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Teatro Vascello sala Giancarlo Nanni dal 24 al 29 marzo dal martedì al sabato h 21 domenica h 18 IL RITORNO A CASA di HAROLD PINTER traduzione Alessandra Serra regia PETER STEIN con (in ordine di apparizione): Paolo Graziosi, Alessandro Averone, Elia Schilton, Antonio Tintis, Andrea Nicolini, Arianna Scommegna produzione Teatro Metastasio Stabile della Toscana / Spoleto56 Festival dei 2Mondi durata dello spettacolo: 80 minuti + intervallo + 80 minuti Prezzi: Biglietto € 15,00 euro posto unico Dal 24 al 29 marzo c’è IL RITORNO A CASA, uno dei primi testi della maturità artistica di Harold Pinter diretto da un maestro della scena contemporanea come Peter Stein e interpretato da Paolo Graziosi, Alessandro Averone, Elia Schilton, Antonio Tintis, Andrea Nicolini e Arianna Scommegna, recentemente premiata come miglior attrice italiana al Premio UBU 2014 proprio per questa interpretazione. Le scene sono di Ferdinand Woegerbauer i costumi di Anna Maria Heinreich, le luci di Roberto Innocenti Dopo il debutto nell’ambito del 56esimo Festival di Spoleto del 2013 dove ottenne unanime consenso di pubblico e critica, e dopo una tournèe che ha toccato importanti teatri italiani, riparte in tour per il secondo anno consecutivo Il ritorno a casa di Harold Pinter, per la regia di Peter Stein e un meraviglioso cast di attori quali: Paolo Graziosi, Alessandro Averone, Antonio Tintis, Elia Schilton, Andrea Nicolini, Arianna Scommegna; produzione Teatro Metastasio Stabile della Toscana. Sin da quando ho visto la prima londinese, quasi 50 anni fa, ho desiderato mettere in scena Il ritorno a casa. È forse il lavoro più cupo di Pinter, che tratta dei profondi pericoli insiti nelle relazioni umane e soprattutto nel rapporto precario tra i sessi. La giungla nella quale si combatte è, naturalmente, la famiglia. I comportamenti formali, più o meno stabili, si tramutano in aggressività fatale e violenza sessuale quando uno dei fratelli con la sua nuova moglie ritorna dall'America. Tutte le ossessioni sessuali maschili in questa famiglia di serpenti si proiettano sull’unica donna presente. Nelle fantasie degli uomini, e nel loro comportamento, viene trasformata in puttana e non le rimane che la possibilità della vendetta, assumendo quel ruolo e soddisfacendo la loro bramosia più del previsto. Come sempre nei finali di Pinter tutto rimane aperto. L'immagine finale mostra la donna imponente, con gli uomini frignanti e anelanti ai suoi piedi e nessuno sulla scena e nell’uditorio saprà quello che può accadere. È un lavoro esclusivamente per attori. L’iniziativa di questo allestimento è partita dai membri del cast de I Demoni che era abituato ad un lavoro di stretta interazione… …La famiglia comporta aspetti dei quali non si discute, non si può discutere, perché i rapporti contemplano aspetti naturali ma quasi “animaleschi”, dei quali è difficile anche solo parlare…. Proprio come ci indica Pinter in questo Ritorno a casa: il malessere reciproco dei protagonisti li fa soffrire tutti, ma nello stesso tempo è ciò che li tiene uniti, insieme. L’elemento davvero conclusivo, l’uscita drammatica da quel groviglio, è solo in quella vistosa abdicazione dei maschi rispetto all’unica donna. D’altra parte, anche se pieni di caratteri insopportabili, quei personaggi sono nello stesso tempo anche commoventi. Penso proprio che Pinter abbia preso questa caratteristica da Cechov: anche lì i personaggi sono sempre degli illusi e velleitari, quasi patetici, ma è impossibile non commuoversi per loro, e per i loro irrealizzabili desideri. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 23:16:00 |
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