balletto di Roma, sotto la direzione artistica di Roberto Casarotto, ha messo in scena uno spettacolo danzante dal titolo "Contemporary Tango" che vede tra i suoi protagonisti Kledi Kadiu, Claudia Vecchi, Marco Evola, Maura Mommi e naturalmente altri dieci ballerini. Il tango, una danza sensuale, avvolgente, dove il corpo parla, agisce ed esprime direttamente emozioni, sentimenti, situazioni, sta vivendo una importante stagione. È detto Tango sociale, ma è la diffusione ormai globalizzata, di una danza che il balletto di Roma rivisita in chiave moderna. Sono presenti sì i passi tipici del tango, le movenze di quello che ha reso questo ballo uno dei più discussi in anni addietro, ma anche uno dei più sensuali, capace di carpire l'animo umano, di creare, convivere e condividere sensazioni che lo hanno portato ad essere uno dei balli più diffusi al mondo. Quello portato in scena al Teatro Quirino, è una contaminazioni di moderno all'interno del tango, ma anche una contaminazione giovane, che, attraverso la danza contemporanea e il "minimalismo", permette di fondere il popolare tango con il codice del balletto. L'effetto della contaminazione è un risultato straordinario che vede sulla scena quattordici ballerini che animano la scena in un susseguirsi di passi classici e tangheri, di sensualità espressa nella perfetta movenza dei corpi. È il corpo che attraverso la musica, si esprime ed esprime agli altri sensazioni di un mondo alla ricerca di amore e che non riesce a colmare adeguatamente. C'è un mondo, lì fuori, dove si mescolano sogni, bisogni, aspettative, desideri, oblii, ma che anima l'animo umano. Sulla scena una scenografia minimalista, dove la presenza di uno specchio e di alcune sedie, trasforma in automatico il palco in una sala da ballo per tangheri, che tra l'altro, vengono accompagnati anche da una serie di sedie colorate. I gruppi si muovono sul palco arrivando a presentarsi, dinanzi allo spettatore, come immagine di un quadro. Non sembra necessario, in questo caso, spiegare come mai il grande pittore Degas amasse dipingere le ballerini. La coreografia, affiancata da una scenografia ad arte e da un gioco di luci adeguato, seguito da un'ottima scelta dei costumi, non ha nulla da invidiare alle esposizioni pittoriche del grande artista francese, che amava recarsi a teatro durante le prove per potersi trovare ispirazione nei suoi quadri.
Uno spettacolo bellissimo, coinvolgente e che non farà storcere il naso nemmeno ai tanti appassionati tangheri, che potranno vedere una sperimentazione del loro ballo preferito con il ballo più classico. Ottima la prestazione di Kledi, come quella dei due veri ballerini di tango, quali Marco Evola, Maura Mommi. |
Cosa ne pensi? |
|
Per commentare l'articolo occorre essere loggati e rispettare la netiquette del sito. Se sei registrato effettua il login dal box qui a sinistra. Se ancora non sei registrato fallo cliccando qui |
I commenti: | |||
Commento
1)
|
|||
Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 10:10:06 |
Sei
iscritto su Facebook, Twitter o G+?
Commenta e condividi l'articolo direttamente.
Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz
Ritmo, passaggi rapidi e dribbling dei cocenti e pesanti temi condivisi, senza commettere falli di gioco troppo evidenti che facciano sussultare gli spettatori dell’arena Brancaccio.
E’ di genio prendere a pretesto una narrazione arcinota, Tosca, per costruirne una parallela che conduce su un binario parallelo ad un’altra dimensione umana.
Uno spettacolo per bambini e adulti, in scena dal 21 dicembre al 6 gennaio per accompagnare in allegria le festività natalizie.
Si annusano situazioni, si cercano elementi che accomunano, che ci rendono uguali a prescindere dal luogo di nascita. Il mare è blu dappertutto. Le parole hanno il medesimo senso.