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Governo Renzi: ritorno al passato, altro che 'nuovo che avanza'...

Governo Renzi: ritorno al passato, altro che 'nuovo che avanza'...
Autore: Il Direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 23/03/2015

Secondo il Ministro del Lavoro Poletti, tre mesi di vacanza dalla scuola sarebbero troppi e un mese più che sufficiente. L’ha dichiarato recentemente, durante un convegno sui fondi sociali europei tenutosi a Firenze. A questo link la notizia

Ma non basta, perché il Ministro ha anche aggiunto: “I miei figli d'estate sono sempre andati al magazzino della frutta a spostare le casse. Sono venuti su normali, non sono speciali, non sono straordinari”.

Ora, possiamo esser contenti per lui e i suoi figli che a quanto dice passano l’estate a “spostare le casse di frutta” ma non possiamo però passar sopra a una proposta, seppur solo verbale (per ora…) che ha tutti i connotati dei campi di lavoro estivo di non troppo lontana memoria e dittatura…

Oltretutto, va ricordato che il Ministro Poletti è fra coloro che sono stati insigniti della carica di Ministro ma che a curriculum studiorum sono un po’ scarsi: Poletti è riuscito a suo tempo a conseguire un diploma di perito agrario, sarà per questo che vede campi estivi di lavoro agricolo per i giovani che a suo parere dovrebbero lavorare invece di stare in giro a far niente (parole sue). 

Quella di Poletti però, non è stata solo una mera dichiarazione basata su un'idea personale: il Ministro dell'Istruzione Giannini, colei che ha recentemente dichiarato che l'attuale governo avrebbe inserito lo studio della Lingua inglese alle elementari, dimenticando che già da oltre 15 anni è una realtà consolidata, ha diramato una dichiarazione in cui ha chiarito che, all'interno del DDl su "La buona scuola" "è già previsto che attività di stage si possano fare anche nei periodi di sospensione dell'attività didattica, estate inclusa"

Questa cosa non va presa alla leggera. Sa di sfruttamento minorile, di regime che impone e sottrae, ha il sapore di riforme modello dittatura, quelle che man mano stanno prendendo forma nel nostro paese. Fa tornare alla memoria un’Italia poverella, arretrata e culturalmente di basso livello. Quel tipo di popolazione tanto cara ai dittatori, perché la povertà unita all’ignoranza permette tanti scempi contro la popolazione.

Queste dichiarazioni che sanno tanto di “padre padrone” che manda i figli a “spostare le casse di frutta” durante l’estate a me non piacciono per nulla. Ci vuole poco a passare dalla blanda dichiarazione durante un convegno alle dichiarazioni ufficiali in ambiente istituzionale ove si programma il lavoro nei campi per i giovani italiani in età scolare. Lavoro da strappare magari a quegli immigrati “ladri di lavoro agli italiani”: avete presente lo stile, vero? Quelle dichiarazioni che vanno dalla bocca di Matteo Salvini agli sproloqui di Poletti e che magari diventano una proposta di legge nel breve tempo di una vacanza estiva, quando a tutto pensi tranne a ciò che combina il governo.

Rientri dalle vacanze e ti ritrovi con un’altra gatta da pelare, qualche diritto in meno, un poco di dittatura in più.

D’altro canto la realtà è questa: attraverso le Riforme degli ultimi governi è aumentata l’età per la pensione di vecchiaia, si cancellano i diritti dei lavoratori, si abbatte il criterio di “trattamento di fine rapporto” ventilando l’opportunità per chi lavora, di vedersi frazionare miseramente in busta paga quella che un giorno sarebbe stata la “liquidazione” e tante altre cosette che, giorno per giorno, stanno distruggendo le caratteristiche fondamentali di una repubblica che sulla carta è a regime democratico ma, a tutti gli effetti è a regime dittatoriale. L’idea di Poletti di restringere le vacanze estive degli scolari, rientra a pieno titolo in questo processo d’invecchiamento della nazione, altro che “il nuovo che avanza” e le idee di “ammodernamento”.

Ci manca solo che qualcuno dichiari che ai genitori bisognerà dare del Lei e che i professori potranno castigare gli alunni a suon di bastonate e il disegno è completo. Stiamo arretrando cari miei, e non è una sensazione.

D'altronde, a darci un'amara conferma di come stanno andando davvero le cose nel nostro paese, giunge una recentissima dichiarazione di Matteo Renzi intervenuto ad un incontro con gli studenti della Luiss School of government: "Trovo avvilente che chi parla di 'dittatura' e democratura, non dica che in un sistema democratico chi è legittimato a decidere non è un dittatore"

Qualcuno dovrebbe spiegare a Renzi cosa sia la Democrazia ed anche che, ammettendo che lui sia "legittimato a decidere" ciò non toglie che le decisioni in un regime democratico vengono prese ascoltando le opinioni delle controparti e non certo opponendo categorici rifiuti all'ascolto di idee contrarie, come sta facendo questo governo

Giovani dittatori crescono...




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