Per difendere Claudio Giardiello, l'assassino che si è macchiato di tre omicidi nella tragedia accaduta presso il Tribunale di Milano, è stato nominato un avvocato d'ufficio. Questi però, ha tentato di sottrarsi al dovere di difesa, ed è davvero difficile dargli torto.  

"Con quale stato d'animo potrei assistere l'assassino di un mio collega?" aveva dichiarato nel momento in cui ha chiesto di rimettere il mandato, ma l'Ordine degli Avvvocati, dopo una lunga seduta nella quale si è parlato di etica professionale, ha respinto la sua richiesta, obbligandolo a continuare ad essere l'avvocato difensore di Giardiello adducendo la seguente motivazione: "Per rimettere il mandato è necessario non fare più parte delle liste dei difensori d'ufficio". 

E' stata quindi trovato un motivo deontologico per costringere il legale a continuare il proprio lavoro atto a difendere persino chi si macchia di un omicidio contro un collega peraltro facente parte dello stesso Ordine.

Per non rischiare un procedimento disciplinare, l'avvocato deve per forza accettare l'incarico